Catania - Il Catania ha battuto l'Inter per 2-1 nell'anticipo pomeridiano della settima giornata della Serie A. I nerazzurri sono passati in vantaggio al 6' con Esteban Cambiasso. I siciliani hanno ribaltato la situazione nella ripresa con il gol di Sergio Almiron (47') e con il rigore di Francesco Lodi (51'). Il Catania sale a 9 punti, l'Inter rimane a quota 4.

(Enzo Toscano)         Secondo incontro all’Adriatico di Pescara per gli azzurri di Prandelli, che con un tranquillo gioco fatto di continuo possesso di palla, regola per 3-0 una modesta Nord Irlanda. L'indicazione più importante che arriva da una partita che di per se  avrebbe pochissimo da dire è che questa Italia in costruzione non sarà straordinaria, ma dimostra una eccezionale compattezza di squadra; quadrata, organizzata, con una precisa idea di gioco, da potersi permettere qualche cambio importante in reparti importanti del campo senza, tutto sommato, andare mai in difficoltà.  Prandelli le ha fatto compiere un grande salto di qualità che l’ha portata dal sedicesimo al sesto posto nella speciale graduatoria mondiale Fifa.  Le regole dettate da Prandelli sono estremamente semplici ma efficaci, di tenere il pallone quanto più possibile e di giocarlo sempre basso, anche esagerando nel palleggio. Ma rimane chiara che in questa nuova Italia tutti corrono, tutti cercano lo scambio corto continuo, tutti si inseriscono negli spazi ed a quanto pare si divertono. Cassano è in ottima condizione, autore di due gol da applausi a scena aperta, ma anche il tascabile Giovinco, l'esordiente Osvaldo ed i veterani Pirlo e De Rossi. Forse questa squadra non da l’impressione di essere insuperabile, ma i numeri sono inequivocabili, fatti di 8 vittorie su dieci partite, e visibili  ampi margini di miglioramento e notevole convinzione dei propri mezzi, anzi mordendo le caviglie ed andando continuamente a caccia del pallone quando è tra i piedi degli avversari, cosa in passato abbastanza raro a vedersi. Il lavoro di Prandelli, uomo serio, preparato e pragmatico, eccellente anche nei rapporti personali all’interno dello spogliatoio con i suoi ragazzi, con gran parte della stampa a suo favore, ha tutte le possibilità teoriche e pratiche per riportare l'Italia tra le grandi d'Europa e del mondo nel panorama calcistico. Visti i chiari di luna della nostra scarsa credibilità a livello internazionale in ben altri campi,  non è cosa da poco.  

ITALIA-IRLANDA DEL NORD 3-0
Italia :
Buffon (31' st De Sanctis); Cassani, Barzagli, Chiellini, Balzaretti; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Aquilani (24' st Nocerino); Cassano (10' st Osvaldo), Giovinco . A disp.: Astori, Maggio, Marchisio, Rossi. All.: Prandelli
Irlanda del Nord : Taylor ; Hodson, McAuley, Baird, McGiven; Davis, Norwood (29' st McLaughlin), C. Evans, Little; Healy (21' st Feeney), Gorman (31' st McGinn). A disp.: Mannus, Little, McCourt. All.: Worthington
Arbitro: Lahoz (SPA)
Marcatori: 21', 8' st Cassano, 29' st aut.
McAuley

Udine  - L'Udinese di Francesco Guidolin batte anche il Bologna e vola in testa alla classifica della Serie A con 11 punti. I friulani si impongono 2-0 sulla squadra di Bisoli grazie alla reti di Benatia nel primo tempo e del solito Di Natale su calcio di rigore nella ripresa.

Il gol del vantaggio e' giunto al 29' della prima frazione. Difesa del Bologna piu' che censurabile. Sull'angolo spizzicato nel mucchio, la sfera finisce sul corpo di Benatia solo davanti ad Agliardi, il difensore fa in tempo a girare attorno al pallone e a scaricarlo in porta, senza che nessun avversario lo contrasti. Udinese che non ha avuto grandi problemi a controllare la gara e affondare. Al 27' del secondo tempo Perez completa la sua pessima giornata entrando a forbice su Armero causando il calcio di rigore. Di Natale dal dischetto non sbaglia e firma la quarta rete stagionale.

FIORENTINA-LAZIO 1-2: Un lampo di Hernanes e il timbro di Klose. La Lazio passa per 2-1 in rimonta sul campo della Fiorentina e si affaccia nelle zone alte della classifica. I biancocelesti centrano un successo prezioso e salgono a 8 punti, scavalcando i viola che restano fermi a quota 7. Il vantaggio firmato da Cerci in avvio illude la formazione di Mihajlovic, che viene raggiunta prima della mezz'ora e beffata nel finale.

