Santa Maria Capua Vetere
Carattere

 Ciò che accade intorno al Real Sito di Carditello ha, a dir poco, dello sbalorditivo. Ogni giorno, decine di persone, spesso intere famigliole, si assiepano all’esterno dei cancelli sbarrati per ammirare la splendida fattoria borbonica. Inutile dire che tutti domandano la stessa cosa: “Quando la aprono?” Domanda alla quale, il custode in pectore, Tommaso Cestrone, costantemente presente, non riesce a rispondere. Nel corso della mattinata di ieri, al perimetro della reggia, si è avvicinato un mite signore di mezza età che, in tenuta da ciclista, cercava proprio del volontario della protezione civile; intendeva complimentarsi con lui per il lavoro svolto, a favore del complesso monumentale e dell’area verde di sua pertinenza. Sotto le spoglie da ciclista d’altri tempi, si nascondeva il simpatico professor Rocco Bonavolontà. Oltre che essere un appassionato del pedale, il professore è Ordinario di storia e filosofia, storico ricercatore e scrittore di saggi sull’evoluzione del Regno di Napoli. Nota è la sua capillare ricerca sul principato di Ultra e Citra, tradotta in un saggio dal titolo ‘Il Principato di Ultra nel Regno di Napoli’. Un’analisi profonda a partire dal 1200, dell’evoluzione delle terre beneventane, da un punto di vista storico, sociale e amministrativo, in aperto contrasto con quanto asserito dalla storiografia ufficiale post unitaria che, dell’illuminata amministrazione avvenuta fino a pochi anni, ne traccia un profilo antitetico, rispetto alla sua reale condizione. Ad ascoltar il professore si resterebbe delle ore; un fiume in piena di fatti e fatterelli storici, che danno la dimensione di una storia molto più vicina di quanto si pensi ma, oramai, condannata all’oblio. “La mia amarezza - afferma lo storico – sta nel fatto che il nostro patrimonio artistico non è mai stato adeguatamente valorizzato. In altri luoghi, per monumenti fan passare le pietre e qui, da noi, un’arte che sembra parli a chi la guarda, viene svenduta al peggior offerente e condannata nell’abisso della nullità.” Saluta garbatamente il professore e, inforcando la bici per riprendere la sua pedalata, si volta per lanciare ancora uno sguardo di disappunto, alla piccola reggia di campagna. San Tammaro 30.5.2012 Nando Cimino