Juvecaserta
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 La prima Pasta Reggia targata Zare Markovski riprende da dove aveva finito l’ultima Juve di Molin, ovvero con una sconfitta, maturata al cospetto di una Upea Capo d’Orlando non irresistibile ma comunque capace di portare a casa un match vitale per la sua classifica. Il 68-64 finale dice, se non tutto, molto sulla modestia di un match che le squadre hanno giocato in maniera assolutamente orrenda esprimendo un livello di gioco assolutamente indegno per il massimo campionato di pallacanestro italiano. Alla fine non ha vinto la migliore bensì la meno peggiore delle due squadre affrontatesi. Sotto l’aspetto tattico si è vista qualche novità apportata dal neo coach che ha schierato nel quintetto titolare sia Michelori che Howell (utilizzato inizialmente da 4) per aumentare un pò di peso nel pitturato ma l’esperimento è durato poco visto che il lungo bianconero ha dovuto, ben presto, alzare bandiera bianca a causa di una brutta caduta in un tentativo di recupero, subita alla fine del primo quarto. Si è visto, per la prima volta, un Gaines accettabile (e questa è una novità se si pensa che la guardia ammirata nelle prime cinque partite era stata assolutamente disastrosa), autore di 14 punti e con una maggiore fiducia nel prendersi il tiro; si è vista, però, la solita Juve molto lenta in fase di circolazione di palla, con un Moore, in certi frangenti del match che sembrava non sapere veramente cosa fare del pallone, capace di perdere venti palloni (alcuni in maniera assolutamente banale), con Young che da solo ne ha perse ben nove (macchiando le sue statistiche che lo hanno visto anche stasera top scorer con 20 punti) e pronta a smarrirsi al primo momento di difficoltà. Anche stasera, sebbene la Pasta Reggia avesse tenuto per quasi tutto il match il muso avanti (pur non raggiungendo vantaggi importanti), al primo momento di difficoltà non ha saputo reagire sparacchiando palloni senza alcun senso. Agli avversari è bastato che emergesse, dal grigiore generale, un solo giocatore, nella fattispecie Freeman che nell’ultimo quarto è stato un vero e proprio fattore per i suoi e che con i 27 punti messi a referto ha permesso all’Upea di vincere un match che, per il livello di gioco espresso avrebbe perso con qualsiasi altro avversario (anche di lega inferiore). Ma la Juve quest’anno ha il potere di far risollevare ambienti depressi e di rimettere in corsa squadre assolutamente modeste; a Markovski non si poteva chiedere molto per questo suo primo impegno ma intanto siamo alla sesta sconfitta consecutiva con all’orizzonte impegni con squadre di valore nettamente superiore a quelle sin qui incontrate.

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