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Perdasdefogu (Nando Cimino) -  L’incendio sviluppatosi nella mattinata di ieri in un garage nel centro storico di Perdasdefogu, cittadina incastonata nell’Ogliastra centro meridionale, ha dato avvio a una vera e propria gara di solidarietà. Lo sfortunato episodio, nato dal corto circuito scaturito dal mal funzionamento dell’impianto elettrico di una vettura parcheggiata nel box, non ha fatto registrare feriti ma ha creato ingenti danni alla struttura muraria del fabbricato. Provvidenziale è stato l’intervento dei militari del nucleo antincendio del poligono militare che, nell’attesa giungessero i vigili del fuoco dalla lontana Lanusei, hanno domato le fiamme, scongiurando il peggio. Nella stessa serata di ieri, intorno alla famiglia rimasta vittima dell’incendio, si è raccolta una piccola folla di parenti e amici che hanno contribuito alla conta dei danni e a una prima pulizia della struttura danneggiata. Contestualmente, su una delle pagine social dedicate alla comunità, è partita una spontanea proposta di solidarietà verso i malcapitati che ha immediatamente raccolto il favore di buona parte della popolazione. Le comunità sarde non sono nuove alla pratica solidale diretta. Nei momenti difficili delle collettività o di singoli appartenenti a essa, infatti, l’intero gruppo sociale si mobilita, alleandosi per superare l’emergenza. Una pratica, questa, che in molte località isolane è nota come, ‘s’agiudu’, l’aiuto. Questa forma di coesione collettiva nasceva dallo stato di necessità dovuto alla distanza che intercorreva tra una comunità e l’altra e che imponeva l’impegno diretto degli abitanti di paesi e villaggi, nell’affrontare e risolvere le emergenze. A Perdasdefogu, questa pratica di soccorso e solidarietà, era conosciuta come ‘s’agiudu cambìu’, l’aiuto ricambiato, ed era messa in atto in varie circostanze. Nel tempo, però, questa pratica si è limitata alla collaborazione durante la costruzione di edifici privati, ma sempre rigorosamente spontanea e gratuita. Gruppi di paesani si univano ai muratori durante la gettata del solaio, fase centrale per il manufatto edile. Ben lieto de ‘s’agiudu’, il padrone di casa ricambiava i volontari offrendo loro, al termine dei lavori, una lauta cena a base di carne arrosto, capra, agnello o cinghiale e dell’immancabile cannonau locale. Per ragioni legate alle norme sulla sicurezza che regolano l’edilizia, questa pratica si è persa ma, lo stimolo verso la partecipazione, è sempre vivo. Nell’ultimo periodo la comunità di Perdasdefogu ha manifestato questa spontaneità nella raccolta dei fondi per l’acquisto di una nuova ambulanza per la locale sezione della Croce Verde. Una gara di solidarietà cui ha preso parte, ciascuno come poteva, pressocchè tutta la cittadinanza. La stessa cosa sta accadendo in queste ore nei confronti della famiglia danneggiata dall’incendio. I compaesani si stanno prodigando per le riparazioni del caso e per tinteggiare le pareti dell’abitazione, annerite dal fumo. Ma qual è lo scopo vero di questa gara? Semplice! Quello di far dimenticare quanto prima agli sventurati, la tragica disavventura. Tante sono le meraviglie di Perdasdefogu e della Sardegna, tutta; ‘s’agiudu’, è una di queste.