Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.Commento
Sono tanti i protagonisti che, diretti e guidati da Dio,attuano il suo progetto di salvezza: dai Patriarchi, ai Profeti, ai Giudici,ai Re,, fino al Battista, contemplato nella sua missione attiva nella Liturgia delle due ultime Domeniche. Ma, giunta la pienezza dei tempi,Dio vuole portare a compimento il suo progetto, e mette in campo,per accogliere i Messia ,due figure umili e grandi nello stesso tempo: Maria di Nazareth, dalla cui carne il Figlio di Dio prenderà carne,e Giuseppe, lo sposo di Maria, reso protagonista paziente della custodia del Redentore. La presenza di Maria,Vergine e Madre, appare già nella promessa di Dio ai nostri progenitori,peccatori e profughi dal Paradiso Terrestre(Gen.3,15),e riappare poi nella Profezia di Isaia,come “la Vergine che partorirà un figlio che sarà chiamato “Dio con noi”(Is.7,14). Ma ,nella pienezza dei tempi,a lei, in cui Dio ha creato uno spazio libero da ogni colpa originale, chiede il “si” per potersi incarnare nel grembo suo,e a quel “si” è legato il compimento nel tempo del progetto di Dio. Sarà la Maternità divina di Maria, un evento che sconvolgerà Giuseppe, il suo sposo legale,una maternità che non lo vede partecipe in nulla,di cui non si sente parte, e della quale inizialmente ha quasi paura,anche perché è un uomo giusto e nutre per Maria amore e grande rispetto, e sta cercando di ideare qualcosa che salvi la vita della sua sposa dal vituperio della gente e degli osservanti della Legge. Non comprende inizialmente Giuseppe il mistero che si sta operando nella sua sposa, ma poi, quando Dio arriva a spiegargli il tutto,egli,giusto e povero, si pone in disparte,lasciando che Dio cammini anche attraverso l’incomprensibile e accetta senza riserve di essere lo sposo della Vergine Madre e il padre –custode del figlio che nascerà. Dinanzi a ciò che sembra umanamente irragionevole, Giuseppe accetta il piano di Dio, e diventa l’uomo della speranza,il giusto che guarda oltre e fissa la sua vita in Dio, e si lascia guidare dalla sua parola, cercando di captare ogni momento i segni che Dio le offre.
Lasciarci guidare dalla Parola di Dio e cercare di capire i suoi piani su di noi e sulla nostra storia.
Dio ha sognato il “meglio di tutto” per ognuno di noi, e ogni giorno ci offre ciò che ha preparato con amore per noi. Ma dinanzi a ciò possiamo avere due possibili atteggiamenti: il primo, come Acaz,il re che rifiuta e non vuole ascoltare le parole del Profeta di Dio, o l’altro,come Giuseppe, che ascolta, accetta e cammina,lasciandosi guidare anche da ciò che può apparire irragionevole al momento. Non accettare è come deludere Dio,uscendo fuori dal suo progetto,invece accettare è sentirsi protagonisti di una storia senza tempo,che corre veloce verso l’eternità.
Sognare con Dio, e ritmare poi i passi della vita con i suoi,è vivere un’avventura nel tempo, che ci fa sentire nel cuore vibrare la Grazia,la vita di Dio in noi.
Commento di P. Pierluigi Mirra passionista
Commento al Vangelo di Domenica IV di Avvento (22 dicembre 2013.) Matteo 1,18-24
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