(di Antonio Gaudiano) - Andate a leggere l’articolo scritto da don Patriciello sul Fatto Quotidiano. Intervento senz’altro richiesto dal giornale al ‘Don’ impegnato in prima linea sui discorsi ambientali riconducibili alla cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’, visto che a quanto mi è dato di sapere scrive per Avvenire, il quotidiano della CEI.
A un occhio distratto di sicuro sfuggirà un particolare importantissimo. A ‘corredo’ del pezzo, dai contenuti senz’altro condivisibili, ‘quelli’ de “il Fatto Quotidiano” hanno pensato bene di inserire l’immagine della processione di San Gennaro.
Se è vero come è vero che il 50% di un pezzo è rappresentato dalla foto, don Patriciello è ben servito. Insomma, a fronte delle considerazioni anche abbastanza forti (se l’albero si giudica dai frutti e se questi sono i frutti evidentemente l’Unità d’Italia non è stato un buon albero, argomenta Patriciello), anche ‘quelli’ de “Il Fatto Quotidiano” ci rilegano nel ruolo che da decenni ci hanno appiccicato addosso: fatalisti, piagnoni, mariuoli, furbi, indolenti, terroni, e chi più ne ha più ne metta.
I meridionali non possono essere credibili, anche quando lo sono. Ci dicono - e da ultimo ce lo ha ripetuto Renzi – di non essere piagnoni: accontentiamoli e non elemosiniamo più nulla: pretendiamo semplicemente tutti i nostri diritti. Pretendiamoli. Ma per fare questo occorre fare uno sforzo: occorre informarci, sapere come stanno realmente le cose, diffidando dei media nazionali ( i giornali quelli ‘a tiratura’ nazionale hanno le loro radici da Roma in su). Riprendiamoci la nostra identità, la nostra storia, la coscienza di quello che siamo stati e di quello che siamo. Pretendiamo che a scuola ai nostri figli sia insegnata la storia quella vera e non quella scritta dai vincitori. Tanto per cominciare.