Santa Maria Capua Vetere
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San Tammaro (CE) - Nando Cimino - Mentre il volontario della protezione civile, Tommaso Cestrone, effettua gli ultimi ritocchi al ‘cippo’ edificato a margine della prima fila di lecci, nel boschetto antistante la fattoria borbonica, cresce l’interesse per quello strano manufatto. Molti passanti domandano al volontario affaccendato di cosa si tratti: “E’ per Romina del Gaudio” risponde lui. Infatti, in occasione della ricorrenza degli otto anni dalla sua scomparsa, avvenuta da Aversa il 4 giugno del 2004, verrà scoperta una piccola lapide in sua memoria. La giovane Romina, si occupava della vendita porta a porta, di contratti telefonici; da quel giorno, non fece più rientro a casa. Il suo corpo dilaniato, venne ritrovato a 48 giorni dalla sua scomparsa, all’interno della boscaglia a margine del Real Sito di Carditello. Una morte tragica, violenta che ha gettato nello sconforto la madre, Grazia Gallo, tutti i familiari della ragazza e l’intera comunità di San Tammaro. Nel corso degli anni, all’interno della foresta, mani caritatevoli, hanno acceso lumini e deposto fiori a conforto di Romina, vittima di una durezza senza precedenti. Dall’esame autoptico e dalla ricostruzione dei RIS e degli investigatori infatti, il corpo della vittima, venne brutalizzato in maniera efferata; un accanimento che testimoniava il gesto di uno o più folli che, su di lei, compirono il loro disegno criminale. Venne picchiata, violentata, accoltellata e solo dopo ore di abusi e sevizie un colpo di rivoltella calibro 22, sparato a distanza ravvicinata, pose fine alle sofferenza della povera Romina. L’autore o gli autori di questo delitto, che per la sua bestialità andrebbe riportato nei manuali di criminologia, sono ancora a piede libero. I Comitati delle Due Sicilie, di cui è presidente Fiore Marro, hanno accolto e sostenuto il progetto commemorativo: “Abbiamo sposato questa mirabile idea – spiega Fiore Marro - per riportare alla memoria collettiva la storia di questa ragazza. Per noi significa testimoniare il più convinto rifiuto alla bestiale pratica della violenza, esercitata dalla brutalità umana sulle donne, sui bambini e sugli indifesi. Romina è la vittima simbolo di questa violenza. Domani – prosegue il duosiciliano - 4 giugno 2012, alle ore 17.30, in presenza delle autorità, del sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, del legale della famiglia, avvocato Giorgio Pace, dei familiari e di quanti vorranno partecipare, scopriremo la lapide a lei dedicata. Il presidente dei Comitati, spiegando che è in preparazione un concorso letterario, rivolto alle sole studentesse e intitolato a Romina Del Gaudio, ci tiene a fare i dovuti ringraziamenti: “E’ doveroso ringraziare, anche per l’azione svolta a tutela del sito borbonico, il volontario Tommaso Cestrone che, con la propria fatica e il proprio personale impegno, edificando il cippo commemorativo, ha dato forma ad un’idea, volta a superare la soglia del tempo. Ringrazio anche il giudice curatore fallimentare, Valerio Colandrea e l’avvocato Luigi Meinardi, custode giudiziale del Real Sito di Carditello, che ha concesso il nulla osta all’opera evocativa. Grazie anche alla sensibilità della Soprintendente ai beni artistici e culturali di Caserta, Paola Raffaella David ed ai dirigenti del Consorzio Generale di Bonifica del bacino inferiore del Volturno, Francesco Villano e Francesco D’amore, che hanno voluto condividere con noi la cerimonia commemorativa.” In una terra martoriata, questo appare il modo giusto per ricordare Romina e per trasmettere un messaggio forte e imperituro, in favore del rispetto dell’essere umano e della vita stessa