Santa Maria Capua Vetere
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SAN TAMMARO -  (Nando Cimino) Sul territorio di San Tammaro, si moltiplicano le discariche a cielo aperto. Un cambiamento morfologico del paesaggio, dovuto al nascere improvviso di colline fatte di rifiuti della più diversa natura. Vere e proprie bombe ecologiche, come quella emersa in via Consortile a ridosso dell’acquedotto. Scarti di lavorazioni industriali, carta e cartone, plastica di ogni tipo, cassette per la frutta e canaline per l’irrigazione dei campi, materiale di risulta derivante da cantieri edili, barattoli di vernice, oli esausti, ammassi di sanitari frantumati, metalli, reti e materassi e, purtroppo, le

immancabili onduline di eternit. La dismissione di questo tipo di materiale, altamente tossico, soggiace ad una normativa specifica che prevede protocolli ferrei e costi elevati per la rimozione, l’incapsulamento e il differenziamento in discariche specifiche. Il mancato censimento dell’eternit, presente sui territori, rende difficile il controllo sulle deleterie conseguenze derivanti dal suo abbandono indiscriminato e criminale, lungo le campagne dell’agro di Terra di Lavoro. Sarebbe infatti ingiusto pensare che il problema sia attinente al solo territorio di San Tammaro che, per la vastità della sua cinta rurale e per la sua collocazione lungo l’asse della Nazionale Appia, si presta a simili fenomeni, sui quali il controllo, da parte degli organi locali deputati, è pressochè impossibile. Trenta metri di lunghezza e cinque di larghezza, ritagliano il perimetro di questa ennesima ferita che il contado tammarese subisce a causa dell’ignoranza di chi si è arrogato il diritto di essere al di sopra della legge e al di sopra della Terra stessa. Alla luce di questo ennesimo atto criminale, consumato a danno di tutta la comunità, appare più che illuminata la proposta del Sindaco, Emiddio Cimmino, di istituire un nucleo di guardie ambientali, di concerto con la Provincia, a protezione dei territori integrati nell’unione dei comuni, di cui San Tammaro è parte. Una soluzione che deve essere accolta dai sindaci di Santa Maria Capua Vetere, Capua e Bellona che non sono certo scevri da contaminazioni del genere.