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Lula (Nando Cimino) - Alle prime luci dell’alba, a Lula, è stato trovato il cadavere di Angelo Maria Piras. Il corpo senza vita dell’allevatore quarantenne, già noto alle forze dell’ordine, giaceva in zona Uruele, nell’agro locale a pochi chilometri dal paese, in provincia di Nuoro. Una vita segnata dal sangue, quella di Angelo Maria Piras che ancora ragazzo, negli anni ottanta, , aveva assistito all’omicidio del padre, Pietro Piras. Assolto per il tentato omicidio di una pattuglia dei carabinieri, presa d’assalto a fucilate la sera del 26 gennaio 2003, il pregiudicato, per vari reati, aveva chiesto e ottenuto, grazie alla buona condotta tenuta in carcere, l’estinzione degli ultimi sei mesi di pena, presso l’agriturismo gestito dalla sua famiglia. Poco tempo dopo la concessione del beneficio di legge, Piras, era rimasto vittima di un tentato omicidio mentre la mattina lavorava nell'azienda agricola del fratello, nelle campagne di Nurai. Nella tarda serata di ieri, la turbolenta esistenza di Angelo Maria Piras, sembra essere stata spezzata da un colpo di fucile alla testa ma sarà il medico legale, Vindice Mingioni, ad accertare l’ora e le cause della morte dell’allevatore. Sul luogo del rinvenimento del cadavere c’era anche il colonnello, Saverio Ceglie, capo del comando Provinciale di Nuoro, e i carabinieri della compagnia di Bitti, che hanno già avviato le indagini per stabilire i retroscena del crudo omicidio e i suoi autori.