Juvecaserta
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(Pasquale della Volpe) - Al termine di un match che non sarà certo ricordato per la sua spettacolarità, la Juve ha regolato la Vanoli Cremona con il punteggio di 63-60 dopo aver inseguito per quasi tutto il match e trovando il bandolo della matassa solamente nel secondo tempo quando i ragazzi di coach Sacripanti hanno iniziato a mostrare quella intensità difensiva che nel primo tempo era rimasta negli spogliatoi, costringendo gli avversari a soli 18 punti nei secondi venti minuti di gioco. Non che la fase offensiva dei bianconeri sia stata spumeggiante ma è bastato mettere un po’ le mani addosso agli avversari per portare il match dalla propria parte. Davanti ai 2500 del Palamaggiò c’è stato l’esordio del lituano Jonusas (alla fine il migliore dei suoi con 14 punti messi a referto) unico a tirare con percentuali appena decenti visto che tutti gli altri bianconeri hanno giocato (almeno in fase offensiva) a corrente alternata ed il bassissimo risultato finale ne è la logica conseguenza. La partita è nata subito male visto che dopo pochi minuti di giovo la Juve si è ritrovata a -15 (8-23) con il pubblico che iniziava già a mugugnare le scelte offensive poco lucide del duo americano Wise e Chatfield messisi in luce più per le bende attorno alle articolazioni che per le giocate mostrate. La Juve ha avuto, però, il merito di non disunirsi e grazie anche agli ingressi di Gentile, Michelori e Maresca, ha costruito la propria rimonta poco alla volta riuscendo a non perdere mai il contatto con gli ospiti ed a chiudere il tempo sotto di 6 (36-42). Nella ripresa, come detto, si vedeva finalmente una Juve difendere alla morte, mettendo pressione ad ogni possesso cremonese; gli ospiti iniziavano a perdere sicurezza ed il play Johnson che fino a quel momento era riuscito a gestire il playmaking senza troppa difficoltà, iniziava a denotare i suoi limiti con tiri forzati (ed ovviamente sbagliati); di contro Wise e Chatfield (assolutamente in ombra nel primo tempo) iniziavano, anche se a sprazzi, a far vedere le loro qualità e tanto bastava sia per impattare sul 49-49 che a costruire un minimo vantaggio dopo essere stati sotto per tutta la partita. La sensazione di vedersi sfuggire di mano un match che avevano controllato per oltre 25’, innervosiva gli uomini di Caja che oltre a non vedere più il canestro, si esibivano in una serie di perse (saranno 18 ma quasi tutte nel secondo tempo). Così pur senza esaltare, la Juve costruiva un piccolo vantaggio a poco più di 3’ dalla fine (61-54). Qui, però, i bianconeri tornavano ad incepparsi non riuscendo più a costruire canestri dal campo con soli 2 punti realizzati frutto di due tiri liberi (di Wise e Jonusas); ciò nonostante la Vanoli non riusciva a fare molto di meglio sebbene con Vitali avesse avuto a pochi secondi dalla fine il pallone del pareggio, terminato sul ferro. La sirena finale accolta come una liberazione dal pubblico di casa, sanciva il primo scatto in classifica dei bianconeri, ma la vittoria non cancella le numerose incognite che aleggiano intorno alla squadra apparsa ancora poco lucida e pronta per un campionato tosto (in assenza di talenti eccelsi) come quello italiano.

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