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Capua - Gran finale per la

dodicesima edizione del festival di Capua, promosso dall’Associazione Architempo per celebrare i linguaggi nella città del Placito Capuano, documento datato 960 e riconosciuto dagli storici come il primo documento scritto in volgare e considerato “l’atto di nascita dell’italiano”. Venerdì 30 giugno alle 21.30 nel Quadriportico della Cattedrale di Capualo spettacolo teatrale “La lingua ch’io parlai fu tutta spenta…” di Angelo Callipo, con Antonella Morea e Massimo Santoro. “La lingua ch’io parlai fu tutta spenta” è uno spettacolo nato per il nostro festival - dichiara Giuseppe Bellone direttore artistico – La rappresentazione, in equilibrio tra realtà storica e finzione drammaturgica, mescola fatti, situazioni e personaggi che hanno attraversato la storia di Capua e il suo indissolubile legame con l’origine e lo sviluppo della lingua italiana. Nelle vesti di narratore avremo un'attrice del calibro di  Antonella Morea che, anche attraverso il canto, ci racconterà di una Capua luogo della lingua, di una lingua lontana, quasi ancestrale, ma al tempo stesso viva nei racconti e nelle azioni dei suoi protagonisti. La lingua del Placito, di quel “sao ko kelle terre” consegnato alla memoria della nostra tradizione scolastica, si fonde nelle pieghe del doloroso racconto di Pier delle Vigne (l'attore Massimo Santoro), prima poeta d’amore e poi sventurato consigliere di Federico, fino a quell’incrocio di linguaggi che è stata la disfida di Barletta, dove il capuano Ettore Fieramosca (l'attore e drammaturgo Angelo Callipo) si fa baluardo di un’italianità in cui la lingua unisce ciò che divide. “Siamo Lombardi, Napoletani, Romani, Siciliani. Non siamo forse tutti figli d'Italia ugualmente?”. 

 “La lingua ch’io parlai fu tutta spenta”  prende spunto dal celeberrimo verso di Dante - sottolinea Angelo Callipo che ne ha curato la scrittura – ed è solo un  pretesto, un’irriverente provocazione. Non c’è lingua che possa mai spegnersi, esaurire per davvero la sua forza, semmai ogni lingua è destinata ad un percorso di segno opposto, quello che la spinge ad una continua evoluzione, articolazione, arricchimento. Il Placito Capuano non è stato che l’inizio, una prima pietra impossibile da dissotterrare, ma ogni inizio si riconosce come tale solo nel momento in cui si è capaci di raccoglierne l’eredità e un’eredità passa attraverso luoghi, momenti, destini. Ed è proprio questa eredità che lo spettacolo vuole raccontare.

 Sabato 1 luglio alle 17 all'Info Point di “Capua Sacra” nella Cattedrale di Capua, i lettori del progetto nazionale Nati Per Leggere incontrano i bambini e i loro genitori all’insegna della lettura condivisa. Presenti i presidi di Nati per leggere di Caserta, San Cipriano d'Aversa e Teano.

 Alle ore 19 nello spazio “Cose d'Interni Libri” in via Gran Priorato di Malta

Pino Imperatore presenterà il suo ultimo libro “Allah, san Gennaro e i tre kamikaze” (Mondadori). Conduce Marilena Lucente.

Scrivere un libro che affronti in chiave comica una tematica delicata e importante, come quella del terrorismo e che, soprattutto, lo faccia con intelligenza, attenzione e rispetto, può sembrare una sfida impossibile.

Eppure, nonostante le evidenti difficoltà, ha superato egregiamente la prova lo scrittore Pino Imperatore – noto al pubblico soprattutto per essere l'autore del grande successo letterario “Benvenuti in Casa Esposito”, edito da Giunti.

 alle ore 21.30 nel Quadriportico della Cattedrale di Capua

“CAPUA LEGGE”, maratona di lettura e mostra fotografica a cura di Appunti fotografici.

Conclude la dodicesima edizione del festival Capua il Luogo della Lingua una festa dedicata alla lettura che invita tutti a leggere e a condividere con il pubblico una pagina del libro che maggiormente ha lasciato una sorta di imprinting nel cuore.

 Capua Legge è anche una mostra fotografica a cura di Appunti fotografici che ritrae le persone nell’atto di leggere.

La mostra sarà allestita la sera del 1 luglio nel  Quadriportico della Cattedrale di Capua.

Il ricavato della vendita delle foto sarà destinato ai progetti di  Capua solidale.

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