Juvecaserta
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(Pasquale Della Volpe) - Dopo la sosta per le final eight di Coppa Italia, la Pasta Reggia Caserta si riprende dalla pesante batosta subita al Palaforum, sconfiggendo la Grissin Bon Reggio Emilia (74-68 il finale) al termine di un match che ha dato il meglio di sè soprattutto nel secondo tempo dove le squadre se le sono date, cestisticamente parlando, di santa ragione e che ha visto la Juve prevalere grazie anche ad una maggiore freschezza atletica visto che Reggio veniva da quindici giorni piuttosto impegnativi che l’hanno vista prima impegnata in Coppa Italia e poi volare in Ungheria per la Eurochallenge. Gli uomini di Menetti arrivavano, quindi, al Palamaggiò stanchi e privi anche di due pedine importanti quali Cinciarini e Brunner (in pratica mancava l’asse play – pivot della squadra); di contro la Juve non poteva contare su Michelori, fermato da un attacco influenzale e con gli americani che, sfruttando il turno di riposo avevano approfittato per fare un salto al di là dell’oceano. Le squadre all’inizio hanno faticato a trovare il ritmo partita con la Juve che dopo un 7-0 iniziale che lasciava ben sperare, scompariva letteralmente dal campo realizzando un solo punticino in tutti i restanti minuti del quarto chiuso sotto per 8-10. La squadra si mostrava assolutamente apatica con Roberts ed Hannah (guarda caso i più chiacchierati in settimana) che più degli altri sembravano in sofferenza. Così dagli spalti iniziava a serpeggiare un certo malumore e ad aleggiare lo spettro di rivedere i nefasti di Milano, con l’aggravante di giocare contro una squadra arrivata in terra di lavoro molto rimaneggiata. I 23 punti realizzati in tutto il primo tempo lasciavano presagire una serata molto amara per i supporters bianconeri che in venti minuti avevano visto la retina bucata in sole 5 occasioni (4 da 2 ed una bomba) mentre i restanti punti erano frutto solo di viaggi dalla lunetta. Fortunatamente le Reggiana non era nella sua serata migliore così le squadre andavano a riposo con gli ospiti in vantaggio di sole 5 lunghezze (23-28). Poi nel secondo tempo ecco salire in cattedra Chris Roberts; la guardia americana si ricordava delle sue enormi potenzialità ed iniziava a trovare la via del canestro consentendo alla Juve, che all’inizio del terzo era arrivata anche sopra la doppia cifra di svantaggio (38-49), di rimontare e di mettere anche la testa avanti. Da quel momento iniziava un altro match con la Juve che trovava nuove energie anche sopsinta dal pubblico e con Reggio (che iniziava ad accusare le fatiche degli impegni infrasettimanali) cui non bastava il solo Kaukenas (dopo che White e Bell si erano letteralmente fermati) per tenere testa agli affondi casertani che finalmente trovavano il modo per scardinare la difesa biancorossa; oltre a Roberts, miglior realizzatore con 19 punti, da segnalare anche un grande Scott con 15, molto efficace anche quando è stato scherato da 5 per far rifiatare Easley. Gli ultimi minuti erano assai palpitanti con Reggio in evidente difficoltà in fase difensiva, costretta a ricorrere spesso al fallo (saranno ben 39 i viaggi dalla lunetta per i padroni di casa) e con gli uomini di Molin che mordevano le gambe degli avversari per non concedere tiri facili. Reggio calava vistosamente e la Juve era brava a gestire il match portando a casa due punti che a metà tempo sembravano aver preso un’altra strada. Questa squadra è così: a tratti indolente poi esaltante, ma quando decide di giocare, nonostante i tanti limiti soprattutto in fase offensiva, è in grado di far male chiunque. I due punti conquistati consentono di agganciare proprio Reggio Emilia e di guardare al futuro con l’occhio proiettato in avanti piuttosto che di spalle.

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