I Carabinieri della Stazione di Capua (CE), in quel centro, hanno proceduto all’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale ordinario, ufficio esecuzioni penali, di Santa Maria C.V. (CE), nei confronti del pregiudicato Mandesi Silvio, cl. 1983, del luogo. L’uomo dovrà espiare una pena residua di anni 2, mesi 8 e giorni 13 di reclusione, perché riconosciuto colpevole di riciclaggio continuato in concorso commesso in Capua a giugno 2010. Mandesi Silvio è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria C.V..

GIANO VETUSTO - Sarà la sala polifunzionale del comune di Giano Vetusto ad ospitare la sesta tappa di CreAzione Festival, il Festival della produzione cinematografica d’autore organizzato dal Comune di Caiazzo e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del progetto PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE (POC) 2014-2020.

La rassegna di spettacoli, eventi musicali e performance d’autore è partita lo scorso 21 dicembre dal centro che diede i natali all'impresario teatrale don Peppe Jovinelli, ma sta continuando ad animare con il cinema, riferimento e luogo privilegiato dell’immaginario, anche altri paesi dell’Alto Casertano. CreAzione è stato infatti già ospitato dai comuni di Castel Campagnano, Castel di Sasso, Piana di Monte Verna e Rocchetta e Croce. Pronti all’accoglienza Ruviano (22/01) e Roccaromana (28/01), comuni che rientrano nell’area del Monte Maggiore e che rappresentano (sono in totale 8 i comuni interessati dal progetto, ndr.) un territorio ancora troppo poco conosciuto ma che possiede risorse ed eccellenze ambientali, culturali e naturalistiche che ne fanno un potenziale distretto turistico di qualità.

Sabato 21 gennaio a Giano Vetusto, in collaborazione con la Biennale internazionale di poesia (kermesse culturale alla quale hanno partecipato oltre 200 scrittori e poeti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero), il pomeriggio all’insegna del teatro, della musica e del cinema sarà aperto alle 18:00 da “La domanda di matrimonio”, atto unico liberamente ispirato all’omonimo testo di A. Cechov. Un libero adattamento di Antonio Iavazzo, attore, regista, didatta e formatore in Discipline Teatrali e dello Spettacolo ed in Tecniche di Creatività; autore di Romanzi, Poesie, Testi Teatrali, Adattamento e Regia di Opere Teatrali, Letterarie e Poetiche. Alle 20.30 spazio al sound targato “Giancarlo Perna 5th”, il quintetto che costituisce la naturale evoluzione di due progetti (“Acoustic Project” e “Etno-Jazz Project”) iniziati nel 1998 con alcuni musicisti napoletani, che ha portato alla realizzazione dei Cd “Macedonia Mista”, “Da Sud a Nord” e “Transumanze”, in distribuzione su tutti i circuiti nazionali ed internazionali. Chiuderà la serata l’incontro con il regista e sceneggiatore Angelo Antonucci, l’attore di origine casertana ritirerà anche il premio di “Ambasciatore della Cultura di Terra di Lavoro”. Presentazione a cura di Erennio De Vita.

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Creazione Festival è un evento promosso dal Comune di Caiazzo e finanziato con fondi POC Campania 2014-2020 - Linea Strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”.

 

       CAPUA (Raffaele Raimondo) – Si continua in questi giorni a respirare la magica atmosfera natalizia. Al teatro Ricciardi giovedì 12 gennaio più profondamente: tornerà infatti Peppe Barra con la sua intramontabile Cantata dei Pastori, nel libero adattamento dell’opera che Andrea Perucci scrisse nel 1698. Sipario alle ore 21. Ancora pochi biglietti disponibili per la galleria. Dunque sarà sold out, giacché un attore-cantante-regista del calibro di Barra è garanzia certa di successo assicurato, sempre. Se, nel contempo, il testo dello spettacolo, oltre ch’essere d’autore, è stato, per tre secoli, cercato, rimaneggiato, riscritto, ravvivato, allora si raggiunge il culmine. In tal caso il pubblico “corre a teatro” e la propaganda è financo superflua.

       Le musiche di Roberto De Simone (il geniale ricercatore-regista che, alla fine degli anni Settanta, volle la madre di Barra, Concetta, nelle candide vesti dell’Angelo), con interessanti innesti di Lino Cannavacciuolo, Paolo Del Vecchio e Luca Urciuolo. Scene: Tonino Di Ronza; costumi di Annalisa Giacci e coreografie di Erminia Sticchi.

