Roma – Nella conferenza stampa di presentazione della manovra economica, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti si è detto certo che con la manovra approvata dal Consiglio dei Ministri nel 2014 si raggiungerà il pareggio di bilancio. Il testo è stato firmato dal presidente della Repubblica – ha informato Gianni Letta – che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale per diventare legge ai primi di agosto.

La cifra complessiva della manovra è cresciuta nei giorni fino ad arrivare alla cifra finale di 51 miliardi, alla quale somma deve aggiungersi una delega fiscale da 17 miliardi, facendo arrivare l’intervento a ben 68 miliardi di euro. "Nessuno ha chiesto all'Italia di fare il pareggio di bilancio nel 2011; avrebbe prodotto problemi ma lo faremo gradualmente entro il 2014”. Ha dichiarato il ministro Tremonti.  “Abbiamo tutti gli strumenti di legge per farlo per cui ci assumiamo l'impegno totalmente", ha aggiunto. Nello specifico - ha spiegato ancora Giulio Tremonti -  per il 2011 "c'è l'esigenza di una manutenzione dei conti da 2 miliardi". Per il 2012 l'esigenza della correzione sarà pari a 6 miliardi mentre "per il 2013 la correzione sarà pari a 18 miliardi, cui si dovranno sommare i 2 miliardi che arriveranno dalla delega fiscale". Nel 2014, infine, "saranno 25 i miliardi della manovra finanziaria, più 15 miliardi conteggiati dalla delega".

"Sui costi della politica l'intervento del governo ha disegnato un radicale e rivoluzionario cambiamento", ha detto Tremonti, spiegando il capitolo 'costi della politica'. "Un provvedimento che qualifica la manovra su cui si sono accumulate voci e letture", aggiunge in riferimento alle critiche sollevate dalla norma. "Se volete fare una riforma per legge bisogna fare una legge che rispetta la legge. Naturalmente c'è sempre la possibilità di fare atti alla Masaniello o di cambiare tutto perché tutto non cambi. Ma un governo deve fare le leggi: se vuoi fare una riforma devi fare la riforma per legge".

Roma. - Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto legge contenente la manovra 2011-2014. Approvato anche il ddl delega fiscale.

Una manovra da 47 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Sarebbe questa l'entita' del decreto legge varato oggi. L'intervento dovrebbe essere di 1,5 miliardi nel 2011, di 5,5 miliardi nel 2012, e rispettivamente di 20 miliardi nel 2013 e nel 2014.

Superbollo per le auto di lusso, tagli agli enti locali, imposta del 35% sul trading speculativo delle banche, stretta sulle scommesse. Slitta invece l'innalzamento dell'eta pensionabile delle donne nel settore privato che non scattera' dal 2012 ma dal 2020. Sono queste alcune delle ultime novita' previste nel menu' della manovra.Retromarcia sulla tassa per i Suv. "E' stata spostata 'in alto'". Lo ha confermato il ministro per i Beni culturali, Giancarlo Galan, conversando con i cronisti al termine del Consiglio dei ministri. "Solo le auto di lusso - ha spiegato - avranno una tassazione maggiore", le altre no "altrimenti sarebbe stato colpito anche chi non lo meritava" .

"La manovra e' frutto della collaborazione tra tutti i ministri, con un difficile lavoro di collegamento da parte di Tremonti". Lo sottolinea Silvio Berlusconi al termine del Cdm, e rivolgendosi a Tremonti, al suo fianco in sala stampa a Palazzo Chigi: "Ringrazio il ministro Tremonti anche per la pazienza".
"Spero che le forze di opposizione responsabili accettino senza pregiudizio" la collaborazione e che "il confronto sia senza preconcetti", e' l'auspicio che Berlusconi esprime. Il pareggio di bilancio "deve essere l'obiettivo di tutti, cosi' come anche la difesa della nostra moneta". Berlusconi ha ribadito che "il ministro Tremonti ha fatto un lavoro difficile e lo ringrazio per questo: oggi in Consiglio dei ministri e' arrivato un testo gia' largamente condiviso".

