(Ivan Triunfo) - Alfonso I d’Aragona, il Magnanimo, vince la battaglia nelle acque di Ischia e sale al trono della Capitale. Sotto gli Aragonesi l'ingrandimento urbano di Napoli divenne maggiore, con la costruzione di una nuova cinta muraria, più esterna rispetto a quella Angioina. Ben 22 possenti torri cilindriche in Piperno (materiale presente nelle cave della zona nord-occidentale di Napoli) con cui si costruivano i castelli, i palazzi, i portali, i basamenti, insomma un po’ tutto. Furono ben 22 le Torri innalzate (comprese le porte). Oggi purtroppo gravano in uno stato di enorme degrado. (Ed è un enorme peccato visto la robustezza, la qualità delle Torri, oggi ancora 18 esistenti che risalgono al 1484 costruite da architetti Fiorentini nel grande periodo delle città ideali.
 
Questo periodo lo ricordiamo, inoltre, per un notevole impulso demografico tanto che la città toccò 110 000 abitanti sul finire del XV secolo, per le continue immigrazioni, non esclusa una numerosa colonia di ebrei profughi dalla Spagna e dalla Sicilia, dopo l’espulsione del 1492, proprio nel periodo della partenza di Cristoforo Colombo per le Americhe.
 
Il primo dei re aragonesi, Alfonso I, non seppe conquistare l'animo dei Napoletani, soprattutto perché volle abolire il seggio del popolo, per essersi circondato troppo da Catalani . Ciononostante Alfonso I riconobbe a Napoli un'importanza primaria rispetto alle altre città del suo vasto territorio facendo della città partenopea una vera e propria capitale del Mediterraneo, profondendo inoltre somme immense per abbellirla ulteriormente
 
La città in quel periodo divenne anche una delle principali capitali dell'Italia rinascimentale.
 
· Rifece CASTEL NUOVO, danneggiato dalle continue guerre, aggiungendovi un mirabile ARCO DI TRIONFO (uno dei più pregevoli pezzi rinascimentali in città), una quinta torre e decorandolo della superba SALA DEL TRONO.
 
· Convennero alla sua Corte umanisti celebri.
 
· Fra i principali monumenti edificati sotto il suo regno basti ricordare Porta Capuana, Porta Nolana, Palazzo Como, Palazzo Orsini di Gravina, Palazzo Marigliano, una serie infinita di Palazzi Rinascimentali della Famiglia CARAFA nel cuore dei Decumani della città antica, oltre alla facciata dell’odierna Chiesa del Gesù Nuovo: Palazzo SanSeverino.
 
Gli Aragonesi cadranno politicamente dopo i tentativi dei francesi spinti da Carlo VIII e le sue frange filo-angioine, con diverse battaglie sanguinarie, vinte da Re Ferrante e Ferrandino di Aragona. Ma gli Spagnoli riuscirono a conquistare Napoli nel 1503, ponendo fine ai suoi 250 anni di Capitale, divenendo così una provincia spagnola governata dal grande Impero di Carlo V e in possesso dei Vice-Re.
 
Napoli conoscerà tempi duri, di rivolte e di decadenza e di nuove forme sociali che segneranno il suo destino e la sua storia.
 
Ø Prossima puntata: La Napoli del vice-regno Spagnolo

(Ivan Triunfo) - Carlo d’Angio entra a Napoli nel 1266, dopo le ultime battaglie contro gli Svevi e la decapitazione di Corradino di Svevia a Largo del Mercato (oggi Piazza Mercato). Nel 1268 ci fu la perdita della Sicilia con la famosa Guerra dei Vespri ; Carlo si insiediò a Napoli e ne fece la Capitale del Regno. Infatti dal 1280 il regno fu denominato REGNO DI NAPOLI.
· Napoli sotto gli Angioini che venivano dalla Francia centro-meridionale, dalla regione degli Angiò, cambiarono radicalmente l’aspetto della città. L’abbellirono con numerose chiese di stile Gotico-francese/provenzale come la Cattedrale, la Chiesa di Sant'Eligio Maggiore, La Basilica di San Lorenzo Maggiore, la Basilica Regia di Santa Chiara, la Chiesa di San Domenico Maggiore, la Chiesa di Sant'Agostino alla Zecca e le due perle di San Giovanni a Carbonara e Donnaregina Vecchia, che vennero innalzate all'interno del circuito greco-romano del V secolo a.C.
 
