Berlusconi ritorna ad ipotizzare un’uscita dell’Italia dalla moneta unica, se la Germania non ammorbidisca le sue posizioni e non si convinca che la Banca Centrale Europea deve svolgere la sua funzione di banca di garanzia, emettendo moneta per pagare i debiti dei singoli Stati quando questi non riescono a farlo. “Io – ha detto l’ex Premier - non considero un'idea balzana né una bestemmia valutare l'ipotesi di uscire dall'euro", per tornare ogni singolo Stato alla sua moneta.
La dichiarazione questa volta Silvio Berlusconi l’ha fatta a Montecitorio e non potrà schermirsi dicendo trattarsi di una ‘battuta’.
"Un ritorno alle proprie monete nazionali - ha anche aggiunto Silvio Berlusconi -, certo non sarebbe auspicabile, ma ci sarebbero anche dei vantaggi".
Intanto annuncia che "il 15 luglio ci sarà nella sede dell''Università della libertà'' ci sarà una riunione con i Nobel dell'economia e i maggiori esponenti del mondo economico mondiale per discutere dell'euro. Affronteremo – ha continuato Berlusconi - proprio l'ipotesi dell'uscita dalla moneta unica e del nuovo ruolo di garanzia che la Bce dovrebbe svolgere".
Berlusconi si è quindi augurato che il vertice Ue "vada bene". Auspichiamo, ha aggiunto il Cavaliere, "che il presidente del Consiglio sappia far valere la forza e la solidità economica del Paese e riesca a far pressione affinché la Germania ammorbidisca le sue posizioni e si riesca così ad arrivare al risultato di un'Europa che non si disintegri e ad un euro forte".
''Io mi sono battuto contro la politica di rigore della Germania - ricorda - che avvelena l'economia. Io sono contro la tobin tax, che si può attuare solo se tutti sono d'accordo, altrimenti i capitali si spostano in Svizzera''.