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ANCONA - Elena non c'é più, ma grazie a lei, Tommaso, un bambino ligure di nove mesi che aveva poche ore di vita, ha un fegato nuovo e un futuro davanti a sé. Una bambina di due anni, in attesa di trapianto, vivrà con il cuore di Elena. Un terzo piccolo paziente riceverà i reni. "Per noi oggi rinasce una nuova speranza" dice il

padre di Tommaso: "ringraziamo i genitori per il gesto grande, e prezioso, che hanno deciso di compiere". "Siamo vicini a loro in questa tragedia enorme che li ha colpiti". Parole che forse aiuteranno la mamma di Elena, Chiara Sciarrini, e il padre, Lucio Petrizzi, a superare un dolore atroce: aver perso la loro bambina di soli 22 mesi, e averla vista spegnersi piano piano, a dispetto di terapie, macchinari avanzati, sale operatorie e tutto quello che un ospedale di eccellenza del ventunesimo secolo poteva fare per lei, perché il papà non ha saputo proteggerla dal proprio stress, dalla stanchezza, dal "non fermarsi mai" che accomuna tutti. L'ha dimenticata per cinque ore, al sole, nell'auto parcheggiata nel cortile dell'Università di Teramo, dove insegna, convinto di averla già accompagnata alla scuola materna. Era la mattina del 18 maggio, e fino alle 17 di ieri pomeriggio Elena ha lottato per farcela, e i genitori con lei.

Alle 23 i medici del presidio materno-infantile Salesi di Ancona si sono dovuti arrendere, ed è cominciata un'altra corsa, per riannodare il filo di una vita a quello, sottilissimo, dell'esistenza a rischio di altri tre bambini. Tre nomi fra i tanti, nella lista di attesa pediatrica nazionale. In collaborazione con il Nord Italia Transplant di Milano e il Centro Regionale Trapianti delle Marche, Elena è stata sottoposta ad un prelievo multiorgano negli Ospedali Riuniti di Ancona, terminato alle 6. Tre le equipe coinvolte, di Ancona, Bergamo e Torino. Il cuore è stato trapiantato negli Ospedali Riuniti di Bergamo su una bambina di due anni, da Amedeo Terzi, responsabile del Centro trapianti cardiaci, e Leonardo Galletti, responsabile della Chirurgia pediatrica. La piccola, affetta da cardiomiopatia dilatativa, si era aggravata proprio ieri, giorno in cui per lei "si è aperta una nuova opportunità". Il fegato è toccato a Tommaso, nove mesi, cinque chili e mezzo di peso, una diagnosi di atresia delle vie biliari: "Tommaso ce la farà, ne sono certo. Elena ha ridato la vita ad un altro bimbo" ha detto al termine dell'intervento, eseguito alle Molinette di Torino, il prof. Mauro Salizzoni. I reni della piccola, prelevati dal dottor Federico Mocchegiani, della Clinica Epatobiliare dell'Ao di Ancona, sono stati portati al Bambin Gesù di Roma, dove i nefrologi hanno valutato la corretta funzionalità degli organi fino a questa sera, decidendo poi di impiantarli su un bimbo, nelle prossime ore. I resti di Elena sono composti nell'obitorio dell'ospedale anconetano di Torrette, dove domani è prevista l'autopsia. Ormai vuoto il suo lettino nella Rianimazione del Salesi, l"ospedalettò ancora circondato da pullmini e parabole tv, un assedio che ieri aveva convinto Chiara Sciarrini a difendere il compagno in video, e "urlare al mondo intero l'amore che aveva verso la figlia", sollevandolo da ogni responsabilità.

Come molte giovani donne che si incrociano nei reparti, Chiara partorirà di nuovo, fra due mesi, un'altra bambina. Nell'atrio del nosocomio corse di bambini, risate, capricci. Un ciclo che ricomincia, come ogni giorno. Ma davanti all'edicola con le locandine, 'Elena non ce l'ha fatta, donato il cuoré, le mamme abbassano la voce, medici e infermieri scivolano via in silenzio. "E' stata molto dura anche per noi", la confidenza a notte fonda di Francesca De Pace, coordinatore ospedaliero per la donazione e i trapianti.

ALLEGGERITA POSIZIONE PADRE, DOMANI AUTOPSIA
Un dettaglio, con ogni probabilità, per l'uomo chiuso nel suo dolore, ma Lucio Petrizzi, il docente universitario teramano che mercoledì scorso ha dimenticato in auto la figlia di 22 mesi, morta ieri dopo tre giorni di coma, affronterà con un'ipotesi di reato 'piu' leggerà il dolore mescolato al rimorso per la morte della sua primogenita e il peso di una posizione giudiziaria aperta. Il magistrato che conduce l'inchiesta, il sostituto procuratore di Teramo Bruno Auriemma, ieri sera lo ha formalmente indagato per omicidio colposo, come atto dovuto e necessario perché si possa procedere, domani, con l'autopsia sul corpicino di Elena. Il reato è previsto dall'articolo 589 del codice penale. Si è trattato della modificazione dell'iniziale ipotesi, informale, di abbandono di minore.

Secondo quanto confermato dal pm, raggiunto telefonicamente dall'ANSA, si tratta di reato meno grave di quello di abbandono di minore aggravato dalla morte (art. 591, 3° comma) di competenza della Corte d'Assise e che prevede da 3 a 8 anni di reclusione. Lo stesso pm ha voluto sottolineare come il suo arrivo ad Ancona, nel pomeriggio di ieri, sia stato necessario per un colloquio con il padre della piccola, ai fini della valutazione dell'elemento soggettivo del reato, dell'esclusione del dolo e, dunque, per derubricare l'iniziale ipotesi in quella di minore gravità, affinché la famiglia della bimba non fosse colpita due volta dalla medesima tragedia. Il reato di omicidio colposo ipotizzato confermerebbe che il papà di Elena ha agito come un automa, completamente slegato dalla realtà che lo circondava, quel mercoledì mattina. Elena sarebbe tornata all'asilo dopo cinque giorni di assenza. Il lavoro dell'uomo, la casa appena costruita, la compagna quasi al termine della sua seconda gravidanza e chissà quanti altri pensieri hanno distolto la sua mente dal tragitto abituale. Nemmeno la telefonata della compagna a metà mattinata lo ha riportato alla realtà di una bimba mai scesa dall'auto.

E, secondo altre fonti, non lo ha aiutato neanche l'essere tornato in mattinata all'auto in sosta nel parcheggio dell'università, perché i vetri oscurati del suo pick-up gli hanno impedito di vedere all'interno e di scorgere Elena. Se ce ne fosse stato bisogno, tutto questo ha probabilmente convinto il magistrato che l'uomo non ha coscientemente omesso assistenza alla sua bimba. Intanto, il magistrato, ha confermato per le 11 di domani mattina negli uffici della Procura di Teramo l'affidamento dell'incarico al medico legale Giuseppe Sciarra per l'autopsia di Elena che sarà eseguita nel pomeriggio ad Ancona. Dopo, l'acquisizione delle cartelle cliniche e il nulla-osta per la sepoltura.(Ansa)