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Pozzuoli (Antonio Gaudiano) - Martedì 9 gennaio presso la chiesa cattedrale San Procolo di Pozzuoli,

il vescovo mons. Gennaro Pascarella conferirà l’ufficio del Lettorato al dott. Biagio Cimini. Quello del  Lettore è il primo passo che porterà il dott. Cimini al raggiungimento dell’ufficio di Diacono permanente.

Ma che cos’è il Lettorato? L'ufficio liturgico abilita il Lettore alla proclamazione delle letture nell'assemblea liturgica. Pertanto, il lettore deve curare la preparazione dei fedeli alla comprensione della parola di Dio ed educare nella fede il popolo di Dio.

L’ulteriore passo verso il Diaconato è l’ufficio dell’Accolitato. L'ufficio liturgico dell'Accolito consiste nell’aiutare il presbitero e il diacono nelle attività liturgiche; di distribuire o di esporre, come ministro straordinario, l'Eucaristia.

Il Diaconato permanente rappresenta l’ultimo traguardo che il laico possa raggiungere e,  allo stesso tempo, è il primo passo verso il sacerdozio.

Diakonia è la parola greca che definisce la funzione dei diaconi e significa servizio.

 L'ordine del diaconato, secondo il catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1554), è destinato ad aiutare e a servire i vescovi e i presbiteri.  La dottrina cattolica stabilisce che il grado del diaconato è un grado di servizio, istituito fin dall'epoca degli apostoli. Negli Atti degli Apostoli e nella Lettera di San Paolo a Timoteo si legge, infatti:

“In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero:'Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola'. Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani” (At 6, 1-6)

“Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio” (1 Tm 3, 8-10).

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