Capua-agro caleno
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Capua (Nando Cimino) - Flaminia’ è un progetto per le scuole superiori, un libro ma anche una pièce teatrale. Risuona ancora l’eco del convegno tenutosi la scorsa settimana, presso l’aula magna del liceo ‘Garofano’ di Capua. Al centro dell’incontro la sicurezza stradale, di cui si è dibattuto con gli esperti della Polizia Stradale di Caserta e con l’attrice, Veruska Menna. Ha visto lungo il dirigente scolastico, Giovanni De Cicco, nell’accogliere il ‘Progetto Flaminia’, propostogli da Melania Menna, sua docente. Flaminia è uno strumento che parla ai giovani studenti, usando se stesso. Attraverso il reading dei suoi contenuti, infatti, è data voce a un messaggio ineluttabile: ‘La vita ci sta a cuore’. La serata, infatti, ha marcato un segno importante nell’animo dei ragazzi e degli insegnanti che gremivano la sala, grazie alle attente e fluide spiegazioni degli uomini della Stradale ma, soprattutto, grazie a ‘Flaminia’. E’ la famigerata arteria capitolina a trasformarsi nel proscenio cui si affacciano dodici figure con le loro storie, tutte diverse e autonome. Alcuni personaggi nati dall’intuito di Veruska, che veste in maniera egregia i panni della scrittrice, s’incontrano nella morte. Dirompono l’uno nell’esistenza dell’altro da perfetti sconosciuti, per l’eterno uniti dalla fine comune. Il linguaggio che l’autrice usa nello sgranare i rivoli di esistenze così diverse, è quello della singola quotidianità, definita anche dalle movenze fisiche e dalla perfetta modulazione della voce. Veruska, che il teatro l’ha studiato all’accademia, s’immerge in queste vite, riaffiorandone segnata dalla sofferenza dell’interpretazione. Paura, rabbia, felicità, euforia, spensieratezza, amore, passione, allegria, smarrimento e dolore, sono le fluttuanti emozioni che riecheggiano nella narrazione, arrivando direttamente al cuore di chi osserva e ascolta, scuotendone l’animo. Un componimento narrativo che muta la sua forma in pièce e viceversa, quello scritto da Menna. Flaminia, però, è anche il personaggio che veste i panni dello spettatore narrante. E’ l’improbabile camposantiera che indaga quei corpi la cui vita è stata recisa dalla strada e che arrivano da lei, tutti i giorni. Ne raccoglie i freddi ritagli stampa, li legge e li racconta; gli dà vita, parlando con loro e di loro. “Il progetto Flaminia –spiega l’autrice - vuole parlare ai giovani entrando nelle scuole superiori, dialogando con i guidatori di domani. Del resto, se le stragi del sabato sera sono ancora così numerose e attuali, significa che c'è qualcosa che non funziona. Una macroscopica mancanza che ancora nessuno ha voluto colmare.” Flaminia è anche, quindi, la proposta di un percorso didattico creativo che si compone del reading rivolto agli studenti del quarto e quinto anno, dell’incontro con esperti di guida sicura e della Polizia Stradale. E’ la stessa Veruska Menna, a spiegare l’origine del suo lavoro: “Ero imprigionata nella solita interminabile coda della Flaminia, una sera, e, scrutando distrattamente fuori dal finestrino, lo sguardo inciampa su una foto incastonata in marmo grigio che in origine, forse, era bianco. C’era un mazzo di fiori finti, stinti e sciupati. Gli occhi scuri della donna nella foto, però, nei giorni successivi iniziarono a scavare nella mia mente, tanto da farmi interrogare. La conoscevo, forse? No! Non poteva essere, eppure già s'insinuava in me e non riuscivo a comprenderne il perché. Da quel momento iniziai a prestare attenzione alle tante croci che risaltano sul ciglio di quella strada. Volti immutabili e chiusi sotto un vetro di chi, d’improvviso, ha perduto la propria voce, il proprio futuro. Croci silenziose cui è stato affidato il compito gravoso di dirci che lì, esattamente in quel punto, una vita è stata recisa da un incidente stradale. Ed è agghiacciante pensare che quelle persone non possano più dire niente. Così arriva la prima storia e poi un nome dopo l'altro e una vita dopo l'altra, a formare questi personaggi di fantasia che, quasi con prepotenza, iniziarono a parlarmi. Li ho accolti e ascoltati ogni volta – termina provata l’autrice - con grande stupore. Ho scritto sperando che questi piccoli ritratti inventati, trovino la forza di far riflettere.” Un risultato, quello auspicato dall’autrice, di grande effetto, che colpisce senza mezzi termini. L’attrice prestata alla scrittura, è oggi impegnata in teatro nel ruolo di ‘Memoria’, nell’opera del regista e attore, Augusto Zucchi, ‘La Memoria e l’Oblio’. Una rappresentazione dedicata al tema, scarsamente sondato ma di grande e tragica attualità, del genocidio femminile durante le guerre. Il desiderio di Veruska Menna, però, è quello di tornare presto tra i giovanissimi, per raccontare Flaminia, ancora e ancora oltre.

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