L'Italia è "una grande potenza industriale" e deve "recuperare fiducia nel futuro", non perché lo dice "un pazzarello", ma perché "i numeri dicono che ce la possiamo fare". Così Matteo Renzi risponde alla platea che lo aspetta all'ingresso nella fabbrica della Persico a Nembro, dov'è riunita la Confindustria di Bergamo . Il presidente del Consiglio viene accolto, dalla pioggia battente e dalla protesta di un centinaio di operai, per lo più della Fiom, che culmina in un lancio di uova, farina, ortaggi. Se si "lasciano da parte le divisioni di parte, ideologiche, culturali", se si "smette di litigare" e si "dà tutti una mano all'Italia", si arriverà "all'ultimo giorno di questa legislatura con un Paese trasformato" dalle riforme, questo l’appello di Renzi. Una tappa importante di questo percorso attende il governo domani , mercoledì 15 ottobre, con il varo della legge di stabilità.
Una manovra da trenta miliardi. Con sedici miliardi di tagli alla spesa e "neanche un centesimo" di tasse in più. Anzi, diciotto miliardi di tasse in meno: "La più grande riduzione" mai vista in Italia.