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Queste le novità che dovrebbero andare in vigore se approvata la proposta di legge n. 247/2012 

Possibilità di stipulare patti di quota lite con i clienti. 

La proposta di legge propone l'eliminazione del divieto di patti di quota lite, con l'abrogazione della previsione in forza della quale sono oggi vietati i patti con i quali l'avvocato percepisce come compenso una quota del bene che è oggetto della sua prestazione o della ragione litigiosa.

 Scompariranno i contributi minimi 

L’ articolo 1 del ddl, tra le modifiche proposte alla legge numero 247/2012 prevede l'espresso divieto per Cassa Forense di esigere dagli avvocati dei contributi minimi obbligatori o altri versamenti che non sono calcolati in misura percentuale rispetto al reddito percepito dagli iscritti.

 

Aliquote e sistema contributivo 

La Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense, di conseguenza, negli intenti del DDL dovrebbe determinare con proprio regolamento le aliquote da applicare per il calcolo dei contributi, commisurate al reddito degli iscritti. Si dovrebbero individuare, contestualmente, anche le aliquote per le eventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione riservate ai soggetti che si trovano in condizioni particolari, indicate dettagliatamente dallo stesso regolamento.Il sistema pensionistico per tutti gli iscritti alla Cassa sarebbe quello di tipo contributivo.

 

No all’iscrizione obbligatoria alla cassa forense e No al concetto di esercizio prevalente della professione

Con la quasi totale abrogazione dell'articolo 21 della legge professionale, poi, il DDL propone di spazzare via sia l'iscrizione obbligatoria alla Cassa che la necessità che l'esercizio della professione sia svolto in maniera effettiva, prevalente, abituale e continuativa pena la cancellazione dall'albo.

 

No all’ assicurazione obbligatoria 

E mentre l'assicurazione obbligatoria si appresta a fare il suo ingresso ufficiale nelle vite degli avvocati, con la proposta all'esame della commissione giustizia si tenta di tornare nuovamente a renderla una mera facoltà, con libertà per i legali di scegliere senza condizionamenti se sottoscrivere un'apposita polizza o no.

 

 

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