San Tammaro (Nando Cimino) - Il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, lancia il suo grido d’allarme, dopo l’ennesimo furto commesso all’interno della Reggia di Carditello. Sono anni che il primo cittadino, cerca disperatamente di attirare l’attenzione sulla questione. In più di una circostanza, ha sottolineato la disparità di trattamento tra il più modesto, Real sito di Venaria, in provincia di Torino, e la suntuosa Reggia di Carditello: “Dobbiamo comportarci da meridionali. Se pensiamo a Venaria, divenuta oggi meta di turisti da tutta Europa, grazie agli interventi di riqualificazione pagati con i soldi dello Stato, non si capisce perché, per Carditello che è di gran lunga più importante da un punto di vista storico e architettonico, i soldi non ci siano mai stati.” Intanto si assiste ad uno stillicidio di ferite che tracciano il profilo, sempre più netto, di una precisa strategia. “Ogni quattro o cinque giorni, ci accorgiamo di un furto. Sembra quasi una strategia volta ad inaridirne il valore estimativo, per abbassarne il costo. Possiamo pensare, in maniera maliziosa, questo? Può darsi di si! Può darsi che questa sia una strategia.” Sono tutti d’accordo con le conclusioni del sindaco Cimmino. Appare una strategia che, a nostro avviso però, va ben oltre la questione legata all’asta fallimentare che imprigiona la casa di caccia di Ferdinando IV di Borbone. Il primo cittadino sottolinea che è giunto il momento delle risposte: “La Regione deve dirci se vuole buttare via questo gioiello o se vuole preservarlo per chi verrà dopo di noi. Come uomo di questa terra, e parlo anche a nome dei miei concittadini e di tutti coloro che hanno a cuore la vicenda in questione, sento il dovere di preservare la memoria storica che è rappresentata dalla Reggia di Carditello.” Pensando a come proteggere il sito, il sindaco di San Tammaro, si rivolge anche al Presidente della Provincia, Domenico Zinzi, con un suggerimento. “Mi appello al Presidente Zinzi, affinchè stanzi un drappello di uomini della polizia provinciale, all’interno del sito di Carditello. Una soluzione questa che eviterebbe l’aggravio delle spese derivanti da un appalto esterno, e consentirebbe di tenere ben custodito il monumento, preservandolo da ulteriori assalti e atti vandalici.” In un momento difficile come quello che si profila all’orizzonte, la politica dovrebbe essere in grado di fornire risposte, partendo dagli stessi territori, sfruttandone le potenzialità insite. La Reggia di Carditello può rappresentare una risorsa unica ed è sotto gli occhi di tutti.
San Tammaro. Furti alla Reggia di Carditello, ennesimo appello del sindaco Cimmino
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