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 (Luisa Gaudiano) - L’ importanza dei fiumi per le persone

non si restringe al solo impiego di irrigazione, trasporto o sostentamento, ma si appalesa come fonte di vita. Da lunghissimo tempo i fiumi mantengono una funzione simbolica e purificatrice. I fiumi da alcune civiltà erano rispettati come sacri e, certe volte, considerati come vere e proprie divinità. Il Nilo rendeva fertile il terreno circostante attraverso le inondazioni annuali. Il Giordano, che nasce dal Monte Hermon e sfocia nel Mar Morto, è riportato nell’Antico e nel Nuovo Testamento sia come argine difensivo degli ebrei contro i popoli dell’Oriente, sia per il battesimo di Gesù. Gli antichi greci supponevano reale l’esistenza dello Stige, il leggendario fiume attraverso il quale si veniva tragittati all’ aldilà. Per gli indiani induisti sono sacri numerosi fiumi: risalta il Gange, personificato in una dea avente nome Ganga. Nella città di Benares il culto del fiume arriva all’apice e milioni di pellegrini lo raggiungono da ogni parte del paese per bagnarsi nelle acque, al fine di liberarsi dal ciclo delle rincarnazioni.

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