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CASERTA - In questi giorni si susseguono notizie sulle difficoltà economiche della Provincia di Caserta e sembra oramai necessario avviare la procedura di “predissesto” per il riequilibrio pluriennale del bilancio provinciale.

Ad impedire ai conti della Provincia di “quadrare” sarebbe la mancanza di quattro/cinque milioni di euro, conseguenza dei tagli imposti dal governo centrale per tutte le amministrazioni provinciali.

Ad avviso della scrivente però non solo questo motivo è alla base della disastrosa situazione dei conti.

Questa O.S., infatti, ha più volte rappresentato il proprio disappunto in merito alla “poca attenta gestione economica” dell’Amministrazione Provinciale di Caserta, così come, nel tempo si è denunciato uno stato dei fatti in continuo e progressivo peggioramento.

Gravissime si considerano, quindi, oltre che del governo centrale, le responsabilità del Presidente Zinzi in tutta questa vicenda, a partire dal faraonico contratto stipulato con il Direttore Generale che ha comportato, per l’Ente, l’esborso di somme assolutamente esorbitanti ed incomprensibili, contratto strutturato in modo da non prevedere la possibilità per la Provincia di poter rescindere e/o recedere dallo stesso in caso di difficoltà economiche.

Si è proceduto, poi, sistematicamente allo smantellamento del Settore legale interno, con il conferimento di incarichi ad avvocati esterni, con risultati non certo esaltanti e con l’esborso di somme superiori ad un milione di euro. Uno spreco di denaro pubblico davvero ingiustificato, tenuto conto appunto dell’esistenza di un ufficio legale già strutturato all’interno della Provincia.

Come non ricordare, inoltre, la vicenda del distacco dei due dirigenti esterni, per la quale fu inoltrato dalla scrivente un esposto-denuncia per la verifica di eventuale danno erariale alla procura della Corte dei Conti di Napoli?

In merito si evidenziò tempestivamente la stranezza della procedura, attivata e conclusa in prossimità del ferragosto 2010, con la quale furono portati i due dirigenti nell’Ente, ed anche lo sperpero di ingenti somme pubbliche a fronte di un inesistente miglioramento dei servizi e di un inavvertito apporto, nei settori interessati, in termini di efficienza, efficacia e innovazione. 

Con Decreto Presidenziale i suddetti incarichi sono stati ripetutamente prorogati di anno in anno, sempre con aggravio di spesa per la Provincia.

Ai due dirigenti esterni è stata attribuita da subito la retribuzione di dirigenti di fascia A, con l’assegnazione ad ognuno dell’ulteriore somma annuale di euro 45.102,85 ad integrazione del trattamento economico dovuto oltre la relativa indennità di risultato.

Ci si chiede perché, ad oggi, nonostante sia scaduto l’incarico del Dr. Costagliola e le formali note del Direttore Generale e del Dirigente al Personale per il ritorno in servizio presso il Consorzio, lo stesso continui ad essere presente in Provincia.

Così come non trova risposta l’utilizzo, ritenuto improprio, dell’autovettura provinciale, da parte dello stesso,  atteso che, per consuetudine, giunge ed esce dalla Provincia con la suddetta auto guidata da un operaio B.A.I.F. in servizio presso il settore.

 Tale comportamento avvalora le voci della predisposizione di un nuovo distacco o addirittura di un provvedimento di servizio a scavalco per il Dr. Costagliola, con ulteriori costi a carico dell’Ente, come non esistessero altre figure dirigenziali alle quali, anche ad interim attribuire le eventuali funzioni.

Sicuramente non sono segno di utilizzo razionale delle risorse da parte dei vertici dell’amministrazione i costi sostenuti per:

 - i numerosi viaggi fatti a spese dell’Ente da uno dei due dirigenti esterni (Barcellona, Tokio, America. . . ;

- l’uso incontrollato delle autovetture provinciali;

- tutti i contratti a tempo determinato stipulati per staffisti esterni;

- l’assunzione dell’addetto stampa del Presidente e dell’autista personale con annesso noleggio di BMW nonostante la disponibilità di auto provinciali e autisti;

- le consulenze, i contratti di lavoro a progetto, gli incarichi di collaborazione;

- l’incarico di Direttore del Museo Campano e poi la consulenza per la direzione scientifica del Museo attribuite alla Dott.ssa Maria Luisa Nava;

- l’incarico al Dr. Natale Argirò di Direttore dell’Osservatorio Provinciale per la Sicurezza e Legalità;

- le convenzioni con il Maestro Casimiro Lieto, gli incarichi di direzione artistica allo stesso e alla Dott.ssa Capriglione;

- i numerosi progetti e/o consulenze al geologo Dr. Giulio Salzillo quale consulente informatico!!!!!!,

Sulla gestione delle società partecipate Gisec e Terra di Lavoro i sarebbe, poi, necessario aprire un capitolo a  parte.

Eclatante è stato, anche, il bando per l’assunzione di un direttore tecnico pubblicato, manco a dirlo nel mese di agosto, e la notizia, apparsa sui giornali, di un appalto che una società partecipata della Provincia, “Innovazione e Sviluppo Integrato”, da tempo in liquidazione e risuscitata improvvisamente, sta per assegnare per la somma di settecentocinquanta mila euro; il tutto gestito e affidato guarda caso, al Dr. Laviscio, nominato in sostituzione del commissario liquidatore; Insomma, ulteriori elargizioni in consulenze con ulteriore spreco di denaro pubblico!!!!!!

Così come si considera uno spreco economico: 

- l’inutile nomina del nuovo Difensore Civico, dopo che per tanti anni si è soltanto pagato una lauta indennità, pari a quella degli assessori, in cambio di niente, neanche della presenza fisica;

- il costo sostenuto per gli spettacoli del Settembre al borgo, la cui gestione dei biglietti di ingresso è stata eufemisticamente poco trasparente;

- i tanti soldi spesi per “riqualificare” Villa Vitrone per aprire un museo, senza curarne, poi, la dovuta valorizzazione.

Queste le cose eclatanti, ma l’elenco potrebbe continuare all’infinito, basterebbe collegarsi al sito della Provincia e studiarsi l’elenco delle determinazioni dirigenziali per capire il vortice di denaro pubblico che viene utilizzato senza alcun beneficio per l’Ente e per la sua reale funzione.

Ecco perché alle responsabilità dello Stato che taglia i finanziamenti non possono non essere assommate quelle di chi, in questi anni, a livello locale, a partire dal livello politico, ha contribuito a creare le condizioni di “predissesto” in cui versa oggi la Provincia di Caserta.

Ovviamente questo censurabile modello di gestione già ricade pesantemente sui cittadini-utenti in termini di servizi e, nel contempo, la paventata attivazione della procedura per il risanamento del bilancio dell’Ente avrebbe come conseguenza un’ulteriore penalizzazione per i dipendenti che oltre al pluriennale blocco del rinnovo del contratto si troverebbero a subire anche consistenti tagli del salario accessorio.

Per questi motivi la FP CGIL invita i dipendenti dell’Ente Provincia e le altre sigle sindacali a mobilitarsi ed a condividere un piano di azioni e di lotta a tutela dei diritti dei cittadini e dei lavoratori interessati.

 

 

 

Caserta, 30 settembre 2014

 

La Segreteria aziendale                                               La Segreteria Provinciale      

 CGIL FP                                                                                CGIL FP                        

          F.to Antonio D’Agostino                                                        F.to Umberto Pugliese

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