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Ogliastra (Nando Cimino) - I ‘culurgionis’ rappresentano una nota specialità culinaria sarda, tipica dell’Ogliastra dove, nel rigoroso rispetto della tradizione, vengono prodotti secondo l’originaria ricetta. Il sapore particolarmente gradevole e l’utilizzo d’ingredienti autoctoni, ha permesso, nei secoli, la loro diffusione in tutta l’isola e non v’è casa, in Sardegna, dove non siano sapientemente preparati e cucinati. Le patate, possibilmente quelle dell’orto di famiglia, ne costituiscono l’ingrediente base, che insieme al pecorino stagionato, al formaggio salato, a menta e aglio, formano il ripieno del disco di pasta fresca, anch’essa elaborata con semola di grano duro locale, serrato con la caratteristica chiusura a spighetta, ottenuta accostando tra loro le falde di pasta con un gesto che ricorda un pizzico, fino a ottenerne la tipica forma oblunga. In alcune aree dell’Ogliastra sono consumati principalmente in occasioni di particolari ricorrenze mentre in Barbagia, sono offerti in segno di rispetto e stima al pari di un dono prezioso. Questo piatto, dal sapore forte che richiama l’essenza della stessa Ogliastra, grazie alla sapiente manipolazione degli ingredienti che lo compongono, è talmente radicato nella tradizione ogliarstrina, che il pittore Luigi Lai di Perdasdefogu, comune dell’Ogliastra centro meridionale, ha dedicato loro una sua tela dal titolo ‘La persistenza dei Culurgionis’, ispirata alla più famosa opera di Salvador Dalì. Il richiamo alla più profonda essenza della tradizione ha permesso al quadro dell’artista foghesino, di conquistare numerosi riconoscimenti. La produzione di questa preziosa pietanza, grazie ai suoi ingredienti, ha permesso, nel tempo, anche la valorizzazione dei prodotti agricoli e caseari autoctoni, garantendo il suo contributo a sostegno all’agricoltura e della pastorizia locale. Da qualche tempo, però, i puristi dei culurgionis, sono in forte agitazione, a causa del nuovo disciplinare Igp, sui culurgionis. Secondo quanto stabilisce il dettato normativo, infatti, questo prodotto, reso tipico anche dai suoi speciali ingredienti, può essere elaborato anche con i fiocchi di patate prodotte all’estero. Ciò che appare come una vera e propria frode alimentare ha fatto alzare le barricate a quanti, dei culurgionis, hanno sempre fatto vanto di tipicità culinaria sarda. In un’intervista rilasciata a ‘La7’, Aldo Manunta, responsabile della Coldiretti di Nuoro, non lesina la protesta annunciando battaglia legale: “Noi riteniamo – sostiene il rappresentante Coldiretti - che questo disciplinare non valorizzi la filiera agricola perché lascia la libertà di acquistare prodotti da tutta l’Europa e da tutto il mondo, snaturando, quindi, quello che è il vero culurgionis d’Ogliastra, correndo il serio rischio di trovare sul mercato culurgionis che di sardo non hanno niente”. L’inganno del disciplinare, però, risiede anche in un altro aspetto, Questa sorta di liberatoria, fortemente voluta da qualche grosso produttore di pasta fresca, se da una parte consente una certa competitività nel mercato globale, attraverso prodotti raggranellati in giro per l’Europa a basso costo, dall’altra, e qui sta il vero danno per la già fragile economia intera all’isola, obbliga i piccoli produttori ad alzarne il prezzo, considerato il pregio e il valore degli ingredienti usati. Per molti, l'apertura offerta dalle nuove regole di produzione, rappresenta una forzatura voluta da chi ha interesse ad abbattere i suoi costi di produzione e sbaragliare così il campo dai competitor. Detto tra noi, siamo certi che quest’ennesima bordata faccia bene ai culurgionis e alla Sardegna? Vedremo!