Il verdetto matura al termine di 90 minuti equilibrati, caratterizzati dalla partenza lanciata dei padroni di casa. La Fiorentina sfonda subito grazie ai due uomini migliori. Jovetic tiene vivo il pallone dopo un corner, Cerci controlla e batte Marchetti: 1-0 all'8'. La Lazio prova a reagire con Cisse', che al 14' sfiora il palo dal limite dell'area. I biancocelesti faticano a trovare spazi ma possono contare sul talento di Hernanes.

Il brasiliano si libera con un doppio passo e fa centro con un diagonale rasoterra, il portiere viola Boruc non fa una gran figura nella circostanza: 1-1 al 28'. L'estremo difensore si riscatta al 32', quando vince il nuovo duello con Hernanes: colpo di testa, Boruc devia in corner. La Fiorentina, in difficolta' dopo l'avvio in discesa, prova a riprendere in mano il match prima del riposo.

Per rivedere la palla dalle parti di Marchetti bisogna aspettare il 39': Jovetic crossa dal fondo, il portiere laziale rimedia con qualche patema. La Lazio e' di nuovo pericolosa in avvio di ripresa, quando Dias azzecca l'inserimento sul corner calciato da destra: il difensore colpisce di testa ma non riesce ad angolare la conclusion, Boruc non deve tuffarsi per parare. Le risposte dei padroni di casa sono affidate, tanto per cambiare, agli ispirati Jovetic e Cerci. La qualita' dello spettacolo migliora e le occasioni diventano piu' frequenti.

Al 60' e' bravissimo Marchetti a chiudere in uscita sul neoentrato Silva, innescato ancora da Cerci. L'esterno va vicino al secondo centro al 68', quando calcia a botta sicura da 10 metri: il piede di Lulic salva la porta biancoceleste. Nell'altra area, si sveglia Klose: il tedesco prima sbaglia di testa, poi sfiora il bersaglio di piede. All'83', l'ex bomber del Bayern Monaco e' puntuale per sfruttare la sponda di Sculli: zuccata vincente, 2-1.

LECCE-CAGLIARI 0-2: Buona prestazione del Cagliari a Lecce che si impone grazie alle reti di Tiago Ribeiro al 9' e di Biondini al 39' del primo tempo. Cross tagliato di Cossu dalla sinistra, la difesa del Lecce si addormenta e Thiago Ribeiro colpisce di destro mettendo alle spalle di Julio Sergio. Al termine della prima frazione Agostini mette al centro dalla sinistra, troppo molli i centrali del Lecce che si dimenticano di Biondini al centro dell'area. Il centrocampista si allunga in spaccata e trafigge ancora il portiere giallorosso.

PARMA-GENOA 3-1: Bel successo casalingo del Parma grazie ad un super Giovinco, autore di una doppietta. Al 29' del primo tempo il numero 10 gialloblu servito in area salta due difensori e batte Frey in uscita con un pallonetto. Al 41' della prima frazione arriva il raddoppio di Giovinco su calcio di rigore. Il fantasista ruba palla a Veloso entra in area e viene atterrato da Kucka. Poi dal dischetto raddoppia. Ad inizio ripresa, al 5' Morrone fa tris. Contropiede di Giovinco che da sinistra serve Biabiany in area, appoggio di testa sull'accorrente Morrone che di testa prima colpisce la traversa e poi ribadisce in rete. Nei minuti finali il Genoa accorcia le distanze con Palacio su calcio di rigore.

CESENA-CHIEVO 0-0: Primo punto invece per il Cesena che pareggia 0-0 in casa con il Chievo ma deve recriminare per un calcio di rigore parato da Sorrentino a Mutu.

PALERMO-SIENA 2-0: Vittoria convincente anche per il Palermo di Mangia che stende il Siena. Al 19' del primo tempo punizione dalla trequarti di Miccoli e Migliaccio, praticamente solo, colpisce di testa e insacca. I rosanero controllano con i toscani poco pericolosi. Al 10' della ripresa Palermo in dieci per l'espulsione di Balzaretti per doppio giallo, ma il risultato non cambia. Anzi nei minuti di recupero la squadra di Mangia raddoppia grazie ad un rigore realizzato da Hernandez.