       Il primo approccio di Peppe alla Cantata s’ebbe nella parte di un già eccezionale Sarchiapone (ora nell’interpretazione di Teresa Del Vecchio) e che si è affinato di anno in anno sempre più, anche in parallelo con la regìa curata dallo stesso Peppe che vedremo al Ricciardi nell’ormai consolidato ruolo di Razzullo. “Il personaggio di Sarchiapone non esisteva infatti nella versione originale di Perrucci, fu introdotto per rendere meno paludata la rappresentazione, per adattarla al gusto del pubblico e via, via, si è andato ritagliando un ruolo sempre più importante”.

       E veniamo un attimo all’argomento della narrazione: “La Cantata dei Pastori è la storia delle traversìe di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane, Razzullo, scrivano napoletano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, ‘barbiere pazzo e omicida’, maschera ispirata quasi direttamente dalla tradizione popolare dei Pulcinella e antesignano di Felice Sciosciammocca”.

       V’è inoltre da aggiungere che “il presepe popolare napoletano è direttamente influenzato   

       dalla Cantata dei pastori che mescola il suo narrare con quello dei vangeli apocrifi e con altre   

       tradizioni popolari del sud, a metà strada tra il cristiano, il pagano, il magico …Molti sono gli ostacoli che Giuseppe e Maria dovranno superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Ed è naturalmente conseguente il lieto fine, la salvazione dell’umanità dal peccato e il ritorno di Belfagor, sconfitto, nel suo mondo infero di fiamme e zolfo. Fino all’anno prossimo, quando anche lui, vecchio diavolaccio impunito, potrà tornare a raccontarci la storia infinita della lotta millenaria tra bene e male. Insomma, un grande archetipo”.

       Resta fermo che l’archetipo non promette alcun Eden su questo Pianeta, bensì l’incessante sfida fra il Male e il Bene in cui, oltretutto, si consuma la vita di ciascuno di noi. Ma almeno ridiamo o sorridiamo un po’. In fondo ogni giorno può essere Natale. Basta volerlo.

CAPUA (Raffaele Raimondo) – Come disse la cotoletta “Nessuno nasce impanato”: ecco una scheggia di filosofia popolare partenopea. Una concezione della vita ed un’arte di vivere che meravigliosamente ritorna nello spettacolo Io e Napoli puntuale regia di Giancarlo Drillo – in scena  giovedì 26 gennaio (ore 21) al Ricciardi, lo storico teatro capuano che con la gestione Modugno ha ritrovato stabilità e rilancio di qualità artistica.                                                                                                           Io e Napoli è un elettrizzante recital scritto e interpretato da quel mago della recitazione che risponde al nome di Gino Rivieccio, attore solare, non chiuso in nessuna torre d’avorio ma pronto, sempre, a stare fra la gente, per fiutarne gli umori, i dolori, i sogni. Per di più, lo incontriamo anche e sovente in incontri culturali di solito appannaggio di élites. E allora è chiara la saldatura attore-autore che diventa granitica allorché in campo v’è la napoletanità. Così riemergono palpiti che avvertiamo davanti all’immensa commediografia eduardiana o all’ascolto attento di Napulè dell’eterno Pino Daniele.

«Gino Rivieccio ripercorre, in questo personalissimo recital, la sua storia umana e artistica, attraverso quel  legame viscerale e particolare, che ha sempre contraddistinto il suo rapporto con la città di Napoli.

E’ considerato fra i personaggi storici della comicità partenopea degli ultimi decenni, che ha saputo caratterizzare il suo percorso artistico sia in teatro sia in televisione. Capace di creare una comicità elegante e mai volgare, è definito come un vero e proprio gentleman della risata.

Io e Napoli rappresenta un grande abbraccio, che dalla città arriva alle isole e alle solfatare del sorriso, rendendo unica e preziosa la celebrazione, ma, spesso, anche la denuncia. L’ironia e la riflessione si fondono in un percorso originale, lasciando spazio, talvolta, alla poesia, in un succedersi dialettico e incalzante, con quel tono caldo e sferzante tipici del comico partenopeo.

