Basso Volturno
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SANTA MARIA LA FOSSA – (Nando Cimino) I comuni di San Tammaro e di Santa Maria la Fossa, ospiteranno il polo scientifico-tecnologico. L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi dai sindaci interessati, alla presenza del presidente della Provincia, Domenico Zinzi e del delegato alle politiche ambientali della giunta provinciale, Maria Laura Mastellone, interesserà i comuni di San Tammaro e Santa Maria la Fossa. Qualcosa sembra stia cambiando, nel rapporto della provincia di Caserta con il piano rifiuti regionale che, sino a questo momento, non ha di certo risparmiato disagi soprattutto ai due comuni di Terra di Lavoro. Ci sono immagini ancora vive, nella memoria collettiva di quelle comunità, che hanno generato una grande insofferenza verso tutti i livelli politici e istituzionali. Dalle proteste dei cittadini fossatari per lo scempio di Ferrandelle, ai sit-in permanenti del sindaco Cimmino, contro i continui sversamenti siglati dal governatore Stefano Caldoro, non più tardi della scorsa estate. Lo stesso presidente della Provincia di Caserta, ha impugnato quelle ordinanze, volte a liberare le strade di Napoli dall’immondizia, al Tar del Lazio ottenendo, purtroppo, scarsi risultati. Dopo Emiddio Cimmino, è il sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, a commentare la nascita del polo tecnologico. Nuove speranze per i Mazzoni? “La nascita di un polo scientifico al posto delle vecchie discariche sarà di giovamento ad una comunità che negli ultimi anni ha subito scelte dall’alto mai condivise né dalla popolazione né dalle Istituzioni locali. Sicuramente la valenza scientifica e didattica del polo ha il sapore di un’inversione del trand negativo che ha caratterizzato il nostro territorio.” Cosa cambia, nel concreto, per la comunità di Santa Maria La Fossa? “Innanzitutto spero che inizi a venir meno il ricordo di S. Maria la Fossa come il paese di Ferrandelle ed inizi un vero processo di risanamento ambientale, peraltro già iniziato dall’imminente avvio dei lavori di messa in sicurezza delle discariche di Parco Saurino e dalla continuazione della rimozione dei rifiuti a Ferrandelle. Questo processo porterà ad un miglioramento della situazione ambientale e quindi della vivibilità del territorio.” Ne gioverà l’economia interna alla comunità fossatara? “Nel momento in cui saranno completati i processi di bonifica sicuramente ne gioverà la comunità fossatara. Questo progetto ambizioso andrà ad interfacciarsi con i nostri progetti frutto di un instancabile lavoro da parte dell’Amministrazione Fossatara. Ad esempio la piantumazione già avvenuta di 8000 pioppi a Ferrandelle (che avranno un compito di fitodepurazione), di fronte al sito, la riconversione della ex fattoria dei prodotti tipici in centro di documentazione ambientale che sono nel contempo progetti di risanamento ambientale e di sviluppo socio-economico.” Tante aziende produttrici di materia prima per la mozzarella; un sollievo per gli allevatori? “Nel momento in cui sarà completata la bonifica e la riconversione sicuramente gli allevatori tireranno un respiro di sollievo perché verranno meno alcuni fattori di rischio, usando un linguaggio medico, che al momento sono presenti.” 30mln di euro in territori difficili; un’opportunità o un pericolo? “Di fronte a queste cifre bisognerà tenere gli occhi aperti e l’istituzione della Stazione Unica Appaltante Provinciale alla quale, come Amministrazione abbiamo aderito fin dalla sua nascita rappresenterà una garanzia come rappresenterà una garanzia l’azione di vigilanza e controllo da parte della Prefettura di Caserta sempre attenta nei confronti del  territorio.” Una grande opportunità dunque, per due comunità che, attraverso questo ulteriore anello di congiunzione, sanciscono una nuova vicinanza e collaborazione.