Ma la costruzione di CASTEL NUOVO disegnato da un’architetto francesce Pierre de Chaule tra il 1279 e il 1282, sede del Re, fu l'esempio lampante del potere angioino e di Napoli Capitale. I nobili e gli aristocratici si spostarono verso Castel Nuovo, in un'area più spaziosa e moderna, rispetto al vecchio tessutore del centro antico romano. PALAZZO PENNE è un'autentica perla della famiglia Durazzo nei primi anni del 1400, nel cuore antico. CASTEL SANT’ELMO voluto dalla regina Giovanna e il CASTELLO DEL CARMINE (distrutto successivamente).
 
Con ciò Napoli aveva i suoi 5 castelli posizionati: sul colle di San Martino (Sant'Elmo), nel cuore della città (Capuano) la residenza sul porto (Castel Nuovo) , quello sul mare (Ovo) e quello a oriente (Sperone)
 
· Le mura della città ora scendevano verso il Porto, verso meridione e verso Castel Nuovo ampliando di gran lunga la città. Aumentarono i traffici commerciali e sorse un nuovo quartiere operaio nell’attuale BORGO OREFICI dove si insediarono Genovesi, Catalani, Fiorentini. (rimangono le tracce nei toponimi delle strade: Via dei Fiorentini e sopratutto Rua Catalana sono tracce importanti.
 
· La Napoli del 1300 era una città ricca, fiorente e produttiva. Dopo Carlo II, arriva Roberto d’Angiò, il più colto dei re Angioini. In questa fase Firenze, Siena e altri centri erano i più importanti a livello culturale, ma Napoli era la più importante città italiana, capitale di un vasto regno e quindi Roberto in questa fase tra il 1320 e il 1350 chiamò gli artisti alla corte.· Arrivò Boccaccio, Petrarca, Giotto, Cavallini. Napoli era una delle più fiorenti città d’Europa.
 
· GIOTTO affrescò la BASILICA DI SANTA CHIARA e la CAPPELLA PALATINA di CASTEL NUOVO.
 
Napoli continuava a crescere in Italia e in Europa, era nel XV secoolo, una delle più grandi e popolose città del mondo, nobile e colta per gli artisti che l’attraversavano e produttiva specialmente a livello commerciale, fino a quando gli Aragonesi sconfissero l'ultima regina al trono Giovanna nelle acque di Ischia, dove il Pagano inquadra con uno splendido dipinto la scena nella Tavola Strozzi, in una Napoli fatta di castelli, chiese ed edifici civili, il verde del golfo e il sole della Baia; e poi?
 
Arrivederci con il prossimo viaggio: La Napoli degli Aragona
 

(Ivan Triunfo) - Nel 763 il pontefice Paolo I  si ribellò apertamente all'autorità centrale, assumendo la carica vescovile e divenendo così di fatto il primo a guidare il ducato napoletano autonomo. Ciò venne incontro al desiderio del popolo napoletano che andò acquistando una sempre più ampia coscienza civica e una fiducia sempre maggiore nella propria autonomia, tanto che da solo e con la lungimiranza dei suo capi e dei suoi vescovi poté resistere ai tentativi di conquista da parte dei Longobardi, dei Franchi e dei Saraceni.

Nel 1027 il duca Sergio IV donò la contea di AVERSA alla banda di mercenari NORMANNI di Rainulfo Drengot, che lo avevano affiancato nell'ennesima guerra contro il principato di CAPUA, creando così il primo insediamento normanno nell'Italia meridionale. Dalla base di AVERSA, nel volgere di un

secolo, i Normanni furono in grado di sottomettere tutto il meridione d'Italia, dando vita al REGNO DI SICILIA. Il ducato di Napoli fu, comunque, l'ultimo territorio a cadere in mano normanna, con la capitolazione del duca Sergio VII nel 1137.

·         L’espansione di Napoli fino al 1130 rimane pressoché quasi invariata. Rimane la struttura Greco-Romana, con la stessa struttura difensiva descritta precedentemente, le Catacombe e le chiese paleocristiane nelle zone extra-moenia e una popolazione intorno ai 50.000 abitanti, una delle più alte d’Europa.

