EDITORIALI
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(Antonio Gaudiano) - Il destino del governo Letta è appeso ad un filo: la decisione di Silvio Berlusconi di rompere gli indugi e far dimettere in massa tutti i deputati del PDL per costringere il Capo dello Stato a sciogliere le Camere ed andare al voto entro l’autunno (come gli consigliano di fare i ‘falchi’ del partito), ovvero prendere tempo, confidando sul cambiamento del clima politico (come invece gli suggeriscono le ‘colombe’).

I ‘falchi’ - e tra questi in primis la Santanchè - gli consigliano di rompere subito in quanto le elezioni sarebbero possibili visto che anche i grillini spingono per averle e in tal caso Berlusconi sarebbe ancora candidabile in prima persona. Verdini riterrebbe che ci sarebbe la possibilità di strappare qualche voto nella giunta delle elezioni tale da determinare la non decadenza del Cavaliere. Intanto si potrebbe andare alle elezioni e i sondaggi darebbero il Pdl in vantaggio sul Pd da 1,5 a 5 punti, con vittoria netta se si andasse alle urne con il Porcellum.

Le ‘colombe’ del partito gli stanno consigliando invece di desistere da propositi guerrafondai. Le elezioni non sarebbero affatto scontate: e si potrebbe addirittura ipotizzare che Napolitano dia le dimissioni proprio al fine di non concederle. E con le dimissioni del Capo dello Stato le cose si complicherebbero non poco. La Giunta voterebbe la decadenza da senatore e gestire una campagna elettorale dai domiciliari non sarebbe affatto agevole per il Cavaliere.

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