Calcio
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(di Pasquale Perillo) - Forse i tifosi nerazzurri già a Palermo non credevano si potesse fare peggio. Eppure partita dopo partita si è visto sempre di meno, fino a ieri, in una serata che speriamo sancisca la fine di questo capitolo nero della storia dell’Inter. Un Novara motivato e ben preparato fisicamente vince 3 a 1 in casa contro i campioni del mondo. A sorpresa Gasperini lascia fuori ancora una volta dalla lista dei titolari Pazzini, gioca Castaignos che insieme a Milito e Forlan completa il tridente d’attacco del classico 3-4-3. Ma il Novara parte forte ed esprime in tutto il primo tempo un gioco più vivace ed incisivo concretizzato al minuto 38 dal gol di Meggiorini. L’Inter nonostante l’oltre 60% del possesso palla non crea niente, Forlan e Milito sono statici e sbagliano ogni pallone che toccano e ogni volta che i padroni di casa vanno in avanti creano spesso pericoli. Nel secondo tempo il mister stravolge la squadra: tutti e tre i cambi già esauriti al 67’, rimangiandosi il sistema di gioco schierato inizialmente. Nella lista dei sostituiti
compare anche Sneijder, che non è riuscito ad incidere sulla partita come le altre volte. Però il subentrato Zarate si ritrova completamente isolato e i nerazzurri non riescono a reagire, anzi rischiano, everso la fine arriva il rigore con espulsione per Ranocchia finalizzato da Rigoni. L’Inter si butta completamente in avanti ed accorcia con Cambiasso per poi riaffondare col terzo gol del Novara. Situazione ormai disperata quella dei campioni del mondo, di difficile soluzione inoltre. Una partita questa che ammetteva un solo risultato, ma ha solo chiarito quelli che fino a ieri erano dubbi sulla gestione Gasperini. Una squadra che fino all’anno scorso sembrava potesse andare avanti da sola ma che in questo inizio di stagione è apparsa confusa, priva di un qualsiasi equilibrio, sempre in balia dell’avversario e senza aver recepito gli insegnamenti dell’allenatore, che probabilmente avrebbe dovuto capire già da tempo l’inadeguatezza dei giocatori alla sua filosofia di calcio e cercare di sfruttarli al meglio, dato che il materiale non manca. Inoltre per vari episodi successi in campo (Cambiasso, ritenuto leader indiscusso della squadra, ha intimato Ranocchia di passare alla difesa a 4 senza nessuna direttiva dalla panchina) e fuori (domenica Sneijder e Forlan hanno fatto le 4 di mattina in discoteca) sembra che fra allenatore e giocatori il rapporto non sia così solido come si era spesso dichiarato e questo potrebbe creare gravi problemi in futuro. Moratti scuro in volto ha lasciato lo stadio dichiarando di voler lasciar passare la serata prima di prendere decisioni, ma tutto lascia presagire che l’avventura del tecnico di Grugliasco sulla panchina nerazzurra sia finita. Ci auguriamo stavolta che il presidente e la dirigenza riescano a valutare bene la situazione e a fareuna scelta ben ponderata ed efficace date anche le difficili trasferte di Bologna e Mosca e la partita in casa col Napoli nell’arco di sette giorni.Qualunque soluzione si trovi, ci auguriamo solo che questa squadra dall’orgoglio ferito possa risollevarsi e rivedere finalmente le grandi vittorie a cui i tifosi si erano abituati ma che sembrano tanto lontane.

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