Un Cavani stellare, una squadra da urlo,  checché ne dica Mazzarri, stende un Milan che era forse venuto al san Paolo coltivando qualche segreta speranza di portare  un risultato quantomeno  utile alla classifica.

Se ne va il ‘Diavolo’ con la coda tra le gambe, ricacciato indietro da un triplo esorcismo del Matador.

La partita registra subito un inizio scoppiettante, con i rossoneri che all'11' passano in vantaggio con un gran gol di testa di Aquilani, servito dal cross del solito Cassano. Ma i  partenopei non ci stanno e non si fanno attendere, convinti che bisogna subito riparare. E così che rispondono due minuti dopo con Cavani, che segna al volo. Anche le altre due reti portano la firma dell'uruguaiano: al 36' e al 6' della ripresa.

E bellissimo vedere questa gioia - ha detto Cavani, di fronte ad uno stadio che in delirio canta ‘o surdato innamorato -, c'e' tanta allegria e questa e' la cosa piu' importante. Noi sappiamo quali sono i nostri difetti e che lavoro dobbiamo fare. Andiamo avanti per questa strada'.

Ai voglia a dire, come ha fatto Mazzarri, che lui guarda la prestazione e non il risultato e che dal suo punto di vista la squadra deve ancora riallinearsi su certi parametri.  Ogni cosa a suo tempo. Di questo si parlerà da martedì in poi: ora è tempo di festa.

Napoli -Milan 0-1: al 12' pt cross di Cassano pennellato per Aquilani che di testa, appena dentro l'area, insacca all'incrocio

Napoli-Milan 1-1
: 13' pt, cross dalla destra, torre di Maggio per Cavani che con un pregevole destro al volo in diagonale pareggia.

Napoli-Milan 2-1:
36' pt, ripartenza velocissima e solitaria di Gargano, dopo 50 metri di corsa serve Cavani che spara a rete.

Gara bella a sprazzi. Aquilani 39' vicinissimo al 2-2, salva De Sanctis.

Napoli-Milan 3-1
: al 7' st cross di Lavezzi in area ribattuto, fulmineo il riflesso di Cavani che d'istinto firma il tris personale

 MILANO –  (di Pasquale Perillo) Triplice fischio, testa bassa, tifosi che se ne vanno ammutoliti senza avere nemmeno la voglia di fischiare i propri giocatori, San Siro nuova casa dei tifosi turchi esultanti e forse anche loro un po’ increduli. Questa l’immagine che si è vista alla fine, ma anche espressione di tutta la partita. Un’ Inter che è riuscita nell’impresa di cambiare totalmente volto rispetto alla partita di tre giorni fa portando a casa lo stesso risultato. Ma andiamo con ordine. I cambi tanto auspicati ci sono stati, 4-3-2-1 modulo iniziale con in campo Ranocchia Obi Sneijder e Pazzini rispetto alla trasferta di Palermo. La squadra appare più cauta in fase difensiva ma i vecchi/nuovi difetti sono sempre

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(Enzo Toscano)     Il Barcellona gioca ed il Milan prende un punto. Certo vedendo quel Pato nei primi quindici minuti infilarsi in velocità supersoniche tra le maglie larghe dei blaugrana, credevamo che questa volta gli spagnoli avrebbero trovato un diavolo indigesto nel piatto della minestra. Ma questa meraviglia del calcio attuale che si chiama Barcellona, oltre al suo straordinario calcio, alle sue stelle e Messi sempre su tutti, si riprende con straordinaria tranquillità dalla sberla di Pato al solo 1° minuto di gioco, una mazzata che avrebbe steso la quasi totalità della grandi squadre in circolazione, ma non il Barca che riprende velocemente il bandolo della matassa ed inizia il suo bellissimo gioco fatto di possesso palla, improvvise accelerazioni e continue incursioni in area; per Abbiati inizia una serata di superlavoro, anche se deve arrendersi a Pedro e all’incredibile goleador Villa che perfeziona in rete una esemplare punizione. Il Milan si dibatte in evidente difficoltà, con Cassano poco ispirato e sostituito da Emanuelson ed il solo Pato a cercare ormai sempre più raramente di incunearsi nella attenta retroguardia spagnola. Il risultato andava già stretto così al Barcellona, ma il diavolo è notoriamente diabolico mandando in rete all’ultimo secondo della partita Thiago Silva, impeccabile nello stacco di testa sul calcio d’angolo. A caval donato non si guarda in bocca, ma occhio al ritorno.