NAPOLI: Da Capitale Europea a Metropoli periferica: PERCHE’ ?
Un viaggio di 15 puntate di una delle più famose città del mondo, dalla fondazione ai giorni nostri. Una lungo dettaglio sugli scenari di questa città anche per capirne i motivi del suo declino inarrestabile, e un sottile risveglio degli ultimi tempi.
( di Ivan Triunfo) - La nuova potenza emergente di ROMA intuendo le potenzialità di NEAPOLIS e del suo porto, manifestò le sue mire espansionistiche per sottrarre la città all'influenza greca.
· Roma Conquisto Neapolis ma le lasciò i costumi e la lingua che rimase Greca.
· NAPOLI in questo periodo si pose soprattutto come un rilevante centro culturale. VIRGILIO una figura oltremodo simbolo della libertà politica e culturale di Napoli, compose proprio in città le BUCOLICHE (il primo frutto della poesia di VIRGILIO, ma, nello stesso tempo, possono essere considerate la trasformazione in linguaggio poetico dei precetti di vita appresi dalla scuola epicurea di NAPOLI, le Georgiche e la prima parte dell'ENEIDE.
· VIRGILIO muore a Brindisi nel 21 d.C ma verrà sepolto a Napoli e la sua tomba è conservata nel PARCO DI VIRGILIO A PIEDRIGROTTA.
· Stretto amico dell’Imperatore AUGUSTO, il grande poeta latino poté beneficare in molti modi la città di Napoli: rilevanti furono soprattutto gli interventi urbanistici: I suoi biografi medioevali infatti ci narrano che fu Virgilio a consigliare all'imperatore di costruire l’acquedotto del Serino.
· La città divenne sede di villeggiatura degli imperatori romani per la bellezza del paesaggio e la dolcezza del clima e furono costruite due ville: La Villa di Lucullo, di cui oggi non rimane nessuna traccia, e la VILLA IMPERIALE DI VEDIO POLLIONE che sorge sul promontorio di Posilipo = Pausyllipon in greco che significa “tregua del dolore” per la bellezza del paesaggio ed è una traccia importantissima in città.
· Nel 2 d.C. Neapolis, ritenuta la città più greca d'Italia, fu scelta dall' Imperatore Augusto come "custode della cultura ellenica" e la nominò quale sede dei giochi Isolimpici.
· Nel 79 d. C. Neapolis fu scossa da una violenta eruzione del Vesuvio. A quei tempi, gli antichi, non conoscendo la vera natura della montagna, furono del tutto colti di sorpresa: oltremodo il Vesuvio non aveva dato molte opportunità di farsi conoscere, poiché per secoli o forse millenni fu un vulcano del tutto inattivo, in profondo stato di quiescenza. Si verificarono degli eventi preculsori, quali i terremoti del 63 e del 64 d. C. che danneggiarono tutte le città della baia. A NEAPOLIS crollò anche una parte del teatro all'aperto. La storiografia vuole che NERONE si stesse esibendo nel suddetto teatro proprio durante uno di quegli eventi sismici. (Il teatro che si trova tra il decumano maggiore e il decumano superiore (Via San Paolo e Strada dell’Anticaglia) nel cuore di Napoli.
· I flussi piroclastici fecero la loro comparsa, dando il colpo di grazia: essi ebbero una potenza tale da scagliarsi in un raggio d'azione di 14 km dal cratere sul lato nord-ovest e circa 17 sul lato sud-est. NEAPOLIS non venne investita da questi ultimi ma fu piuttosto danneggiata dagli eventi sismici, dalle mareggiate e piogge di cenere. Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabia (qui morirà anche Plinio il Vecchio) e tutti i villaggi più vicini alla montagna furono del tutto distrutti. In seguito lo stesso imperatore TITO volle venir a quantificare i danni della calamità, ma nessun intervento fu possibile.
· NEAPOLIS passò da municipio romano a colonia, crebbe in popolazione e in attività commerciali e il CRISTIANESIMO fu la religione predominante.
· Durante l'epoca romana si ebbe un notevole mutamento sull'intero impianto urbanistico del V secolo a.C., con la città che si espanse prettamente lungo due direttrici privilegiate, verso il porto e fuori le mura, e con l'instaurarsi di un primitivo abbozzo di edilizia residenziale che trovò il suo sviluppo nella zona ad ovest dell'attuale via Duomo.
· Gli storici e gli archeologi concordano nel definire con quasi assoluta certezza sulla localizzazione del TEMPIO DEI DIOSCURI nel Decumanus major, l'attuale via Tribunali, al centro di una zona molto frequentata in quanto prossima al Foro, con le sue caratteristiche tabernae e dotata di DUE TEATRI (il teatro grande e il teatro chiuso), in cui forse si esibì lo stesso Nerone
· Non mancavano le TERME che si possono vedere in Vico San Carminiello Ai Mannesi nei pressi della Cattedrale e sottostanti il Vecchio Policlinico della Città e sotto la Basilica di Santa Chiara.
· Le mura si spinsero fino al Porto del Mandricchio, l'antico porto romano, i cui resti sono stati rinvenuti con gli scavi della metropolitana nei pressi di PIAZZA MUNICIPIO.

