La Juve Caserta riesce nell’impresa di far segnare il suo peggior record negativo della storia in serie A, mettendo a segno la miseria di 43 punti nel match disputato contro l’Armani Milano che senza particolari sforzi (soli 61 i punti messi a segno dai padroni di casa) porta a casa un match che le consente di conquistare la vetta della classifica, buon viatico in vista della final eight di Coppa italia. Così dopo i 61 di Cremona ed 60 di Venezia, la Juve riesce a fare ancora di peggio offrendo una prestazione che definire deludente rappresenta addirittura un complimento per i bianconeri. Ma la cosa che lascia più l’amaro in bocca e che neppure i padroni di casa sono stati all’altezza della situazione (a Banchi stasera mancava anche Hackett in cabina di regia) fornendo una prestazione ben al di sotto delle loro potenzialità, per cui se la Juve si fosse espressa quantomeno su livelli accettabili, gli uomini di Molin sarebbero potuti rimanere, quanrto meno, in partita sino alla fine . Ma le cifre sono state, stasera, assolutamente deficitariie con un misero 15/38 da due (neppure il 40%), addirittura lo 0% da tre (neppure una realizzazione su 16 tentativi); 51 a 30 i rimblazi a favore di Milano; 14 le palle perse; nessun giocatore in doppia cifra; il migliore, per modo di dire, è stato Roberts con 9 punti; soli 19 punti messi a segno a metà tempo. Queste le crude cifre del match, se a ciò si aggiunge la impressione di totale indolenza mostrata dai bianconeri durante tutto il match, nell’affrontare quella che comunque, rimane una vera e propria corazzata ( e che quindi richiedeva un approccio di maggiore intensità) il quadro di una serata assolutamente negativa appare completo. Dopo l’impresa di Siena, la juve ha imbroccato un bruttissimo trend negativo in trasferta, non solo di risultati ma anche di prestazioni; credevamo di aver raggiunto il fondo a Venezia, sbagliavamo; ci sarebbe piaciuto commentare anche una sconfitta ma con la Juve che avesse, quanto meno tentato di giocare il match; stasera neppure quello si è verificato. Speriamo che da domenica prossima si torni a giocare a basket e non più a scendere semplicemente in campo...

(Pasquale Della Volpe) Per la Pasta Reggia Caserta arriva un brutto stop al Taliercio contro la Umana Venezia , stop che va ben al di là del risultato finale (73-60 per i padroni di casa) dal momento che i bianconeri non sono mai riusciti ad entrare in partita e lo scarto finale non fotografa affatto la netta differenza che vi è stata tra le due squadre per tutto il match. Era l’esordio in maglia bianconera per il pivot Tony Easley, chiamato, proprio dai lagunari, per sostituire Moore e che ha fatto la sua onesta partita (miglior realizzatore dei suoi con 13 punti con un ottimo 20 di valutazione), ma la gara di stasera verrà ricordata per la definitiva bocciatura di Hannah cui sono bastati pochi minuti di nulla per spingere Molin a metterlo definitivamente in panca e dare spazio a Tommasini (unico a meritare, assieme ad Easley, la sufficienza) e per la prestazione incolore di Brooks (questa si una vera novità) che per la prima volta quest’anno finisce dietro la lavagna con un -1 di valutazione e con soli 2 punti messi a referto in 26’ di gioco. Se a ciò si aggiunge anche la prestazione incolore di Roberts (3/9 totali dal campo con soli 8 punti messi a referto), ecco perchè c’è quasi da rimanere contenti per una sconfitta di “soli” 13 punti contro Venezia che, dal canto suo, proprio stasera aveva i suoi buoni problemi visto che l’assenza di Easley aveva lasciata una casella scoperta, dal momento che il giocatore ingaggiato per sostituire il lungo, ora in maglia bianconera, (ossia Croasriol) non sarà disponibile prima del 2 febbraio; così Markovski poteva contare sul solo Magro (tenuto in naftalina per buona parte della stagione), ma a risolvere i problemi al coach oro – granata ci ha pensato, come detto la Juve con la sua prestazione incolore che ha consentito ai padroni di casa di portare a casa il match nonostante uno Smith ben al di sotto delle sue medie stagionali. D’altronde, i soli 6 punti realizzati nel primo quarto, ed i trentacinque alla terza sirena, rappresentano lo specchio della brutta serata vissuta dai bianconeri che, eccetuata una piccola fiammata all’inizio del secondo quarto (quando sotto per 20-6, gli uomini di Molin erano riusciti a risalire sino al 26-21) e negli ultimi minuti del match (complice, però il naturale rilassamento dei padroni di casa), sono sempre stati in balia degli avversari, trascinati da uno strepitoso Taylor, miglior realizzatore in assoluto con 22 punti messi a referto. Da salvare, nella serata del Taliercio, oltre al positivo esordio di Easley, anche la reazione finale dei bianconeri, che sotto di 22 punti (sul 57-35) sono riusciti a ricucire parzialmente lo strappo chiudendo con uno scarto più onorevole e salvando la differenza canestri nel doppio confronto nel caso (assai ipotetico per la differenza dei valori vista stasera) di un arrivo in parità a fine stagione. Dopo Cremona arriva quindi un altro stop che dimostra quanto possa essere, in certi frangenti, fragile questa squadra, sconfitta stasera, non tanto dall’avversario (che si è limitato a fare la sua onesta partita) quanto da se stessa e dalle lunghe amnesie di alcuni suoi giocatori (Hannah su tutti) la cui discontinuità sta letteralmente condizionando il campionato dei bianconeri.

