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Oltre cento  missili sono stati lanciati da Usa, Francia e Gran Bretagna contro tre siti chimici del regime siriano.  Di essi "un numero considerevole" sarebbe stato "intercettato e abbattuto" dai sistemi di difesa di Damasco. E i jet militari russi "stanno pattugliando lo spazio aereo" siriano. "L'attacco è stato eseguito perfettamente. Missione compiuta", ha commentato il presidente americano Donald Trump esprime soddisfazione su Twitter per i raid in Siria. Sono almeno 65, secondo le stime dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong vicina all'opposizione con base in Gran Bretagna, i missili distrutti dalla contraerea di Damasco. Mosca in precedenza ne aveva contati 71.  Vladimir Putin ha parlato di “atto di aggressione” e ha annunciato che la Russia chiederà una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Anche Teheran, l'altro grande alleato di Assad, ha fatto sapere che "gli Stati Uniti e i loro alleati sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno all'attacco", con la guida suprema Khamenei che ha definito Trump, Macron e May "criminali".

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