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(Enzo Toscano) Ciao Giorgione. Ci ha lasciato improvvisamente uno dei nostri eroi calcistici della gioventù, proveniente da quel calcio che ormai già iniziava a perdere il bianco e nero per affacciarsi al colore. Un calcio di un sapore particolare, come particolarissimo era il personaggio, ribelle e guascone, una sorte di Balotelli “ante litteram”, con tutti i pregi ed i difetti annessi e connessi. Addio Giorgio Chinaglia, morto in Florida dove viveva. Gli sono stati fatali problemi di cuore. Fece la storia della Lazio, quella Lazio bellissima e “disgraziata” che fu di Tommaso Maestrelli; con lui al centro dell'attacco, trascinatore di quella squadra che nel '73-74, conquisto' il primo scudetto della sua storia. Impetuoso, impulsivo e potente già nella stagione 1972-1973 con la Lazio neopromossa, tra lo scetticismo generale, mise in mostra un ottimo gioco e sfiorò lo scudetto, perso negli ultimi minuti di una drammatica ultima giornata a Napoli. Era la Lazio di Giuseppe Wilson, Luciano Re Cecconi, Felice Pulici e Renzo Garlaschelli, del giovane talentuoso Vincenzo D'Amico e di Luigi Martini, di Mario Frustalupi e Giancarlo Oddi, ma principalmente era la Lazio di Chinaglia, travolgente e vigoroso da essere chiamato affettuosamente “Long John”. Fu convocato in nazionale, ma il suo rapporto con l’allora selezionatore Ferruccio Valcareggi fu semprer burrascoso, culminato con il famoso “Vaff …” in diretta ai campionati mondiali del 1974 in Germania durante una sostituzione. Una Lazio quasi maledetta che perse per una funesta sorte in seguito Frustalupi, Re Cecconi e lo stesso Tommaso Maestrelli. Negli ultimi anni aveva avuto seri problemi con la giustizia, coinvolto in un'inchiesta su una scalata alla Lazio di Lotito da parte di clan camorristici, e nel luglio 2008 era stato colpito da un mandato di arresto per riciclaggio. Lo voglio personalmente ricordare in quel verde prato del vecchio caro “Pinto” di Caserta, quando io giovanissimo supporter di quella fantastica Casertana, verso la fine di quei generosi ed irripetibili anni ’60, potei ammirare nell'Internapoli quel giovane, robusto e vigoroso lungagnone che, seppur sgraziato nei movimenti, testa in giù tentava inutilmente lo sfondamento della difesa rossoblù. Ma in quella difesa, diretta dal professore Anghileri e dal macellaio (inteso nel purissimo senso inglese e non offensivo) Savini, non c’era spazio per nessun attaccante, chiunque esso fosse. Quell’Internapoli era era veramente forte: soprattutto quella del 1968; c’era anche Pino Wilson, elegante centrale difensivo che accompagnò anche lui Chinaglia, con una splendida carriera, in quella Lazio di Maestrelli. Ma quella Casertana era semplicemente fantastica e riuscì a bloccare i futuri campioni, vincendo alla grande in entrambi i campionati. Io c’ero … Ho spulciato i vecchi almanacchi, ma i ricordi sono ancora vivi. Ciao Long John, vecchio amico di fantastici anni. 1967-1968 – serie C – CASERTANA-INTERNAPOLI 4-2 Casertana: Recchia, Lombardi, De Luca, Agnoletto, Anghileri, Savini, Selmo, Cominato, Cavazzoni, Scarpa, Minto. Internapoli: Fernando, Wilson, Brilla, Palcini, Fagan, Fiaschi, Schettino, Brignoli, Incalza, Chinaglia, Orsi. reti: Scarpa (C) 4′, Minto (C) 23′, Cominato (C) 60′, Orsi (I) 68′, Cavazzoni (C) 71′, Chinaglia (I) 73′ 1968-1969 – serie C – CASERTANA-INTERNAPOLI 2-0 Casertana: Piloni, Ballotta, De Luca, Di Maio, Anghileri, Savini, Taccetti, Gatti, Migliorati, Selmo, Minto. Internapoli: Pietti, Brilla, Fiaschi, Palcini, Fagan, Wilson, Romano, Valle, Chinaglia, Russo, Fotia. reti: Savini (C) 70′, Migliorati (C) 84′

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