Milano - Ce lo
chiede l’Europa? Nient’affatto. È il governo Gentiloni che attraverso un odioso diktat ha messo la “taglia” sulle buste per prelevare frutta e verdura negli esercizi commerciali. Una misura che non ha contatto con la realtà, assurda perché non è nemmeno prevista dalla direttiva europea attraverso la quale si è cercato di giustificarla. Eppure, infilato in un emendamento del D.l. Mezzogiorno, l’anno è iniziato con questo ulteriore provvedimento che pone a carico dei consumatori un nuovo costo: a seconda della frequenza degli acquisti, varia su base annua dai 20 ai 50 euro (in base alle stime fatte dalle associazioni dei consumatori) a famiglia. Non posso dunque che essere contrario. Perché il rispetto dell’ambiente è un obiettivo da perseguire, ma gli effetti che un provvedimento del genere produce sono chiari solo per le tasche dei cittadini: la misura adottata ha, invece, benefici dubbi sulla salvaguardia del nostro mare, dell’aria che respiriamo, del territorio in cui viviamo, non è dunque ammissibile se non profondamente ingiusta.
Franco Lucente
Segretario provinciale milanese di Fratelli d’Italia
Candidato consigliere all’assemblea regionale lombarda