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CASERTA - Nella giornata odierna, agenti e militari del Centro Operativo DIA di Napoli e militari del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta, hanno dato inizio all’esecuzione di un provvedimento di confisca beni e consistenze economiche, emesso ai sensi della normativa antimafia dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di proposte per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, formulate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli e dal Direttore della D.I.A., nei confronti del noto avvocato 54enne sammaritano Michele SANTONASTASO.

Contestualmente, la Questura di Caserta, lo ha sottoposto anche alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni quattro, irrogata dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE).

Già a dicembre del 2011 il Tribunale di S.M. Capua Vetere, aveva emesso nei confronti di SANTONASTASO Michele un decreto di sequestro beni, di cui quello odierno rappresenta la naturale continuazione, consistenti, complessivamente, in 1 società, 1 quota societaria, 15 fabbricati, 9 terreni, 3 autoveicoli e 1 motoveicolo, e che interessava le province di Caserta e Foggia, nonché i rapporti finanziari in capo allo stesso, ai suoi familiari ed alle società ad essi riconducibili.

Lo stesso SANTONASTASO, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, era già stato tratto in arresto dalla DIA di Napoli nel settembre 2010, in esecuzione di O.C.C. in carcere, per i delitti di corruzione, falsa perizia e concorso in falsa testimonianza, tutti aggravati in quanto avrebbe (secondo gli inquirenti) di volta in volta agevolato il clan dei casalesi – fazione Bidognetti, il clan Cimmino ed il clan La Torre, nonché tratto in arresto dai militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale CC di Caserta, nel gennaio 2011, in esecuzione di O.C.C. in carcere, per i delitti di associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione in atti giudiziari, induzione a non rendere dichiarazioni all’A.G., aggravati dall’aver agevolato il clan dei casalesi – fazione BIDOGNETTI.

Nello specifico, gli organi delegati all’esecuzione dell’odierno provvedimento stanno procedendo all’apprensione di beni per un valore complessivo di 8 milioni di euro, secondo stime degli inquirenti.

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