Un sistema fiscale disegnato su tre aliquote e cinque imposte e' quello delineato nel disegno di legge delega. Il progetto di riforma punta a ridurre il numero dei tributi statali (imposte sui redditi, sul valore aggiunto, sui servizi di accisa), alla riduzione a tre sole aliquote per il prelievo dai redditi personali (20%, 30%, 40%) a semplificazioni degli adempimenti tributari, ad agevolazioni specifiche per l'attuazione di investimenti esteri, alla razionalizzazione delle agevolazioni esistenti per una loro concentrazione in regimi di favore essenzialmente su natalita', lavoro e giovani, alla graduale eliminazione dell'Irap".

Quanto alle disposizioni contenute nel decreto legge manovra, il provvedimento si compone di 4 parti: la prima dedicata al contenimento dei costi della politica (indennita' per i parlamentari, voli di Stato, auto blu); la seconda alle misure generali di contenimento della spesa; la terza alle disposizioni in materia di entrate tributarie; la quarta a misure per sostenere lo sviluppo. Tra le misure di sviluppo si annoverano interventi di fiscalita' di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilita', nonche' di liberalizzazione del collocamento, di attivazione del capitale di rischio verso le nuove imprese, di finanziamento e potenziamento delle infrastrutture, di riordino dell'Anas e dell'Ice. Tra l'altro e' previsto che nei comuni di interesse turistico e nelle citta' d'arte, in via sperimentale, gli esercizi commerciali non saranno piu' tenuti a rispettare gli orari di apertura e chiusura, la chiusura domenicale e festiva e la mezza giornata di chiusura infrasettimanale. (AGI)

Roma - Google lancia il suo nuovo social network Google+ (si legge Google Plus) e punta a una sfida forse impossibile: recuperare il terreno perduto nei confronti di Facebook e Twitter. Secondo il New York Times, Google parte in ritardo, essendosi accorta dell'importanza del social network, della rete sociale, quando ormai le sue due rivali erano diventati dei colossi mondiali. Dopo le esperienze poco incoraggianti di Google Buzz e Google Wave, il nuovo social network Google+ e' riservato a un numero limitato di utenti che poi allargheranno la 'cerchia', invitando altre persone, ma in ambiti piu' ristretti, intimi, limitati, senza coinvolgere tutta la rete come fa Facebook. Google intende infatti sfidare i suoi rivali sul terreno della privacy, della condivisione limitata di amici, dei circoli ristretti. L'ipotesi e' quella di condividere le "cose giuste con le persone giuste", stabilendo diversi 'circles', per ognuno dei quali ideare un diverso livello di riservatezza e di segretezza. (AGI)

Quasi 2 miliardi di euro per coni e coppette. È questa la cifra record spesa nel 2010 in Italia dagli appassionati consumatori di gelato. Ma c'è cono e cono: le differenze si notano, soprattutto nel prezzo.

È Milano la città più cara dove concedersi un gelato
Abbiamo fatto una rilevazione su 7 capoluoghi di provincia (Milano, Roma, Napoli, Bari, Genova, Rimini e Palermo) e 5 località di mare (Lido di Ostia, Sorrento, Santa Margherita, Mola e Mondello), analizzando i prezzi di coni e coppette (piccoli e medi) e il prezzo al chilo. I prezzi variano molto per città, tanto da notare una differenza vicina al 40% tra prezzo minimo e prezzo massimo. Milano è la città più cara dove concedersi un cono: qui i prezzi oscillano tra 1,70 e i 2,50 euro per un cono piccolo e tra i 2,20 e i 3 euro del cono medio. Per acquistare un chilo di gelato, invece, si possono spendere dai 14 ai 24 euro.

La città con i prezzi più bassi è Palermo, dove i prezzi variano tra 1 e 1,80 euro per un cono piccolo e i 1,50 e 2 euro per il cono medio. Anche comprare una vaschetta di gelato è decisamente conveniente rispetto al resto d'Italia. ( c.s. Altroconsumo)

La Lega fa slittare il pagamento delle multe per le quote latte per gli allevatori del Nord

Roma - Arriva una tassa 'addizionale' per gli autoveicoli più potenti, che scatterà già da quest'anno. E' quanto prevede la bozza aggiornata della manovra, che introduce un'addizionale annuale erariale della tassa automobilistica, che interesserà i veicoli di potenza superiore ai 125 kw (circa 170 cavalli). A partire dal 2011, si legge, ''per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose è dovuta una addizionale erariale della tassa automobilistica'' che si applicherà a ogni chilowatt superiore i 125.