In questo spettacolo Rivieccio racconta Napoli, a suo modo, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma con gli occhi un innamorato, per cui sono, quasi sempre, i pregi a prevalere.  In primo piano ci sono le attese dei napoletani, abituati ad aspettare qualcuno o qualcosa, mostrando una pazienza enorme. La pazienza, grande pregio, può diventare, alla lunga, un difetto. Per questa ragione lo spettacolo esorta i partenopei a reagire, a ribellarsi alle ingiustizie, ai soprusi, alle discriminazioni di cui spesso sono vittime.

“La novità di questo spettacolo - spiega Gino Rivieccio - è rappresentata dalla presenza in scena di Antonello Cascone, al piano, e Fiorenza Calogero, una delle voci più interessanti del panorama musicale. Con Fiorenza mi alternerò in alcuni momenti canori, in particolare con un brano scritto per me da Bruno Lanza e Leonardo Barbareschi, Questa Napoli.”.

Io e Napoli vuole essere un piacevole viaggio tra monologhi, personaggi, tradizioni, aneddoti e canzoni, per decantare la grande pazienza dei napoletani, destinati sempre ad aspettare qualcosa o qualcuno, per migliorare la propria condizione. Alla fine il messaggio apparirà molto chiaro: provare a cambiare una realtà che offusca lo splendore di una delle città e delle regioni più belle del mondo». Questo nuovo recital riviecciano, realizzato da Albertina Production, si propone dunque come un’occasione di una serata speciale per quanti hanno l’abbonamento e per gli spettatori che vorranno cercare all’ultimo momento il biglietto (Info 0823.96.38.74).

PIGNATARO MAGGIORE  - (Raffaele Raimondo) La presidente Rossella Vendemia, il direttore artistico Nicola Fiorillo e l’intero Consiglio Direttivo dell’Associazione “Amici della Musica” invitano iscritti, amici ed appassionati dell’arte di Euterpe al concerto che domenica 11 dicembre avrà inizio, alle ore 19, nell’auditorium del Palazzo vescovile. Si tratterà di un affascinante viaggio, alla scoperta del repertorio mandolinistico utilizzato nella musica cólta, ai cui nastri di partenza si legge il titolo “Bella Napoli, reminiscenze….e oltre!”. Il duo formato da Luca Natale, al mandolino, e Lucia Pascarella, al pianoforte, delizierà i “palati fini” avvinti dallo spirito partenopeo e dalle inconfondibili sonorità dei due strumenti in tandem.                                                 Gli “Amici della Musica” comunicano, inoltre, che è stato riservato per “martedì 27 dicembre spazio alla lirica con il trio Irma Culicigno-soprano, Angelo Giordano-sopranista, Rossella Vendemia-pianista in “Voci in….canto!”. Anche questo appuntamento artistico ci porterà a scoprire interessanti pagine di letteratura musicale, dedicate alla figura del sopranista,  un cantante maschio la cui vocalità si adatta a ruoli tipici del soprano donna. Al termine del concerto il Consiglio Direttivo sarà lieto di offrire a tutti i Soci, Amici ed Appassionati convenuti, un Brindisi Augurale per un sereno anno 2017”. Ed infine aggiungono: Come probabilmente già sapete, l'Associazione ha avuto in dono uno stabile (sito in via Papa Giovanni XXIII n°25), per essa acquistato dalla Benefattrice Vanda Venticinque che ha assunto il nome di Casa della Musica Vanda e Raffaele Sergio Venticinque  e, a parte i concerti e le  attività programmate, ospiterà, quasi certamente, una Scuola Popolare di Musica permanente.

L’Associazione “Amici della Musica” intende rinsaldare e rinnovare i legami con i propri soci e con tutti coloro che seguono le attività culturali,  nell’ottica  di uno spirito di partecipazione e condivisione, indispensabile allo sviluppo e alla realizzazione dei nostri percorsi culturali. Diventare nostro socio significa condividere un itinerario ricco di musica e di arte. Cogliamo l’occasione per augurare a voi tutti un Natale foriero di sentimenti di speranza, di luce, di fratellanza, nel nome dell’Arte e della Musica, quali valori forti e significativi di civiltà, libertà e democrazia”. E, quindi, è così aperta, con lo slogan Dona anche tu una nota alla Casa della Musica!!, la campagna di tesseramento e adesione 2017. Un appello che non può restare inascoltato, meritando viceversa un vasto riscontro, almeno a livello provinciale, atteso che, se in Terra di Lavoro v’è una “capitale della Musica”, essa senza alcun dubbio coincide con la città di Pignataro Maggiore.

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