(di Ivan Triunfo) - In questa fase storica, cambia radicalmente la storia dell’Italia, soprattutto quella meridionale e quindi anche quella di Napoli. Nel 1139 I Normanni dopo aver conquistato tutto il Meridione, arrivano con Ruggiero a Napoli, e il Regno avrà come capitale PALERMO. Pur tuttavia, la città acquisì grandi funzioni grazie all'importanza del suo porto. Quest'ultimo permise a Napoli di divenire l'unica città del Regno e, più in generale della penisola italiana, in grado di far parte della Lega Anseatica (1164). Le città della Lega mantennero il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa e del Mar Baltico.

 

  • · Ruggiero il Normanno arriva a Napoli nel 1139 accolto dai Napoletani con tutti gli onori, mettendo praticamente fine all’autonomia della città, che aveva avuto, con il suo ducato Autonomo, una fase di grande splendore.
  • · Guglielmo I fonda a Napoli il CASTEL CAPUANO, nel 1140 circa, il più antico castello della città, al termine dell’antico tracciato del Decumano Maggiore, corrispondente all’attuale Via dei Tribunali.
  • · Inoltre venne rafforzato l’antica fortezza sull’isolotto di Megaride (attuale Castel dell’Ovo) e ci fu un’ incremento del commercio e una nuova fase industriale nella zona attuale di Piazza Mercato.
  • · Le mura verranno rinforzate, ma la struttura urbanistica rimarrà pressoché invariata.
  • · Dopo Re Tancredi il successore, Napoli cade sotto lo Svevo Enrico VII.

 

Tra il 1191 e il 1220, ci fu una fase di relativa tranquillità politico-economica, fino all’arrivo in città di Federico II di Svevia. Federico II fu un sovrano molto attento alla cultura, speciale modo a quella letteraria e giuridica. Fonda a Napoli la seconda UNIVERSITA’ del Mondo nel 1224, la prima con provvedimento statale.

 

Considerava Napoli una città molto più colta rispetto a Palermo e se ne innamorò, ma la capitale rimase per ragioni strategiche ancora Palermo. Ampliò la fortezza di CASTEL CAPUANO. Muore a Napoli nel 1250 e il suo successore fu Corrado IV.

 

  • · Ci furono rivolte e assedi, fu un periodo difficile e sanguinario fino a quando non arrivarono i Francesi che cambiarono il destino, il volto e l’immagine di Napoli.

 

( Ivan Triunfo) - A Napoli termina l’impero romano d’Occidente con Romolo Augustolo che venne imprigionato sull’isolotto di MEGARIDE nel 476 d.C. Dopo un breve periodo, NAPOLI fu conquistata da BELISARIO nel 523 che, dopo un duro assedio, saccheggiò la città per punire i napoletani dell'appoggio dato ai barbari ; non compì stragi perché i napoletani erano cristiani come i Bizantini.

 

Napoli diventa provincia bizantina, Nacque così un governo che era da un lato dotato di una struttura militare, necessaria per la difesa del regno in un siffatto periodo di instabilità politica, e dall'altro di una struttura prettamente civile, deputata più che altro al governo delle province conquistate; inoltre, andò aumentando l'importanza conferita al clero, in particolar modo alla figura del vescovo con ampi poteri anche di giurisdizione civile ereditati dalla vecchia figura del magistrato, ormai scomparsa.