Tra le misure, tagli per nove miliardi, in due anni, per regioni ed enti locali, l'imposta di bollo dello 0,15% sulle transazioni finanziarie, potenziamento delle indagini finanziarie, la tassazione separata sull'attività di trading delle banche, con aliquota al 35%, il divieto di ''consentire la partecipazione ai giochi pubblici con vincita in denaro ai minori di anni diciotto'' e chi eserciterà attività di scommesse, anche a distanza, senza la prescritta autorizzazione, sarà punito con la reclusione da tre a sei anni.

La versione aggiornata della bozza della manovra prevede poi che i contribuenti che vorranno chiudere le liti pendenti con il fisco lo potranno fare, pagando un prezzo 'scontato' rispetto alla somma contestata. Nella bozza si legge inoltre che slitta di tre mesi l'accertamento esecutivo, per la riscossione dei ruoli da parte di Equitalia. C'è poi lo stop alla riscossione coattiva, da parte di Equitalia, delle somme dovute dai produttori del settore del latte.

''Bisogna avere fiducia nell'Italia per creare le condizioni di una convergenza che è necessaria in vista degli sforzi che ci attendono, a cominciare dalla manovra di rientro dal debito" ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come riporta il sito del Quirinale, rispondendo ai giornalisti al termine della cerimonia di conferimento del 'Degree of Doctor of Civil Law by Diploma' presso l'Università di Oxford che ha concluso la visita nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. ''Non c'è dubbio che oggi ciascuno si prende le sue responsabilità anche per il domani'' ha rimarcato il capo dello Stato ai microfoni della Rai.

''Vedremo cosa arriverà dal governo, ma il 7 giugno c'è stato un documento molto puntuale della Commissione europea, che riconosceva che lo sforzo fatto rende credibile la vigilanza dei conti fino al 2012, ma che occorrono misure addizionali per il 2013-14'', dice il presidente della Repubblica che aggiunge: ''Quindi, la sorpresa che leggo sui giornali per il fatto che per il 2013-14 ci sarà una proiezione distinta, nasce da questa raccomandazione della Commissione Ue. Si vedrà se sarà un provvedimento che già in questa fase entra nel merito del da farsi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013-14 o no''.

L'opposizione intanto ribadisce le critiche alla manovra. "Una bomba sociale" la definisce Pier Luigi Bersani. Per il segretario del Pd il centrodestra non è in grado di approvare la misura: "Un governo e una maggioranza allo sbando, come possono affrontare la manovra in queste condizioni?". Bersani, commentando l'appello del presidente Napolitano a un impegno comune, spiega al Tg3 che il Pd è "sempre stato disponibile a fare le riforme. Abbiamo sempre detto che bisognava farle perché c'è crisi. Ma ci hanno sempre di detto di no e che la crisi non c'era. Ora c'è una montagna davanti a noi che loro spostano al 2013, lasciando una bomba innescata sulle spese sociali".

Durissimo Antonio Di Pietro che parla di ''manovra criminale perché realizza una truffa. A fronte di esigenze europee che si trovino 40 miliardi certi e subito per far quadrare i conti, loro scrivono sulla carta 40 miliardi, ma dicono che troveranno i soldi dopo le elezioni, così se vincono o perdono, hanno fregato i voti degli elettori". Di fronte a questa manovra "criminale", l'Idv ha presentato "una contromanovra da 50 miliardi, con l'individuazione di risorse certe - ha spiegato Di Pietro ai giornalisti a Bruxelles - che abbiamo mandato ieri sera con raccomandata a Tremonti, che quindi deve rispondere anche di omissione di considerazione di proposta alternativa".

L'inserimento nella manovra economica di alcuni stralci della legge sul processo breve fa poi dire al leader dell'Italia dei Valori che "la manovra è doppiamente criminale, perché non solo truffa sul piano dei conti, ma soprattutto inserisce norme che nulla hanno a che vedere con la quadratura dei conti, serve a far passare l'ennesima legge ad personam, nonostante 27 milioni di cittadini abbiano detto di non volerne più sapere".