Barcellona-Milan 2-2
Barcellona
: Victor Valdes; Dani Alves, Busquets, Mascherano, Abidal; Keita (22' st Puyol), Xavi, Iniesta (39' Fabregas); Villa (39' st Afellay), Messi, Pedro. A disp.: Pinto, Adriano, Maxwell, Thiago. All. Guardiola
Milan : Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino, van Bommel (33' Aquilani), Seedorf; Boateng (33' Ambrosini); Pato, Cassano (17' st Emanuelson). A disp.: Amelia, Yepes, Bonera, Antonini. All. Allegri
Arbitro: Atkinson (Inghilterra).
Marcatori: 1' Pato (M), 36' Pedro (B), 5' st Villa (B), 47' Thiago Silva (M)

MILANO - (di Pasquale Perillo) Nessun vincitore e nessun vinto a San Siro. Inter e Roma si dividono la posta in palio e sbloccano la classifica, però non escono ancora dall'oblio. Meglio la Roma sul profilo del gioco e dell'organizzazione di squadra, ma le occasioni più importanti sono state per l'Inter, originate soprattutto dalle giocate dei singoli come Sneijder (unica nota positiva di questo inizio di stagione) e Zarate. Gasperini compie l'ennesima rivoluzione tattica tornando alla sua amata difesa a 3 ma con un inedito centrocampo a 5, facendo arretrare Sneijder, con Obi e Nagatomo sulle fasce di centrocampo. Purtroppo questo non basta, infatti anche se inizialmente i nerazzurri sembrano più ordinati, sono gli

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(Enzo Toscano)   -    All'Etihad Stadium di Manchester il Napoli di Mazzarri non solo non sfigura, ma sfiora il colpaccio giocando la partita con giusta mentalità e abnegazione per tutti i 90'. Una prestazione di altissimo livello ed un risultato importante non solo per la classifica del girone, ma anche per acquisire la giusta consapevolezza del proprio valore.  Gara giocata su ottimi ritmi di gioco come da tradizione del calcio d'Oltremanica, a cui questa volta fa coppia l’agile squadra partenopea. Ma, risolte un paio di mischie nella propria area in apertura, il Napoli fa vedere subito di esserci con una clamorosa traversa colta da Lavezzi, cui risponde peraltro Yaya Tourè timbrando a sua volta il montante superiore della porta di De Sanctis. Per il resto della frazione il portiere partenopeo deve solo smanacciare una punizione di Kolarov. Il Manchester City nella prima frazione tiene comunque sotto tensione la retroguardia azzurra che comunque, come per tutta la gara, mantiene sempre la massima concentrazione, dimostrandosi un reparto di sicuro affidamento. Nella ripresa il Napoli acquista ancora maggiore consapevolezza delle propriè virtù costringendo i plurimiliardari atleti di Mancini molte volte sulla difensiva, consci che questo Napoli può giocarsela alla pari contro tutti. Hamsik, Aronica sulla fascia, ma lo stesso Zuniga e Gargano formano una diga  che funge altresì da trampolino di lancio verso le incursioni in area dei celesti d’oltremanica. In uno di questi Cavani non perdona e infila dopo una rapida incursione al minuto 23 della ripresa. La partita resta estremamente aperta e piacevole, ed il pari viene raggiunto su esemplare punizione tirata da Kolarov, difensore di vecchia conoscenza e piede potente, avendo militato nella Lazio e vanamente rincorso da diversi club tra i quali l’Inter, a dimostrazione del suo valore. Pareggio finale che può soddisfare entrambi, ma soprattutto il Napoli che può dimostrare ai suoi tifosi (ieri quasi in cinquemila), di essere una sicura protagonista su tutti i fronti. Nell’altra partita l’Inter a San Siro viene punita dal misterioso Trabzonspor per 0-1, continuando la striscia negativa iniziata domenica a Palermo. Nonostante le numerose palle gol avute e non sfruttate, i nerazzurri in campo sono poca cosa, lasciando (come da me già da tempo pronosticato) seri dubbi circa la conduzione tecnica di Gasparini, che ogni giorno che passa pare vieppiù un ospite sgradito. La squadra continua a giocare male o a sprazzi, macchinosa e chiaramente imballata il cui addio di Eto’o si fa sentire ma è tutta la squadra che pare improvvisamente  scesa su una mediocrità assoluta. La situazione in casa nerazzurra resta di oscura soluzione.

PALERMO – ( di Pasquale Perillo) Non si poteva iniziare la stagione in modo peggiore. Due delle squadre più chiacchierate della rovente estate appena passata si sono affrontate a viso aperto e senza esclusione di colpi, 4 a 3 il risultato finale, ma se fosse finita in qualsiasi altro modo nessuno avrebbe avuto da ridire. Però quando ti chiami Inter devi vincere, già il solo soffrire con squadre come il Palermo non è contemplato.

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