NOVARA-CATANIA 3-3: pari spettacolare per 3-3 tra Novara e Catania, nell'anticipo domenicale delle 12,30 della sesta giornata di Serie A, sul campo sintetico del Silvio Piola. La squadra di Montella gioca bene nel primo tempo che chiude in vantaggio, ma nella ripresa la formazione guidata da Tesser ritrova il passo giusto trovando due volte il pari e nei minuti finali anche la rete del vantaggio, ma nel recupero con un assalto finale e' Gomez a firmare il 3-3 definitivo per i rossoblu. Azzeccati i cambi del tecnico dei piemontesi che inserisce in corso d'opera Morimoto e Jeda autori della seconda e terza rete, dopo il primo pari su rigore di Rigoni. I siciliani hanno molto da recriminare, due volte in vantaggio con Legrottaglie al 14' del primo tempo e con Lodi al 10' della ripresa e tante occasioni sprecate, soprattutto nella prima frazione, ma al termine evitano la beffa con Gomez. Il Novara con questo pari sale a 5 punti mentre il Catania a 6.

Nel primo tempo al primo affondo il Catania passa in vantaggio. Al 14' sull'angolo di Lodi, in mischia, deviazione di Legrottaglie che beffa Ujkani. Passa un minuto e arrivano le proteste del Novara che chiede un rigore per un contrasto in area ai danni di Meggiorini, l'arbitro lascia proseguire ma il replay indica che il difensore non tocca la palla. Al 19' e' ancora il Catania pericoloso con una girata di Bergessio dai 12 metri di poco alta. Subito dopo viene annullato anche un gol a Delvecchio per fuorigioco di Almiron che non c'era. Al 21' risponde il Novara con Porcari dal limite ma e' bravo Anduijar a mettere in angolo. In chiusura di primo tempo ci provano Granoche prima e Rigoni poi senza successo. (Fonte: Adnkronos)

"La Fiorentina è stata molto brava a crearci problemi, all'inizio eravamo disuniti, il primo tempo è stato equilibrato, ma al secondo siamo riusciti a far bene”. E’ quanto dichiarato nel dopo partita dal tecnico del Napoli Walter Mazzarri ai mocrofoni di Mediaset Premium.

“ Le capacità dei viola  - ha continuato Mazzarri - sono simili alle nostre e dobbiamo tener conto che loro non disputano la Champions. E' molto difficile giocare contro squadre che non hanno tanti minuti sulle gambe, chi fa la Champions perde almeno 10 punti a campionato perché giocare ogni due giorni senza riposarsi tra i viaggi e gli allenamenti è tutt'altra cosa, la carica nervosa e le capacità dei ragazzi scendono di parecchio e diventa tutto molto stressante, si perdono le geometrie a causa della stanchezza e non si ha tempo per preparare le partite come gli anni scorsi. Dopo due – ha continuato il tecnico dei partenopei - partite vinte tutti credevano che lo scudetto fosse già nelle nostre mani, ma io già sapevo e tutt'ora ribadisco che dobbiamo pensare partita per partita. La piazza sicuramente ha delle aspettative molto ampie, ma è difficile ripetere la scorsa stagione che è stata straordinaria, noi però cercheremo di crescere e di fare sempre del nostro meglio, soprattutto la prossima partita contro il Villareal".

(Enzo Toscano)     Tradizionale sosta  per i due incontri degli azzurri di Prandelli, con il biglietto di andata per i prossimi Europei all’Est già da tempo staccato. Incontri da interpretare su vari livelli, primo dei quali il constatare che pare essere terminata quella consuetudine del disimpegno su partite a qualificazione già avvenuta. Seconda analisi, la tenuta di una squadra rimaneggiata da infortuni su un campo tradizionalmente duro e nemico come quello Serbo. L’esame pare essere stato superato dagli azzurri con una larga sufficienza, avendo (come spesso sta avvenendo) sciorinato un gioco di grande qualità tecnica per una ventina dei minuti iniziali, calando nella ripresa, ma sostanzialmente tenendo sempre il campo con sufficiente sicurezza. Al Marakanà della capitale serba, in campo gli uomini di Prandelli in un contesto ambientale difficile, per le notissime vicende dell’incontro di andata. Bordate di fischi all’inno di Mameli però non hanno intaccato la solita grinta e sicurezza iniziale degli azzurri, immediatamente in rete con Marchisio, dopo scambio volante con Cassano e delizioso appoggio in rete. Ancora i nostri ragazzi ad interpretare un bellissimo calcio fatto di rapidi scambi con palla corta a terra, ed aperture sulle fasce dove Maggio sale di qualità partita dopo partita; il centrocampo orchestrato dal solito immenso Pirlo la fa da padrone, ed i temutissimi nonché “incazzati” serbi non trovano il pallino del loro gioco, facendo meno paura del previsto. Buffon fa buona guardia insieme con i colleghi di retroguardia, anche se poi incassa il pareggio frutto per lo più di un paio di carambole davanti alla porta. Nel secondo tempo cala l'intensità del gioco, con i serbi che ci provano in particolar modo su palla inattiva, dove il maestro indiscusso tutti lo conosciamo, Kolarov, splendido e temibile con quel suo tiro potente e preciso. Ma Buffon si dimostra il migliore su una sua splendida punizione. L'Italia risponde con qualche spunto veloce di Cassano, per una sera decisamente più mobile del compagno di reparto Giuseppe Rossi. Nel frattempo giunge la notizia del successo dell'Estonia in Irlanda del Nord, risultato che obbligherà la Serbia (per ottenere il secondo posto) ai tre punti sul campo della Slovenia. I Serbi tentano per questo motivo un ultimo e sterile assedio agli azzurri, che con  sufficiente tranquillità, senza strafare o versare quantità industriali di sudore, portano a casa un meritato pari. Martedì si replica a Pescara contro l’Irlanda del Nord; certo che se i nostri calciatori azzurri riuscissero a dare maggiore continuità all’eccellente manovra di solito sempre realizzata nei primi venti-trenta  minuti, potremmo disporre di una Nazionale a cui nessun traguardo potrebbe esere precluso.

