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A Caserta alle ore 18,00 del 12 giugno ’17 nel Giardino di Palazzo Tescione

a Corso Trieste n. 239, Vittorio Lucariello, quotato nell’Atlante dell’Arte contemporanea a cura del Madre, in collaborazione con il progetto Traduzione & Tradizione, presenterà “La pianta 7001” nel quarantennale della iniziativa di Joseph Beuys  “7000 Eichen in Kassel - Difesa della Natura”. 

L’incontro sarà caratterizzato da un dibattito con i giovani sul tema del clima e dell’ambiente e sulla azione dell’arte secondo i principi: “Arte =Vita” e “Ogni uomo è artista” del grande pensatore tedesco con cui Vittorio Lucariello, tra i leaders dell’arte concettuale con Caccipppoli e Bartolucci e ideatore dello storico Teatro Spazio Libero a Napoli, ha avuto modo di confrontarsi nel periodo in cui Beuys ha vissuto a Napoli accanto a Lucio Amelio che raccolse anche sue opere con quelle di Wharol ed altri grandi artisti oggi custodite nella collezione tematica “Terrae motus” alla Reggia di Caserta

Scrive Lucrezia De Domizio: «Con Joseph Beuys inizia una nuova era per l’arte e per la società. Tutto il terzo millennio avrà le radici del pensiero beuysiano. L’uomo necessita di un altro uomo, perché la forza della vita di ogni individuo, che sia animale o vegetale, ha bisogno di essere nutrita dalla comunicazione e dall’amore cosmico. Finché esisteranno una sola pianta e un solo uomo vivrà il pensiero regale di Joseph Beuys». 

L’incontro del 12 giugno, oltre alla interpretazione di un testo inedito di Beuys da parte dei giovani attori della Compagnia della Città, è preparatorio per fissare la data nella quale verrà piantato a Caserta un albero simbolico con stele di basalto nella memoria della iniziativa della Piantagione Paradiso e 7000 Eichen in Kassel, le grandi sculture viventi che crescono, opere a sostegno della natura e della salvaguardia del clima caratterizzate dalla filosofia artistica di Beuys.

 Le azioni concettuali, le installazioni, le performance sociali, naturalistiche ed ambientalistiche, sono state per l’artista tedesco un impegno morale, didattico e politico. Attraverso le sue opere, trascendenti e geniali, Beuys ha voluto generare consapevolezza critica nel pubblico, suscitare in ognuno una propria personale percezione del valore dell’arte. Egli consigliava la massima dedizione all’insegnamento poiché riteneva decisiva l’educazione estetica dell’uomo: «Le scuole devono diventare istituti educativi in un senso nuovo, che considerino l’istruzione come formazione plastica mentre attraverso il programma didattico attuale i ragazzi vengono per lo più deformati. Crescono troppo in fretta, invecchiano precocemente, diventano piccolo-borghesi, egoisti. E da tutto ciò hanno origine i nostri comportamenti attuali, inadeguati ed immorali. Un’educazione sbagliata produce conseguenze inimmaginabili». Perché l’uomo - aggiungo io a Beuys - non va assecondato ma va motivato alla ricerca. 

Monito a quelle Istituzioni che operano invece in funzione di un consenso sempre più “da acquistare” ed ormai ostaggio di mediazioni di comodo con iniziative prive di alcun significato. Causa primaria dei fondamentalismi storici e di pericolo dei nuovi fondamentalismi occidentali. 

L’incontro è l’ennesima testimonianza formativa di Traduzione &Tradizione e del mio intento di “divulgazione dell’utopia del Teatro oltre il Teatro stesso” che risponde alla volontà dello slogan del progetto:

 

Caserta

 

non solo idee e non solo fatti

 

ma fatti che nascono dalle idee

 

e idee che nascono dai fatti.

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