(Pasquale Della Volpe) - Dopo la sosta per le final eight di Coppa Italia, la Pasta Reggia Caserta si riprende dalla pesante batosta subita al Palaforum, sconfiggendo la Grissin Bon Reggio Emilia (74-68 il finale) al termine di un match che ha dato il meglio di sè soprattutto nel secondo tempo dove le squadre se le sono date, cestisticamente parlando, di santa ragione e che ha visto la Juve prevalere grazie anche ad una maggiore freschezza atletica visto che Reggio veniva da quindici giorni piuttosto impegnativi che l’hanno vista prima impegnata in Coppa Italia e poi volare in Ungheria per la Eurochallenge. Gli uomini di Menetti arrivavano, quindi, al Palamaggiò stanchi e privi anche di due pedine importanti quali Cinciarini e Brunner (in pratica mancava l’asse play – pivot della squadra); di contro la Juve non poteva contare su Michelori, fermato da un attacco influenzale e con gli americani che, sfruttando il turno di riposo avevano approfittato per fare un salto al di là dell’oceano. Le squadre all’inizio hanno faticato a trovare il ritmo partita con la Juve che dopo un 7-0 iniziale che lasciava ben sperare, scompariva letteralmente dal campo realizzando un solo punticino in tutti i restanti minuti del quarto chiuso sotto per 8-10. La squadra si mostrava assolutamente apatica con Roberts ed Hannah (guarda caso i più chiacchierati in settimana) che più degli altri sembravano in sofferenza. Così dagli spalti iniziava a serpeggiare un certo malumore e ad aleggiare lo spettro di rivedere i nefasti di Milano, con l’aggravante di giocare contro una squadra arrivata in terra di lavoro molto rimaneggiata. I 23 punti realizzati in tutto il primo tempo lasciavano presagire una serata molto amara per i supporters bianconeri che in venti minuti avevano visto la retina bucata in sole 5 occasioni (4 da 2 ed una bomba) mentre i restanti punti erano frutto solo di viaggi dalla lunetta. Fortunatamente le Reggiana non era nella sua serata migliore così le squadre andavano a riposo con gli ospiti in vantaggio di sole 5 lunghezze (23-28). Poi nel secondo tempo ecco salire in cattedra Chris Roberts; la guardia americana si ricordava delle sue enormi potenzialità ed iniziava a trovare la via del canestro consentendo alla Juve, che all’inizio del terzo era arrivata anche sopra la doppia cifra di svantaggio (38-49), di rimontare e di mettere anche la testa avanti. Da quel momento iniziava un altro match con la Juve che trovava nuove energie anche sopsinta dal pubblico e con Reggio (che iniziava ad accusare le fatiche degli impegni infrasettimanali) cui non bastava il solo Kaukenas (dopo che White e Bell si erano letteralmente fermati) per tenere testa agli affondi casertani che finalmente trovavano il modo per scardinare la difesa biancorossa; oltre a Roberts, miglior realizzatore con 19 punti, da segnalare anche un grande Scott con 15, molto efficace anche quando è stato scherato da 5 per far rifiatare Easley. Gli ultimi minuti erano assai palpitanti con Reggio in evidente difficoltà in fase difensiva, costretta a ricorrere spesso al fallo (saranno ben 39 i viaggi dalla lunetta per i padroni di casa) e con gli uomini di Molin che mordevano le gambe degli avversari per non concedere tiri facili. Reggio calava vistosamente e la Juve era brava a gestire il match portando a casa due punti che a metà tempo sembravano aver preso un’altra strada. Questa squadra è così: a tratti indolente poi esaltante, ma quando decide di giocare, nonostante i tanti limiti soprattutto in fase offensiva, è in grado di far male chiunque. I due punti conquistati consentono di agganciare proprio Reggio Emilia e di guardare al futuro con l’occhio proiettato in avanti piuttosto che di spalle.

