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MILANO - (di Pasquale Perillo) Nessun vincitore e nessun vinto a San Siro. Inter e Roma si dividono la posta in palio e sbloccano la classifica, però non escono ancora dall'oblio. Meglio la Roma sul profilo del gioco e dell'organizzazione di squadra, ma le occasioni più importanti sono state per l'Inter, originate soprattutto dalle giocate dei singoli come Sneijder (unica nota positiva di questo inizio di stagione) e Zarate. Gasperini compie l'ennesima rivoluzione tattica tornando alla sua amata difesa a 3 ma con un inedito centrocampo a 5, facendo arretrare Sneijder, con Obi e Nagatomo sulle fasce di centrocampo. Purtroppo questo non basta, infatti anche se inizialmente i nerazzurri sembrano più ordinati, sono gli

avversari a prendere il controllo del gioco complice la comunicazione fra i reparti inesistente e i tre di difesa completamente a disagio e colpevoli di molte sbavature che in altre occasioni potrebbero rivelarsi fatali, eccezion fatta per Ranocchia autore di una buona prova. L'Inter gioca solo a sprazzi e in avanti l'intesa tanto invocata prima della partita di Palermo fra Milito e Forlan non si vede, così è il solito Sneijder a prendere in mano la situazione: crea, gestisce e ancora ci si chiede come domenica scorsa non è partito titolare. Alla prima grande occasione in cui si sono visti scambi di prima d'era mourinhiana, Nagatomo spara di poco alto (sufficiente la partita del giapponese sulla destra nel primo tempo). Nella ripresa si vede lo stesso copione ma le squadre sono più lunghe, favorendo qualche azione più spettacolare. Soprattutto l'Inter ha occasioni nette per passare in vantaggio col neo entrato Zarate, autore di un tiro che sfiora il palo e di buoni assist in mezzo, meritandosi i primi applausi del suo nuovo pubblico. Sorprendente al minuto 79, nel momento migliore dell'Inter, la decisione dell'allenatore interista di sostituire Forlan con Muntari, lasciando Pazzini a fare da spettatore. Nonostante i fischi Gasperini ha detto che in quel momento serviva un centrocampista, probabilmente sono tornati nella sua mente i fantasmi di Palermo. Nel complesso piccoli passi in avanti per entrambe le squadre, che conquistano un punto per smuovere lo zero in classifica e mantengono le loro porte inviolate. Ma dall'Inter in casa ci si aspetta molto di più sia sul profilo del risultato (chiuso con questa partita il record di 12 vittorie consecutive in casa in campionato) che sul profilo del gioco, irriconoscibile e ben al di sotto dei livelli a cui siamo abituati. La squadra sembra frenata da strane paure che le impediscono di sviluppare trame di gioco accettabili, con continui errori, ingiustificabili per giocatori che hanno vinto tanto negli ultimi anni. Ancora scelte tecniche discutibili, in particolare in difesa dove i giocatori a disposizione per quanto importanti non sembrano adatti al modulo del mister.

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