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San Tammaro (Nando Cimino) - La fattoria borbonica ha spalancato i suoi cancelli ad uno straordinario carosello di colori, sapori, uomini e animali. Fabrizio Gatta, matador di “Linea Verde”, la trasmissione domenicale in onda su Rai1, che racconta le eccellenze enogastronomiche tipiche del Paese, ha voluto così sottolineare, il perché della loro presenza a Carditello: “Assumo come mia la paternità della nostra presenza qui, stamattina. Ho fortemente voluto che il programma, che andrà in onda il 15 aprile, venisse registrato in questo meraviglioso luogo d’arte, di cultura e così carico di storia. Da meridionale, faccio vanto d’essere pugliese ed ho inteso così, dare il mio contributo alla causa di Carditello e di questa terra.” Infatti, grazie anche all’appassionato Fabrizio, le telecamere, hanno raccontato, di questo lembo di Terra di Lavoro, un’altra storia; una storia che squarcia lo stereotipo in cui, da troppo tempo ormai, è relegata. L’iniziativa televisiva, rientra in programma molto più ampio elaborato da Coldiretti, particolarmente impegnata nella promozione delle eccellenze e dei prodotti tipici locali. “Attraverso le nostre eccellenze e le nostre tradizioni – spiega il vice direttore di Coldiretti, Felice Fabozzi – intendiamo promuovere un territorio che trabocca di prodotti unici e autoctoni. Il compito di Coldiretti è quello di diffondere la cultura e le tradizioni di cui è prodiga la nostra terra. Il successo riportato, ad esempio, dai nostri vini, nella passata edizione di Vinitaly, ci sprona a proseguire su questo cammino.” L’occasione del programma televisivo, è stata la presentazione dei formaggi tipici dell’area casertana e della filiera della mozzarella. Scelto, quale degno rappresentante della simbiosi tra tradizione e modernità produttiva, è stato l’imprenditore Giuseppe Cirillo, storico titolare delle aziende “La Marchesa”: “Sono felice che si parli della mozzarella, proprio nel luogo che ha dato origine alla fortuna di questo territorio. Il nostro impegno nel mondo, è quello di lanciare di noi, un messaggio diverso da quello che, purtroppo, continua ad accompagnarci.” Presente all’evento di ieri, anche una nutrita rappresentanza del Consorzio generale di bonifica del basso Volturno, proprietario del sito borbonico. Il presidente dell’ente, Francesco Villano, accompagnato dal direttore Antonio De Chiara, dal suo vice Francesco d’Amore e dai consiglieri Michele Schiavone e Giuseppe Pirozzi, ha sottolineato: “Devo ricordare che ci siamo insediati nel novembre dello scorso anno e questa, purtroppo, è una delle tante situazioni che abbiamo ereditato. L’infelice condizione economica del Consorzio, ha portato all’inaccettabile vendita all’asta del complesso monumentale che è, per noi, un fardello difficile da sopportare. Del resto, siamo ancora privi degli strumenti che potrebbero permetterci di sdoganare l’ente da me presieduto, da un’immagine deleteria che non rappresenta affatto questa nuova gestione. L’asta di oggi è andata deserta e quella successiva è stata fissata per il 12 luglio, con la cifra che supera di poco i 10milioni di euro; ora aspettiamo che si dia seguito alle parole del ministro Lorenzo Ornaghi.” Cosa che aspettiamo tutti in verità. A ricordare l’immagine antica della fattoria borbonica, hanno contribuito le prodezze dei mandriani, del gruppo equestre “I Mazzonari” che, con i loro destrieri, hanno dato dimostrazione di abilità e forza, nella guida e nel governo delle bufale al pascolo. Per qualche ora, il gruppo dei cavalieri, di cui è presidente Angelo Filosa, hanno ricordato la fonte d’ispirazione per Jakob Philipp Hackert che, in una pittura agreste, vergata in una sala della piccola perla barocca, ha lasciato alla nostra memoria, proprio i cavalieri del tempo di Ferdinando IV di Borbone, alla guida del bestiame al pascolo. Da più parti dunque, emerge l’esigenza di rappresentare il volto nuovo, di questa martoriata provincia. Forse, timidamente, possiamo pensare che proprio da Carditello, parta il riscatto per l’intera provincia di Caserta.

 

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