Il Vangelo della Domenica
Carattere

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

COMMENTO

 La Liturgia del S. Natale è carica di spiritualità espressa nelle Tre SS. Messe (Notte-Aurora-Giorno),con la Parola di Dio che apre il cuore alla speranza e alla gioia. La grande luce che il popolo che camminava nelle tenebre ha veduto ( cfr.Isaia 9,1),  ha diretto l’umanità verso  una stalla, e quella stalla , per la nascita di un Bambino, è diventato   il Paradiso in terra. E l’umanità, attraverso i pastori,i magi, e coloro che accorrono all’invito degli Angeli (cfr.Luca 2,10) è arrivata a quella stalla,dove finalmente il tempo della colpa viene azzerato,e nella pienezza dei tempi,attraverso un Bimbo,nato da donna e nato sotto la Legge                            (Galati 4,4),l’umanità inizia un cammino nuovo in compagnia di un Dio fatto uomo.

Natale è una bella notizia che, attraverso un Bambino, Dio da all’umanità,perche l’Infinito si è fatto accanto a noi. Giovanni Evangelista, nel Prologo del suo Vangelo staglia il Verbo nel “Principio “(Giovanni1,1),che                       viene in mezzo a noi,anche  se i suoi non l’hanno accolto,ma a quelli che l’hanno accolto  ha dato il potere di diventare figli di Dio(id.1,11)

IL nostro Natale! Oggi più che mai un  falso sentimentalismo tenta  di stravolgere il senso vero del Natale…Nostalgia del passato, consumismo del presente ci fa guardare a questa realtà umano-divina non più come la sorpresa che Dio ha fatto all’uomo con un gesto di grande tenerezza,ma forse come ad uno spettacolo da prendere e da godere. Eppure Dio ,a dire dio S.Agostino, “ si è fatto come noi per farci come lui.” C’è il rischio  che questa festa possa portarci anche  all’ipocrisia di rapporti. Si è vero ci scambiamo gli auguri,ma c’è il rischio che tutto rimanga apparenza e gioco di parole,se Cristo on lo facciamo nascere dentro di noi. Se noi dinanzi ad un Bambino rimaniamo nelle  tenebre del comodismo, dell’utilitarismo,e non ritroviamo la nostra identità di cristiani,di gente che ha accolto il Salvatore e sono stati da lui rigenerati.

La storia dell’umanità è raccontata avendo come riferimento la nascita di Cristo,come eventi successi prima o dopo Cristo. Dinanzi a questo grande amore di Dio,guardando dentro e intorno a noi,dobbiamo domandarci se noi siamo gente per stile di vita che ha come riferimento Cristo,o a prima della sua venuta!

Luci e tenebre, una realtà che può sussistere anche dentro di noi,in un conformismo senza misura.                         Le tenebre nascondono la realtà,invece la luce ci spinge ad uscire e guardarci dentro ha misurare la realtà  che abita dentro di noi. Altro amico delle tenebre è l’abitudine al Natale,che ci addormenta e  ci rende impermeabili alla novità. Siamo chiamati a metterci in quella scia di luce che promana da Betlemme per essere illuminati,riscaldati,forse un po’ scomodati,ma sentirci vivi e ritrovarci creati a somiglianza di Dio,sentendo dentro la sete di infinito che soltanto la presenza di Dio dentro di noi può appagare.

 

Il Natale è il nemico dell’egoismo, perchè dopo il Natale di Cristo,chi rimane  nell’egoismo è come coloro che vivevano prima della sua venuta (Benedetto XVI)

Commento  di P. Pierluigi  Mirra passionista

INVIA COMUNICATO STAMPA

Per poter pubblicare i tuoi comunicati stampa, corredati da foto,  scrivi un'email a comunicati@primapaginaitaliana.it

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere costantemente aggiornato sulle notizie più lette della settimana, che riceverai sulla tua mail. E' un servizio assolutamente gratuito.