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(Enzo Toscano)      Dispiace dover impostare questo tipo di riflessione, pesando simbolicamente sulla bilancia dell’incorruttibilità ed integrità morale chi in Italia è più o meno ladro, soprattutto prendendo come criterio di calcolo la provenienza geografica. Nello stesso modo in cui probabilmente è poco corretto, almeno dal punto di vista etico sottolineare, non senza un sottile filo di intima soddisfazione, le disgrazie giudiziarie altrui, sebbene provengano da ambiti di natura politica. Però capite, noi meridionali ed i campani in partivolare, sono sempre stati addidati al pubblico ludibrio come perenni icone alla oziosità, alla cialtroneria, all’indolenza dell’arte dell’arrangiarsi alle spalle degli altri, portatori dello stile camorristico come esempio; cittadini di serie C ottimamente rappresentati dai politici locali, sempre alle prese con guai di natura giudiziaria. Ben oltre quindi le nostre tantissime ed indubbie colpe, ci hanno fatto sempre sentire come dei brutti anatroccoli, mal digeriti al confronto dei laboriosi ed onesti cittadini del nord. Tra questi ultimi quelli che si sono naturalmente, continuamente e particolarmente distinti per astio ed inimicizia, sono sempre stati gli arroganti, sprezzanti e per questo ignoranti adepti del “Dio Po”, i leghisti di “Roma Ladrona” urlato sempre ed ovunque con rabbia ed avversione. Poi ti accorgi, e sono storie recenti che vanno avanti da tempo, che nella laboriosa ed immacolata Lombardia del Governatore Formigoni (attenzione, dovrà presto rispondere alla Giustizia di elezioni regionali manipolate con la raccolta di firme false …), si allunga a dismisura la lista dei politici lombardi finiti nei guai con la giustizia. Cito testualmente fonti ufficiali ASCA : “Con l'indagine avviata nei confronti di Angelo Giammario, vicepresidente della Commissione Ambiente del Pirellone, delegato del presidente Formigoni alle relazioni con l'Area metropolitana di Milano e sottosegretario alla presidenza regionale dal 2006 al 2008, salgono a 10 i politici del Pirellone finiti oggetto di indagini. Il pezzo da novanta è il Presidente del consiglio regionale Davide Boni della Lega;  il partito che vede al suo interno il maggior numero di indagati e' il Pdl, con 6 rappresentati (Giammario, Prosperini, Ponzoni, Nicoli Cristiani, Minetti e Rinaldin). Segue la Lega Nord con 3 dei suoi dirigenti indagati (Boni, Rizzi e Belotti). Chiude la classifica il Pd con un suo rappresentante (Penati) raggiunto già in passato da un avviso di garanzia”. Seguirebbe tutto un lunghissimo elenco di reati (ipotizzati, in ossequio alla regola della presunzione di innocenza), che mi astengo di trascrivere onde evitare di occupare diverse pagine di giornale. E pare che il tutto porterebbe ad un ulteriore seguito di scandali e corruzioni ancora più consistenti, per cui la attuale e potentissima struttura politica della Regione Lombardia, a detta di molti esperti del settore, rischia seriamente di implodere e saltare in aria. Capirete come ai tantissimi campani ( ma in generale ai meridionali tutti ), onesti e laboriosi, girino le “cosidette”, stufi di essere sempre e comunque considerati portatori e sudditi di malgoverno, quando ad altre latitudini il ladrone si camuffa sotto l’austero aspetto di un rigoroso ed inflessibile cittadino padano in giacca e cravatta (ancor meglio se di stoffa verde), con la puzza sotto il naso; ma per nulla al mondo avrei da gridare “Milano Ladrona”, per rispetto e convinzione. D'altronde come disse  Stendhal :  “Onestà.  La sola ed ultima virtù che rimane alla gente con poco.”