SERBIA-ITALIA 1-1
Serbia:
Jorgacevic; Ivanovic, Rajkovic, Subotic, Kolarov; Stankovic(42' st Jovanovic), Fejsa (1' st Petrovic); Krasic(31' st Zigic), Ninkovic, Tosic; Pantelic. A disp.: Kahriman, Tomovic, Milijas, Simic. All.: Petrovic
Italia : Buffon; Maggio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; De Rossi, Pirlo, Marchisio (25' st Nocerino); Montolivo (37' st Aquilani); Cassano (22' st Giovinco), G.Rossi. A disp.: Sirigu, Astori, Cassani, Osvaldo. All.: Prandelli
Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)
Marcatori: 1' Marchisio (I); 26' Ivanovic (S)
Ammoniti: Ivanovic, Stankovic, Zigic, Tosic (S); Maggio (I)

ROMA - Il Napoli ha battuto l'Inter per 3-0 nel secondo anticipo della 6/a giornata di serei A. Azzurri in vantaggio alla fine del primo tempo su rigore tirato da Hamsik, respinto da Julio Cesar e ribattuto in gol da Campagnaro. Nell'azione fallosa su Maggio viene espulso Obi.

 

Nella ripresa segnano ancora Maggio e Hamsik. Il Napoli si riporta in testa alla classifica a quota 10.

 

In precedenza la Roma aveva battuto l'Atalanta per 3-1 nel primo anticipo. Reti di Bojan e Osvaldo per i giallorossi nel primo tempo, Denis accorcia le distanze per i nerazzurri all'inizio del secondo tempo. Fabio Simplicio chiude la partita con il 3-1 a 10 minuti dalla fine.

 

Con la vittoria la Roma sale a 8 punti raggungendo Juve e Udinese.

 

Classifica del campionato di calcio di serie A dopo gli anticipi della sesta giornata.

 

Napoli 10; Juventus, Udinese e Roma 8; Genoa, Fiorentina, Palermo, Cagliari e Chievo 7; Siena, Lazio, Milan e

 

Catania 5; Atalanta (-6), Novara e Inter 4; Lecce e Parma 3; Bologna 1; Cesena 0.

 

Atalanta penalizzata di 6 punti per sentenze di giustizia sportiva.

 

(di Pasquale Perillo) - Forse i tifosi nerazzurri già a Palermo non credevano si potesse fare peggio. Eppure partita dopo partita si è visto sempre di meno, fino a ieri, in una serata che speriamo sancisca la fine di questo capitolo nero della storia dell’Inter. Un Novara motivato e ben preparato fisicamente vince 3 a 1 in casa contro i campioni del mondo. A sorpresa Gasperini lascia fuori ancora una volta dalla lista dei titolari Pazzini, gioca Castaignos che insieme a Milito e Forlan completa il tridente d’attacco del classico 3-4-3. Ma il Novara parte forte ed esprime in tutto il primo tempo un gioco più vivace ed incisivo concretizzato al minuto 38 dal gol di Meggiorini. L’Inter nonostante l’oltre 60% del possesso palla non crea niente, Forlan e Milito sono statici e sbagliano ogni pallone che toccano e ogni volta che i padroni di casa vanno in avanti creano spesso pericoli. Nel secondo tempo il mister stravolge la squadra: tutti e tre i cambi già esauriti al 67’, rimangiandosi il sistema di gioco schierato inizialmente. Nella lista dei sostituiti
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