Politica nazionale
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(Antonio Gaudiano) - Tutti intenti ad accapigliarsi sul MES

e sull'attacco mediatico a reti unificate sferrato dal premier Giuseppe Conte, e nessuno ha preso in considerazione che Giuseppe Conte ha "ufficializzato" in diretta tv il suo nuovo partito. Non sono convinto che la risposta piccata ai due delle opposizioni Giorgia Meloni e Matteo Salvini sia stata dettata dalla furia del momento: tutto è stato pianificato e calibrato. Nella lunga attesa, quasi un travaglio, della diretta tv, prima programmata alle 14,00 poi più tardi ed infine alle 19:30, la messa a punto di un discorso che nelle scelte ha rappresentato il primo passo verso il nuovo partito del Premier. Certo, ha avviato l'intervento sul prolungamento della quarantena; la riapertura di alcuni esercizi commerciali e delle filiere della silvicoltura. Poi ha virato sull'Europa e sull'Eurogruppo e le decisioni prese in esso. Ed allora il suo discorso da istituzionale ha assunto le connotazioni di un comizio di piazza da parte di un leader di partito. Il suo, appunto. E così la seconda fase, quella più delicata, nella quale si dovranno assumere importanti decisioni d'ordine economico, l'ha posta nelle mani di un suo uomo di fiducia Colao ex AD di Vodafone e di un comitato di esperti tutti tecnici. Insomma non ce ne né per i Cinque Stelle né per il PD. La fase delicata della ripresa Conte l'ha posta nelle mani di tecnici e non di politici. Unico "politico", lui. Avrà connotazioni centriste e accoglierà fuoriusciti e insoddisfatti del M5S e rosicchierà altresì qualcosa sia nel PD sia a destra. Il gioco è fatto: scacco al Re.

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