TUTTO CONDOMINIO
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(Antonio Gaudiano) -

Ad una domanda specifica il Governo sulla sua pagina web ufficiale risponde che le assemblee condominiali sono vietate a meno che si rispettino determinate condizioni.

Sono vietate le assemblee condominiali? Sono da considerarsi assembramenti di persone?

Si le assemblee condominiali sono vietate, a meno che non si svolgano con modalità a distanza, assicurando comunque il rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere.” (http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa)

La risposta, abbastanza netta, non fuga tuttavia tutti i dubbi.

  1. Tutti i condomini dovranno preventivamente accettare e/o chiedere loro stessi che si svolga l’assemblea di condominio a distanza a mezzo computer e/o smartphone etc.
  2. Si dovrà preventivamente scegliere ed accettare lo svolgimento su una data piattaforma.
  3. Ma prima ancora bisognerà accertarsi che tutti abbiano gli strumenti adatti e li sappiano utilizzare.

Insomma, le problematiche accennate sono solo alcune, ma già bastano per capire le difficoltà che si incontrerebbero. Ma allora, rinunciarci? E se lo svolgimento di un’assemblea si pone come di grande importanza e non procrastinabile? Si pensi alla latitanza dell’amministratore che abbia abbandonato a sé stesso il condominio ed urge la nomina di un nuovo amministratore. In questo ed in simili casi che fare?

L'art. 1 del decreto del presidente del consiglio dei ministri (dpcm) del 26 aprile 2020, alla lettera d) specifica che “E’ vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; …” e tutto ciò fino alla data del 17 di maggio 2020.

Ma dal 18 maggio in poi? Nulla è ancora stabilito. I fatti di queste ultime ore, con Regioni che mordono il freno e vorrebbero “aprire”, mentre altre che minacciano di aprire ma che con le notizie che giungono anche da altri paesi europei, stanno facendo macchina indietro, tutto è lasciato ancora impregiudicato.

Nei condomini dove i condòmini acconsentono alle assemblee da remoto, lo svolgimento di queste ben vengano, nel rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere.

 

 

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