Critiche arrivano anche dall'Udc. ''In modo irresponsabile si rinvierà tutto di due anni rischiando di portare il Paese nel baratro" sottolinea il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, commentando le anticipazioni sulla manovra. Mentre per il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, ''la formulazione della manovra economica rateizzata e postdatata, sostanzialmente a dopo le elezioni politiche, è la prova più lampante della paralisi dell'attività di governo''.

E di ''manovra recessiva'' parla il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. ''Impegneremo nei prossimi mesi le nostre strutture in forme di mobilitazione con i lavoratori perché una manovra così rappresenta per il Paese 'insopportabilità sociale'".

Umberto Bossi conferma intanto che domani la Lega porterà modifiche alla manovra in Cdm. ''Penso che in un clima di solidale collaborazione, arriveremo a una conclusione soddisfacente" dice il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, anticipando quello che a suo sarà l'esito del Consiglio dei ministri. (Adnkronos/Ign)

Si vanno delineando con maggiore precisione i termini della manovra sui conti pubblici a cui il governo sta lavorando.
Oggi, al vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha riferito di interventi per 1,8 miliardi per il 2011 e di 5,5 miliardi per il 2012, il resto, la correzione vera e propria del deficit, sara' spalmata nel 2013 e 2014 fino ad arrivare a un intervento complessivo di 43 miliardi. Il ministro dell'Economia, a quanto di apprende, avrebbe sottolineato la necessita' di ''dare segnali immediati ai mercati'' per evitare ''rischi speculativi che potrebbero avere contraccolpi economici seri''.

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Roma - Tre aliquote Irpef, rendite finanziarie tassate al 20% (dal 2012) e imposta unica sui servizi. Sono alcune delle misure contenute in una delle bozze della delega sulla riforma fiscale, che sarà presentata al Cdm di giovedì prossimo insieme alla manovra triennale da 43 miliardi. Sarebbe in arrivo anche una riduzione dell'Irap, che potrebbe arrivare fino all'abolizione. La misura però, che dovrebbe entrare in vigore dal 2014, dovrà coniugarsi con le norme contenute nel federalismo regionale, che oggi consentono di arrivare fino all'azzeramento del prelievo sulle attività produttive (per la parte dell'imposta di competenza delle regioni), ma senza aumentare altri tributi. Un'imposta, quella sulle attività produttive, molto odiata dai contribuenti sin dalla sua nascita nel 1997, e che il governo ha dichiarato da tempo di voler togliere ma difficile da toccare (considerando che il suo gettito nel 2010 è stato di circa 33,5 miliardi).

Nella bozza vengono anche fissate le tre aliquote Irpef (20%, 30% e 40%) ma non vengono stabiliti i nuovi scaglioni a cui andranno applicate, fondamentali per sapere come sarà rimodulata un'imposta che oggi fa entrare nelle casse dello Stato circa 165 miliardi (dato 2010). Nel documento verrebbe inoltre espressa l'intenzione di riorganizzare il sistema delle detrazioni e deduzioni, composta da 476 misure che pesano per 161 miliardi circa, senza però entrare nello specifico sugli interventi.

L'obiettivo del governo sarebbe quello di arrivare ad una 'rimodulazione’ che consentirebbe di risparmiare fino a 16 miliardi di euro (il 10% del totale) che potrebbe andare al finanziamento della nuova Irpef. Quanto all'incremento dell'imposta sulle rendite finanziarie (per la parte oggi ferma al 12,5%), avanza l'ipotesi di portare l'aliquota al 20%, già dal prossimo anno, escludendo però i titoli di Stato. Secondo alcune simulazioni la modifica porterebbe un maggior gettito pari a 1,5 miliardi.

Tra le ipotesi allo studio anche l'incremento dell'Iva, che dovrebbe servire proprio a finanziare la riduzione Irpef. L'imposta lo scorso anno ha fatto entrare nelle casse dello Stato 116 miliardi di euro.

Si discute di un possibile aumento di un punto percentuale per le due aliquote più alte (10% e 20%), mentre un'altra ipotesi prevede di incrementare anche l'aliquota più bassa (oggi ferma al 4%) e portarla fino al 6%. In arrivo anche l'imposta sui servizi, che andrà a sostituire una serie di imposte indirette (Iva esclusa), tra cui: l'imposta sulle concessioni governative, sulle assicurazioni, sugli intrattenimenti, sul registro di bollo e le imposte ipotecaria e catastale. (Adnkronos/Ign)

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