Juvecaserta
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(Pasquale Della Volpe) - Dopo l’esaltante vittoria di Siena avvenuta solo tre giorni or sono, la Juve cade rovinosamente davanti ad un Palamaggiò gremito (ed anche un pò impaurito per la scossa di terremoto avvertita sulle gradinate poco prima del match) al cospetto di un Banco Sardegna Sassari che, reduce da due sconfitte consecutive, è arrivato in Terra di lavoro con l’intenzione di non lasciare nulla agli avversari. Il risultato finale (57 – 82 per gli ospiti) è impietoso e dimostra quanto tra le due squadre stasera vi fosse un divario che, probabilmente, neppure la presenza di Moore (anche stasera in panca solo per onor di firma) avrebbe potuto colmare. Sin dall’inizio si è avuta l’impressione che la juve stasera avrebbe litigato con il ferro ma nonostante il gioco dei bianconeri non fosse particolarmente fluido, l’inizio è stato incoraggiante visto che la Juve se l’è giocata, almeno nel primo tempo, punto a punto con la banda capitanata dai cugini Diener ( non esaltante la prova di Travis, mentre puntuale come al solito la prova di Drake) riuscendo a stare sempre a contatto con gli avversari ed a mettere, di tanto in tanto, il naso in avanti. Così seppur con qualche difficoltà soprattutto dall’arco, dove gli uomini di Molin stasera non ci hanno proprio preso (2/14 il totale a fine match, non certo lusinghiero) la Juve arrivava alla sirena di metà tempo con una sola lunghezza di svantaggio (37-38). Nel secondo tempo la juve rimaneva negli spogliatoi dal momento che si assisteva ad una prestazione assolutamente inguardabile con soli venti punti realizzati, una marea di palle perse e con Molin che, invano, ruotava continuamente i suoi nel tentativo di trovare le giuste alchimie. Così Sassari, pur senza strafare e con un Caleb Green tornato, dopo il disastro di giovedì sera contro Roma, sui suoi livelli, piazzava un parziale di 23-10 che scavava un solco di quattordici punti (47-61) alla sirena di terzo quarto. Nell’ultimo periodo il pubblico sugli spalti si aspettava, quanto meno, una reazione da parte dei bianconeri, ma così non è stato; la prestazione è stata ancora più scadente con Sassari che piazzava un altro parziale di 21-10 che sanciva con molto anticipo, rispetto alla sirena finale, la fine del match, dominato dagli ospiti che hanno mertitato la posta piena, dimostrando di essere una spanna sopra i ragazzi di coach Molin cui, almeno stasera, non si può neppure dire che non si possa rimproverare nulla dal momento che nessuno è stato in grado di meritarsi una sufficienza piena . Una sconfitta che, in ogni caso, era da mettere in preventivo; quel che lascia amareggiati è il modo con cui è arrivata, ma non sempre si può pretendere che questi ragazzi corrano a mille (soprattutto quando trovi anche un avversario che ti impedisce di farlo) ed il doppio “impegnativo” incontro in soli tre giorni alla fine, si è fatto sentire. Adesso tutti in palestra a preparare gli ultimi due match del girone di andata (contro Cremona e Pistoia) questi sì determinanti per capire che tipo di campionato aspetta la Juve.

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