Chiesa di San Roberto Bellarmino - nel riquadro:don Umberto d'Aquino

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(di Luigi Di Lauro)

Maggio è il mese dedicato alla Madonna, la nostra Mamma Celeste.
È il mese durante il quale si promettono penitenze, fioretti e privazioni.
Da reminescenze, forti dell'esperienza scout, cerco di approfittare di questo periodo per intraprendere un colloquio diretto con Lei.
Da peccatore, ma credente e non bigotto, Le affido le mie "pene".
L' occasione, dunque, per proporre ai lettori uno stralcio del brano pubblicato dal carissimo ed indimenticabile Don Umberto D'Aquino, nel libro "La giornata comincia la sera".
La pubblicazione mi accompagna da sempre, e rappresenta un punto di protezione nei momenti difficili.
Lo dedico a chi nutre livore, ingiustificato, nei confronti del Prossimo, omettendo volutamente di guardare chi ci sta accanto e che, evidentemente, sta peggio di noi.
Cronin raccontava di un paesaggio apocalittico dopo i bombardamenti a Vienna, ed incontrò un vecchio ed un bambino che si tenevano per mano, dirigendosi verso una chiesa rimasta miracolosamente illesa.
Perché andate insieme ? . Abbiamo molto in comune noi - rispose il vecchio. Io ho perso tutto, anche i miei figli e questo bambino ha perso tutto, anche i genitori.
E adesso che andate a fare in chiesa ?. Ad offrire un cero al buon Dio è dirgli che non gli serbiamo rancore. 
Quante volte ricorriamo a Cristo per dirgli che la nostra croce è pesante e, invece di vergognarci e lamentarci proprio con Lui, gli buttiamo la nostra croce ai piedi e lo supplichiamo di non sceglierci più per compagni in un così triste viaggio.
Chi più chi meno abbiamo tutti un po' di rancore con Dio.
È che fra noi e Dio le distanze non sono incolmabili a livello di grandezza, quanto lo sono a livello di logica. Quello che per noi è caso, fa parte della logica di Dio e spesso abbiamo sentore che si sia sbagliato.
...e dire a Dio che non gli serbiamo rancore, non è colpa sua se non capiamo il suo linguaggio, la sua logica. C'è stato un solo...sbaglio da parte Sua: creare un essere così piccolo e chiuso fra tanti limiti. E da parte nostra, quello di aver peccato e distrutto tutta la sublimazione che egli ci aveva dato gratuitamente.
Il mio mese di maggio lo farò, come sempre, nella Parrocchia del quartiere dove vivo, il Tempio dedicato a San Roberto Bellarmino, ed ascolterò con fervente attenzione il bravo Don Franco Ruotolo.