(Pasquale della Volpe) Ancora una sconfitta per la Pepsi Caserta nel remake del derby natalizio contro Avellino trascinata dal duo Dean – Green autori, in due, di ben 49 degli 84 punti messi a segno dalla squadra di Vitucci che porta a casa due punti preziosismi in vista della volata final eight e lascia Caserta nel gruppone di centro classifica anche se gli uomini di coach Sacripanti possono ancora tentare di agganciare un posto per le finali di coppa
(obiettivo francamente insperato ad inizio campionato).
Nonostante Caserta si sia mantenuta in partita sino alla fine, Avellino ha dato sempre l’impressione di tenere l’inerzia della partita dalla sua parte sia quando, nel corso del secondo quarto sembrava aver chiuso la pratica portandosi sul 40-20, sia quando si è vista Caserta arrivare ad un solo possesso di distanza (58-56).
Ad ogni tentativo della Pepsi di rientrare, ci hanno pensato, a turno, i due colored bianco verdi a piazzare la classica bomba taglia gambe (saranno 9 complessive per i due a fine gara) rispedendo Caserta a distanza di sicurezza.
E’ già qualche partita che i bianco neri sembrano aver perso quello smalto che ne aveva contraddistinto le prime apparizioni; anche stasera molti uomini sono apparsi in ombra con i soli Righetti e Fletcher (17 punti a testa) a cercare di tenere testa all’attacco avellinese e con Doornekamp a lottare su tutti i palloni sia in attacco che in difesa.
Il resto della squadra non ha, invece, offerto una prestazione all’altezza di un derby molto sentito da queste parti: se oramai non fa più notizia la presenza di Rose tra le note negative (eppure il nigeriano si era difeso bene nei primi due quarti mettendo a segno dieci punti, salvo poi sparire nel secondo tempo), ci si aspettava molto di più dal duo Collins – Smith, con il primo autore di un misero bottino in attacco (soli 8 punti con una bella virgola dalla lunga distanza), mentre il capocannoniere del campionato chiudeva anzi tempo il match causa quarto e quinto fallo (tecnico) commessi in rapida successione che lo costringevano ad uscire già nel corso del terzo quarto.
Se è vero che una sconfitta al pala Del Mauro può starci, ciò non significa che la stessa non debba far riflettere sul momento no della Juve Caserta reduce (se si eccettuano i 7’ di follia di Teramo la scorsa settimana) da tre prestazioni opache nel momento in cui il calendario offriva scontri, di certo, più alla portata per i bianconeri.
Non basta a spiegare il momento la nuova, forzata, assenza di Stipanovic (in ogni caso il lungo dal suo rientro non aveva ancora inciso); il gioco di Collins risulta di più facile lettura per gli avversari e quando il bulgaro non gira gli schemi della Pepsi risultano più prevedibili; l’assenza di un cambio adeguato in cabina di regia (oggi c’è stato l’esordio di Kudlacek, ma giudicare la prova del ceko è assolutamente prematuro) costringe Caserta a pagare spesso dazio; in più bisogna fare i conti anche con l’assenza di un pivot che dia il cambio a Fletcher dovendo Sacripanti, di volta in volta, giocare con Smith da cinque (togliendo fisicità al quintetto) per far rifiatare il macedone.
La coperta è corta ed a lungo andare la cosa rischia di danneggiare il buon campionato di Caserta che, intanto, tra tre giorni dovrà ritornare in campo per affrontare un altro temibile avversario ospitando Bologna al Palamaggiò
Sidigas Avellino – Pepsi Caserta 84-74
Avellino: Green 23, Gaddefors 4, Ferrara,Lauwers 2, Golemac 7, Slay 14, Johnson 9, Dean 25
Caserta: Fletcher 17, Righetti 17, Smith 11, Collins 8, Rose 10, Maresca 2, Doornekamp 9.