Alto Casertano
Carattere

( Paolo Pozzuoli) - C’è sempre un feeling speciale tra Castel di Sasso

con Liberi ed Annemasse (Francia, Alta Savoia) con Torella dei Lombardi. Un feeling che parte da lontano, galeotto un applauditissimo concerto organizzato a Roma dalla N.D. Maria Testarmata Bevilacqua, mitica presidentessa dell’Associazione Romana Musicale Opere Nazionali ed Internazionali (A.R.M.O.N.I.). Mai evento è stato così pronubo per favorire un incontro da cui è scaturita un’amicizia sincera, sana, salda che andata sempre più intensificando e cementando nel corso degli anni. È l’amicizia fra due personaggi, due vite che, nonostante parallele e lontane, sono scandite da tante affinità, quali le origini, l’attaccamento ai propri territori, le tradizioni familiari, i percorsi lavorativi, le esperienze all’estero, le indubbie, note e riconosciute qualità professionali, gli inimitabili stili di vita, gli impegni nella società civile e nel mondo della cultura e della musica. Tutto questo senz’altro rappresentativo ed esemplare per le comunità dove si identificano e finiscono, sia pure a notevole distanza l’uno dall’altro, per agire, muoversi in perfetta simbiosi, sincronia, prodigarsi per i concittadini coinvolgendoli nelle varie attività promosse e realizzate. Stiamo parlando, cari lettori, del professor Pasquale De Marco e del maestro del lavoro Salvatore Faija, legati da un rilevante rapporto di stima ed amicizia che va al di là della notevole distanza che li separa e da stamani anche dal ‘Premio Olmo’. Non ce ne voglia il carissimo Pasquale De Marco, ma riteniamo che, non avendo bisogno di presentazioni considerate le sue poliedriche attività di autore, scrittore, musicista, compositore, direttore d’orchestra, ecc., che l’hanno reso famoso in quasi tutte le nazioni del globo terrestre, riteniamo questo il momento di presentare Salvatore Faija, forse sconosciuto ai più, eppure dal cursus honorum di grande rispetto, di elevata caratura sia morale che professionale. Avellinese di Torella dei Lombardi, secondogenito di famiglia contadina, all’età di 16 anni, da giovanissimo emigrante munito di una valigia di cartone ricolma anche di sogni e progetti, raggiunge ad Annemasse (Alta Savoia) la sorella Maria Felicia. Comincia una vita di impegnativo, duro lavoro senza soste e senza poter avere facoltà di dedicarsi ad una peculiare, specifica attività. Infine, la scelta. Opta per l’elettromeccanica dove eccelle diventando espertissimo e, di conseguenza, una valida guida, un pregiato tutor, un insostituibile punto di riferimento per quanti intendono apprendere e cimentarsi nella particolare, interessante disciplina. All’attività unisce l’impegno nel sociale, un impegno forte e totale – in particolare ricordiamo le numerose iniziative poste in essere per l’integrazione dei nostri connazionali all’estero ed il gemellaggio tra il suo paese nativo, Torella dei Lombardi e Granves Sales, un piccolo centro dell’Alta Savoia, conosciuto in tutta la Francia per la sua bellezza e lo speciale tenore di vita - che non solo l’ha portato ai vertici delle Acli di Annemasse, presiedute per ben nove lustri, ma gli ha anche riservato notevoli e significativi riconoscimenti sia in Italia che in Francia. Fra poche ore, in Raviscanina, Salvatore Faija sarà insignito del Premio Olmo, giunto quest’anno alla 16^ Edizione, con la motivazione “Per la sua fedeltà al lavoro, di matrice contadina, premiata in Francia con medaglia d’oro e per avere esportato i valori culturali della Campania Felix e dell’Italia Oltralpe”. Premiata anche l’Associazione ACLI Annemasse, rappresentata da Giuseppe Di Fabrizio,  “per aver fatto valere, con appropriata assistenza, i diritti dei lavoratori italiani di quella regione e di averne favorito l’integrazione nel tessuto sociale francese con continui scambi culturali”.