 

  • · Sotto il nome di periodo vescovile si indica generalmente l'arco di tempo che va dal 578 al 670 e che vede l'affermarsi in città della figura del vescovo come figura di primaria importanza sia religiosa che civile e quindi dotata di potere temporale vero e proprio.
  • · Durante il periodo Bizantino, l’impianto urbanistico Greco-Romano rimane pressoché immutato, ma furono in questo periodo che si diffusero le CATACOMBE presso il Rione Sanità, importanti testimonianze del periodo PALEOCRISTIANO e alcune testimonianze: La Chiesa della Pietrasanta di cui rimane solo il CAMPANILE e la Chiesa di San Giorgio Maggiore, di cui rimane solo l’ABSIDE, il BATTISTERO DI SAN GIOVANNI IN FONTE (il più antico del mondo occidentale, fondato poco prima di San Giovanni in Laterano a Roma), e la BASILICA DI SANTA RESTITUTA, rimangono al suo interno colonne corinzie e importanzi affreschi paleocristiani.

 

Un viaggio curato da Ivan Triunfo in 15 puntate di una delle più famose città del mondo, dalla fondazione ai giorni nostri. Un lungo dettaglio sugli scenari di questa città anche per capirne i motivi del suo declino inarrestabile, e un sottile risveglio degli ultimi tempi.

 

Viaggio Numero Uno

 

NAPOLI GRECA (650 a. c 326 d.C)

 

(di Ivan Triunfo) - Napoli è stata fondata nel VII sec. A.c. dai Greci, precisamente da coloni provenienti dalla vicina CUMA con il nome di PALEPOLIS sul piccolo colle del Monte Echia di fronte l’isolotto di Megaride, dove oggi vediamo Castel dell’Ovo. Non aveva nessuna cinta muraria e, a causa dell’orografia del territorio, non ebbe una grande espansione, ma possedeva una buona attività commerciale. CUMA era una delle città più importanti della MAGNA GRECIA, ricca, florida e splendente. Secondo alcuni storici, il golfo era denominato: Golfo di Cuma.

 

Ma altri coloni provenienti da Cuma, fondarono una nuova e più ampia città: NEAPOLIS nel V sec. A.c. verso l’entroterra in un’area dove era possibile una maggiore espansione urbanistica.

 

Ma PALEPOLIS intorno al 450 a. C. incrementava la sua potenza e i suoi rapporti con Atene, tanto da far si che il porto della piccola città sul mare, diventasse tra i più importanti del Mediterraneo.

 

Ma ebbe nel corso di quegli anni, un crollo politico ed economico molto importante e la storia di NEAPOLIS e quindi di NAPOLI ebbe inizio.

 

· Siamo nel 476 a. C. e NEAPOLIS aveva una cinta muraria in tufo (materiale della costa partenopea) . Anche oggi siamo in grado di identificare la cinta greca. Da occidente corrispondente all’attuale PIAZZA BELLINI, verso nord con l’Acropoli nell’attuale LARGO CAPO DI NAPOLI, e piegavano verso oriente verso VIA CARBONARA e LARGO CALENDA e a sud, verso VIA MEZZOCANNONE (nell’interno dell’Università FEDERICO II).

 

· La popolazione era arrivata a 30.000 abitanti e oltre all’ACROPOLI crebbe ben presto anche l’AGORA’ , centro del governo e della vita pubblica che si apriva nell’attuale PIAZZA SAN GAETANO e di cui, sotto la BASILICA DI SAN LORENZO MAGGIORE, possiamo vederne i resti. Sorsero TEMPLI e TEATRI ( di cui ancora possiamo vederne le tracce in Via dell’Anticaglia e Via dei Tribunali.

 

· Il sistema di governo era probabilmente di tipo Oligarchico.

 

Altri articoli...

INVIA COMUNICATO STAMPA

Per poter pubblicare i tuoi comunicati stampa, corredati da foto,  scrivi un'email a comunicati@primapaginaitaliana.it

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere costantemente aggiornato sulle notizie più lette della settimana, che riceverai sulla tua mail. E' un servizio assolutamente gratuito.