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Caserta (Nando Cimino) -  ‘Onegai Shimasu, Arigato Gozaimashita’. E’ il saluto, iniziale e finale, con cui i praticanti dell’Aikido si onorano, nel corso delle attività di apprendimento. Questa forma di riguardoso saluto è tra i primi insegnamenti che il maestro 5° Dan, Danilo Manodoro, riconosciuto dall’Aikikai d’Italia e di Tokio, impartisce a quelli che si avvicinano a quest’arte marziale nipponica. A Caserta, questa disciplina si apprende presso l’Associazione dilettantistica sportiva Armonia, di Viale dei platani, a San Leucio. Affiliata all’Aikikai Italia, al Coni e al Centro sportivo educativo nazionale, l’Asd casertana ha avuto, negli ultimi mesi, un vero e proprio boom d’iscrizioni. E’ sempre maggiore, infatti, il numero degli aikidoki, questo il nome degli allievi, che si avvicina a questa pratica sportiva, nata nel 1932 dal fondatore, l’Osensei (grande maestro) Morihei Ueshiba. Questa disciplina, che si pratica a mani nude, ma insegna anche l’utilizzo della spada, del bastone e delle tradizionali armi bianche giapponesi, visse il momento di massima diffusione, anche in Italia, nelle fasi immediatamente successive alla seconda guerra mondiale. “Il reale senso di quest’arte – chiarisce il maestro Manodoro – è raccolto tutto nel suo stesso nome, che è formato da tre caratteri, Ai – ki – do. Il significato è armonia, spirito, interpretato come energia vitale, e disciplina, intesa come cammino sia spirituale che fisico. Nello stesso sudore fisico degli allenamenti, del resto, noi stimoliamo lo spirito nella forza di volontà verso l’apprendimento e la perfetta esecuzione delle tecniche”. Danilo Manodoro, di cui colpisce il grande equilibrio e la serenità nel dialogo, è napoletano di nascita ma casertano d’adozione. E’ uno dei pochi professionisti di quest’arte marziale, che pratica fin da giovanissimo. Periodici sono i suoi viaggi in Europa e in Giappone, per il confronto sulle nuove tecniche e l’approfondimento della disciplina, con i più grandi maestri. Nel Dojo, il luogo dove si esercita l’Aikido, compare l’immagine del fondatore, Ueshiba Morihei, cui tutti dedicano, all’unisono e a ogni lezione, un minuto di meditazione e ringraziamento. “L’aikido in quanto Via di tutti coloro che coltivano il grande amore per il cielo e la terra”. Così, dopo la guerra, l’Osensei, aveva chiarito l’essenza della disciplina da lui plasmata. Non solo tecniche derivanti dall’arte militare dei Samurai, ma, soprattutto, filosofia e introspezione, attraverso il cammino, appunto, per il raggiungimento della perfezione. “Lo scopo principe dell’Aikido – prosegue il maestro - risiede nell’indagare a fondo se stessi per far emergere la propria natura, attraverso la padronanza dello spirito e del fisico. Questa è una dottrina vicina alla meditazione Joga, allo Zen ed è aperta a tutti – conclude Danilo Manodoro - senza alcuna distinzione di età o sesso”. Il Dojo collinare, che lo scorso novembre ha festeggiato il suo undicesimo anniversario conta, tra i suoi decani, Agostino Cirillo, il più ‘vecchio’ praticante casertano di questa disciplina. Molte anche le donne che frequentano il tatami di San Leucio, a conforto delle parole del maestro. A dare una mano alla diffusione della pratica sportiva, ha concorso anche il social network, Facebook, grazie alla pagina dedicata, ‘Scuola di Aikido Caserta’. L’aria che si respira all’interno dell’Asd di Viale dei Platani, è di assoluta familiarità e le lezioni, non di rado, si concludono coll’esibizione, alla chitarra classica, di Alessandro, aikidoka anch’egli; un ultimo momento di armonia prima di tornare alle consuete attività.

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