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Conte difende la manovra

ma già è scontro sulle tasse. Mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a difendere la legge di Bilancio, additando come una "bugia" che si tratti di una manovra di sole tasse, le opposizioni salgono sulle barricate contro un governo di "sanguisughe e avvoltoi", come dice il centrodestra, dalla Lega a Fi, e Confidustria descrive l'impianto del programma economico giallorosso "timido" e troppo pesante nei confronti delle imprese. Mentre i sindacati bocciano come "elemosina" la mini-rivalutazione delle pensioni basse. Tutti poi, maggioranza compresa, si schierano contro le tasse sulle auto aziendali che, dalle ultime bozze, triplicano per tutti i dipendenti, portando il prelievo dal 30 al 100% del valore del fringe benefi, fatta eccezione per chi fa il rappresentante. Non bastano le parole di Roberto Gualtieri, a placare le polemiche: il ministro dell'Economia assicura infatti che la misura è stata "mal raccontata" ma può essere "migliorata", e comunque non tocca "ibride ed elettriche". In serata arriva così un dietrofront rispetto ai testi circolati: il prelievo si ferma al 60% dell'imponibile, vengono esclusi i veicoli commerciali e sale al 100% solo per le vetture super inquinanti. Se è vero che l'imposta sul valore aggiunto non aumenterà e che quindi, come sottolinea anche il premier, non ci sarà un aumento "complessivo della pressione fiscale", è vero anche che nelle 90 pagine della manovra ci sono numerosi microbalzelli: ci sono gli aumenti della 'tassa sulla fortuna' (che per chi gioca alle new slot scatteranno anche sulle piccole vincite sotto i 500 euro), il classico rincaro dei tabacchi, che colpirà per la prima volta anche filtri e cartine per le sigarette 'fai da te' (anche se il prelievo è stato già limato da 0,005 allo 0,0036 a pezzo contenuto nelle confezioni), l'aumento del 20% di tutti i diritti consolari all'estero. Senza contare la tassa sugli zuccheri aggiunti e quella, appunto, sulla plastica, che non si applicherà sulle compostabili e sulle siringhe ma che, secondo i leghisti, costerà 110 euro in più a famiglia. Sulle imprese peserà anche la stretta sui prodotti delle trivelle, sulle agevolazioni sul gasolio per camion e pullman euro 3, e quella sui prodotti energetici impiegati per produrre energia (che potrebbe rimbalzare anche in bolletta).

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