In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Commento
“Veni,Signore e salvaci..”,è il grido che sale dal cuore dell’uomo di sempre,ben fui calcato oggi dal Salmo Responsoriale,certo che il “Signore viene a salvarci..a ridare la vista ai ciechi..a rialzare chi è caduto…perchè egli rimane per sempre.” E a ciò si aggiunge l’esortazione che il Profeta Isaia rivolgeva agli sfiduciati del suo popolo:”Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio..Egli viene a salvarvi…”, e sulla strada tracciata dal Signore”ritorneranno i riscattati..e finiranno tristezza e pianto”. E’ l’esortazione a non perdere la speranza,quella simile alla speranza che ha l’agricoltore quando getta il seme nella terra, e poi aspetta il frutto,come dice l’Apostolo Giacomo nella II Lettura.
Siamo in cammino e viviamo nell’attesa,anche se i tempi che viviamo non sono lieti e felici, e ci prende l’affanno,specialmente se il cammino si fa salita, e la vetta del monte appare lontana. Siamo immersi in una realtà esistenziale difficile, complicata e fragile nei valori che durano, e spesso il cammino dell’uomo di oggi ci pone come il povero Lot nella terra di Sodoma (cfr.Gen 19 ). Chi ci libererà da questa ambascia e ci aprirà uno spiraglio di luce Ecco il Signore che viene e ci da la certezza che usciremo da questa situazione di disagio e di morte dei valori.
Ci viene da domandarci .forse come Giovanni Battista,il quale voleva certificarsi dell’identità di Gesù,se davvero era colui che doveva venire. Anche il Battista, nonostante che da Dio era stato messa sulla strada a precorrere il Messia,aveva bisogno di certezze,per continuare la sua missione in mezzo ad un popolo con dei regnanti non del tutto fedeli a Dio. Aveva bisogno di un appoggio sicuro,e che solo il Messia atteso poteva dargli,per osare anche a costo della sua vita. E i discepoli mandati dal Battista da Gesù, tornarono non con una risposta teologica o nozionistica sull’identità del profeta di Nazareth,ma raccontando ciò che i loro occhi avevano visto e che Gesù aveva mostrato loro..” i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano,i lebbrosi sono purificati,i sordi odono,i morti risuscitano,ai poveri è annunciato il Vangelo.” Questa certezza rincuora Giovanni.. Ora egli è certo che la sua vita non è inutile, e che la sua missione ha consistenza appunto nella presenza del Messia,una presenza vera, fattiva e che compie opere di salvezza per l’avvento del Regno. I dubbi di Giovanni, diventano certezza,e ora sarà pronto a sfidare anche i “grandi” de del popolo,e a giocarsi la vita.
Paura del mondo?.. Angosciati dinanzi al crollo dei valori in cui abbiamo sempre creduto per la fede che abbiamo ricevuta e che cerchiamo di vivere? La forza per continuare nel nostro cammino ci viene dalla presenza di Dio,attraverso il Figlio suo, venuto tra noi, fattosi nostro compagno di viaggio,il quale “ha vinto il mondo”. E anche se spesso vediamo un’ apparente sconfitta di ciò che crediamo,gettiamo lo sguardo oltre!..
E sarà come in inverno,quando ci prende il freddo pungente, ma se gettiamo lo sguardo oltre,sentiamo in noi profumo della primavera che sta per arrivare.
Commento di P. Pierluigi Mirra passionista