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CAGLIARI – (di Nando Cimino) Le forti pioggie delle scorse settimane fanno tirare un sospiro di sollievo alla Sardegna. Le massicce precipitazioni, infatti, hanno permesso l’accaparramento di 330 milioni metri cubi d’acqua in più rispetto ai periodi precedenti. I bacini di contenimento hanno incamenrato quasi il 75% della capienza totale, facendo registrare un volume complessivo di circa 1350 milioni di metri cubi d’acqua. Rispetto allo scorso anno, però, si registra ancora un deficit. Infatti, nel 2014, gli invasi avevano un totale pari a poco meno di 1640 milioni di metri cubi d’acqua. L’attuale situazione rende l’immediato futuro, dal punto di vista della riserva idrica, maggiormente sereno soprattutto in previsione delle esigenze della stagione estiva e di quella irrigua, che interesserà le attività agricole nei mesi di aprile, maggio e parte di giugno. Esistono, però, alcune difficoltà, come precisano dall’Autorità di Bacino: “Permangono criticità a Pattada, con il 55,1% della risorsa idrica disponibile e nella piana tra Ozieri e Chilivani dove potrebbe essere necessario limitare le irrigazioni. La medesima situazione si annota in Gallura il cui invaso, quello del monte Liscia, riporta attualmente una capienza pari a circa il 58%, di quella totale”. Per quanto riguarda il sud della Sardegna, l’autorità di bacino è impegnata nel monitoraggio del Flumendosa che serve una fetta importante di popolazione e campi di quell’area. La regione del Sulcis Iglesiente, invece, mantiene un’autonomia idrica di circa 75 milioni di metri cubi mentre il Tirso l’assicura per circa 400 milioni. L’impianto idrico Flumendosa, Campidano e Cixerri, può, attualmente, contare su 487 milioni di metri cubi. La situazione così come declinata dall’Autorità di Bacino, dunque,  permette una certa serenità nell’affrontare i prossimi impegni agricoli e stagionali.