(Pasquale Della Volpe) -  La Pasta Reggia Caserta ipoteca la pratica salvezza sconfiggendo il fanalino di coda Victoria Libertas Pesaro, guidata da un ex molto amato dalle parti del Palamaggiò, ossia coach Dell’Agnello, per 100-88, al termine di un match assai duro che la Juve è riuscita a fare suo, solo nel finale dopo aver giocato in apnea per tutto il primo tempo che ha visto gli uomini di Molin rincorrere costantemente gli avversari, giunti in terra di lavoro con il coltello tra i denti, vista la quasi drammatica situazione in classifica che costringerà i biancorossi a giocarsi da qui alla fine, quasi tutte finali. La Vuelle arrivava al Palamaggiò fortemente rinnovata dagli arrivi di Petty e Dordei (mentre in settimana aveva salutato Young), mentre la Juve doveva fare a meno di Vitali fermato dall’influenza. La partita ha avuto un inatteso protagonista in Claudio Tommasini (per lui high stagionale con 17 punti messi a referto e miglior realizzatore insieme ad Hannah) che, entrato dall panchina al posto di uno, inizialmente, spento Hannah, è riuscito a dare quella scossa che ha poi svegliato anche i titolarissimi (hannah e BroKjs su tutti) inizialmente in versione diesel. . Nel primo tempo la Pasta Reggia ha sofferto dannatamente la banda di coach Dell’Agnello, guidata da un ottimo Anosike e dall’esordiente Petty che nei primi due parziali mostrava di avere la mano calda; il parziale di 30 punti messo a segno nel secondo quarto (grazie al quale Pesaero chiudeva metà tempo in vantaggio di 5 sul 45-40), dimostrava la fatica fatta dai bianconeri per fermare gli attacchi degli ospiti e dagli spalti pioveva qualche fischio proprio per il play e per Roberts (putroppo, però, limitato da problemi fisici. Nel secondo tempo la Juve cambiava decisamente passo e grazie anche al risveglio degli uomini di maggior esperienza (oltre ai già citati, anche Easley e Mordente alzavano notevolmente il loro livello di gioco), finalmente iniziava a condurre le danze costringendo, adesso, Pesaro ad inseguire. Un contributo importante veniva offerto anche da Scott (anche lui in doppia cifra con 10 punti messi a referto) capace di tenere testa, nel perimetro ad uno come Anosike, cui ha dato anche un paio di schiacciate in testa. Il moore della Juve, oramai si era messo in moto (ed i ben 60 punti realizzati nei secondi venti minuti di gioco, tanti quanti messi a referto nell’intero incontro disputato a Venezia lo scorso week end, ne sono una dimostrazione lampante); così i ragazzi di coach Dell’Agnello che pure avevano condotto oltre che nel punteggio anche nel gioco, per buona parte del match, capivano che il match stava sfuggendo loro di mano ed iniziavano ad innevorsirsi. L’ultimo quarto, che la Juve iniziava in vantaggio di 5 (65-60) durava una eternità visto che il gioco veniva costantemente fermato dalla terna arbitrale per continue chiamate ed i numerosi viaggi dalla lunetta fatti da una parte e dall’altra (35 per i padroni di casa, 28 per gli ospiti) erano il sintomo di un nervosismo figlio della grossa posta in palio. Pesaro perdeva, via via per falli tutto il trio di esterni americano (Johnson, Turner e Petty) ed anche Anosike , nel finale cedeva al nervosismo, venendo espulso per somma di antisportivi. Da parte sua Caserta non si faceva innevorsire da un paio di chiamate discutibili (antisportivo ad Easley e tecnico alla panchina) e la bomba finale di Hannah che siglava il centesimo punto, metteva la cera lacca su due punti che, siamo certi, peseranno come un macigno, quando si dovranno tirare la somme di questo campionato.

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