Santa Maria Capua Vetere
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Riceviamo e pubblichiamo.

Care Colleghe, Cari  Colleghi,
dieci mesi fa abbiamo avuto l’onore di essere da Voi eletti quali Consiglieri dell’Ordine sulla base di un programma di rinnovamento chiaro, coerente e condiviso.
 
Ritenevamo naturale che nostro presidente fosse la candidata di gran lunga risultata quella da Voi più votata. 
Era praticamente sempre stato così ed è una regola non scritta dei consessi democratici.  Lo stesso avv. Diana, nel 2012 primo eletto per pochissime decine di voti e non per200 voti, pretese allora di essere indicato quale presidente sulla base del dato elettorale. Apparve giusto.  Ciò malgrado, atteso che la differenza di vedute era solo sulla figura del presidente e non sul programma, al solo fine di non creare spaccature e vista l’insistenza con cui l’avv. Diana, terzo eletto, rivendicava nuovamente la carica, si ritenne, a marzo scorso, sulla base di un accordo scritto(che si allega), di consentirgli di chiudere il proprio percorso con un ulteriore anno di presidenza per poi lasciare, come naturale, all’avv. Del Vecchio.
L’accordo fu pubblicizzato a tal punto da essere menzionato anche dal Presidente del Tribunale e dai magistrati presenti alla cerimonia di insediamento consiliare.
 
L’avv. Diana, dopo essersi sostanzialmente avvalso dell’intesa, ha ritenuto di dimettersi due mesi prima del previsto.  Abbiamo voluto sperare che ciò non avvenisse per motivazioni strumentali e che lui, come aveva dichiarato e sottoscritto, intendesse mantenere fede agli impegni. Abbiamo commesso un evidente errore di sopravvalutazione !
L’avv. Diana ha voluto motivare le sue dimissioni (curiosamente solo da presidente e non da consigliere) denunciando che il cambiamento si era fermato, che si erano formati gruppi contrapposti, che la Fondazione aveva fatto ostruzionismo alle modifiche programmate.   Si tratta solo di pretesti, senza aggettivi !
 
Quale credibilità può avere una simile denuncia nella misura in cui parte, senza peraltro un minimo di autocritica, dal soggetto apicale del Consiglio che ha dimostrato, oltretutto, di avere oggi anche la maggioranza?
La Fondazione, ci risulta poiché è in atti, ha proseguito e a nostro avviso dovrà assolutamente proseguire quel discorso di mutamento, anche statutario, avviato con la gratuità dei corsi di formazione obbligatori. E’ stato spiegato più volte all’avv. Diana che la risposta alle sue domande era negli atti protocollati presso il Consiglio.  Sarebbe bastato leggerli.
Quanto all’esistenza di gruppi è davvero singolare come l’accusa parta da chi li ha di fatto creati emarginando, dal giorno dopo la sua elezione a presidente, tutti coloro che riteneva non a lui fedeli o troppo indipendenti. In ogni caso, giammai l’accordo sulla figura presidenziale avrebbe potuto implicare la rinuncia ad  una sana dialettica consiliare.
E’ quindi oggi chiaro che abbiamo combattuto contro una decisione presa in realtà dieci mesi fa: quella di non rispettare un dato elettorale non gradito mantenendocon qualche cambio di poltrona come puntualmente avvenutoequilibri di potere che disattendono il voto espresso dalla Classeinteso anche come ricambio generazionale e di genere.
 
Abbiamo dovuto subire accuse di “fare politica” mentre chiedevamo il semplice rispetto di un dato elettorale e di un patto scritto ! Abbiamo visto graffiare gli specchi !  Abbiamo dovuto assistere ad uno sconcio teatrino indegno, quello sì, della peggiore politica!Abbiamo dovuto sentir dire che la colpa dell’avv. Del Vecchio era quella di essere stata troppo votata (ma che concetto hanno costoro del valore del voto degli avvocati ?), accusa provenuta da molti eletti grazie ai voti apportati alla lista proprio dall’avv. Del Vecchio (!), e passata come velina a siti di gossip. Abbiamo, ciò malgrado, sino all’ultimo sperato che quei concetti di dignità ed onore, ossessivamente richiamati dall’avv. Diana nei suoi discorsi,non fossero vuote parole. Avevamo esplicitamente invitato il Consiglio ad evitare passi che avrebbero leso irrimediabilmente la propria credibilità agli occhi della Classe, della Magistratura e della stessa opinione pubblica. Purtroppo non siamo stati ascoltati.
 
Dispiace per i colleghi consiglieri Vincenzo Agata, Pierluigi Basile, Francesco Buco, Alessandro Diana, Anna Fruggiero, Carlo Grillo, Antonietta Iannettone, Bernardino Lombardi, Guido Lombardo, Gloria Martignetti, Paola Pacelli, Ruggero Maria Pigrini, la cui firma, dall’8 gennaio scorso, avrà lo stesso valore? Giudicate Voi.
 
Ci si domanda infine come il nuovo presidente, protagonista insieme alla sua maggioranza di quel disegno strumentale a disattendere il voto e l’accordo sottoscritto, potrà essere garante dell’unità. Non potrà !
 
Dopo aver scritto questa indegna pagina della storia del C.O.A. di S. Maria C.V., sarebbero auspicabili le dimissioni dell’intero Consiglio dell’Ordine, per restituire nuovamente la parola ai colleghi elettori. Noi nove siamo pronti a dimetterci immediatamente! Attendiamo la stessa disponibilità anche degli altri. Nell’attesa, speriamo non vana,continueremo con coerenza e certosina attenzione un ruolo di severo controllo lasciando a Voi ogni giudizio, rammaricati per non essere riusciti a far rispettare la Vostra indicazione.
 
avv. Angela Del Vecchio, avv. Renato Iaselli, avv. Vincenzo Iorio, avv. Patrizia Manna, avv. Pietro Mercone, avv. Antonio Mirra, avv. Mario Palmirani, avv. Renata Puoti, avv. Ivan Zoff